Madvision – Essi vivono

  • AMANTES

Informazioni Evento

Luogo
AMANTES
Via Principe Amedeo 38/A, Torino, Italia
Date
Dal al

martedì / sabato ore 18.00 / 02.00

Vernissage
28/05/2014

ore 19

Artisti
Madvision
Generi
arte contemporanea, personale
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Un po’ maghi e un po’ bambini, un po’ ricercatori e un po’ ecologisti, senza dubbio politici, il duo Madvision si concentra su tematiche che affliggono il Pianeta oggi (crisi ambientali, economiche, guerre, caccia disperata alle ultime risorse disponibili, controllo delle multinazionali sull’individuo, individui che modificano l’ambiente fino a modificare se stessi, etc…).

Comunicato stampa

“In una società decadente, l’arte, se veritiera, deve anch’essa riflettere il declino. E, a meno che non voglia tradire la propria funzione sociale deve mostrare un mondo in grado di cambiare. E aiutare a cambiarlo".
Ernst Fischer

Quale bambino non ha identificato una torre dell’acqua in un UFO (Unidentified Flying Object) dopo aver visto “Star Wars”?

Un po’ maghi e un po’ bambini, un po’ ricercatori e un po’ ecologisti, senza dubbio politici, il duo Madvision si concentra su tematiche che affliggono il Pianeta oggi (crisi ambientali, economiche, guerre, caccia disperata alle ultime risorse disponibili, controllo delle multinazionali sull’individuo, individui che modificano l’ambiente fino a modificare se stessi, etc…) analizzando la disperata deriva della condizione umana. La loro rilettura dei fatti attraverso il laboratorio dell’arte stimola la fantasia (anche infantile) e fa riflettere sulla condizione della società moderna, modifica il DNA dei soggetti presi in esame e crea nuovi organismi geneticamente modificati. La fantascienza si riflette nella realtà, al visionare i fotogrammi estrapolati dal reale-contemporaneo, attraverso un viaggio ‘critico’ del consumatore ormai usurato dalla sovraesposizione mediatica. Utilizzando le stesse armi di quelle in uso per attuare le (nuove) devianze di una società basata solo più su valori deteriorati, la fantasia “mad” reindirizza e propone un diverso punto di vista al fine di muovere le coscienze.

MadVision nasce come gruppo artistico nel 2005, nel campo della videoproduzione; nel corso degli anni in seguito alla partecipazione ad alcuni festival cinematografici piemontesi come “Val Susa Film Festival”, Piemonte Movie, 50 ore Film Festival, riscontrano consensi, menzioni e premi.
Nel 2009 due componenti, Luca Salvadori e Marco Vallino, proseguono insieme individuando altre forme d’espressione, ampliando il loro percorso artistico verso nuove direzioni dalla fotografia all’installazione alle performance.

ESSI VIVONO
Che cosa succederebbe se tutto quello che serve fosse già stato costruito? Quando i magazzini delle fabbriche fossero tutti pieni e anche i supermercati? È semplice: il benessere. Si, proprio così, molto semplicemente si dovrebbe stare bene, cercando di esistere pacificamente, senza consumare spazio e risorse ambientali, come se fossimo un virus letale che divora i pianeti.
Supponiamo invece, che sullo sfondo dell’umanità, si muovessero piccoli gruppi di persone che intendono controllarla.
Se le premesse iniziali fossero queste (e non quelle comunemente accettate) quale scenario potrebbe verificarsi quando le cose cominciassero ad andare troppo bene per la gente comune? Come sarebbe possibile non fare adagiare troppo l’umanità su quel benessere venutosi a creare?
Come potrebbero evitare essi che la gente (lavorando di meno e avendo più tempo libero a disposizione) cominciasse a riprodursi indiscriminatamente? Come riuscirebbero essi a tenere le persone lontane da tentazioni pericolosissime, come la cultura e lo sviluppo di pensiero critico? In fine come potrebbero essi accettare che la gente diventi felice, senza il bisogno costante di divorare e divorarsi in questa spirale autodistruttiva che è la produzione industriale e il consumo infinito?
La risposta è che servirebbe una grossa crisi mondiale. Creata ad hoc dal nulla, inventandosi ad esempio, che esiste un enorme debito. Una malattia sociale che si diffonda su tutto il pianeta come una grande fonte di disagio collettivo.
Qualcosa insomma, che agisca sulla psicologia delle masse, a un livello superiore a quello della solita ansia da consumo.
Bisognerebbe inserire un nuovo tipo di malessere, laddove i disastri sociali preesistenti, fossero oggi venuti a mancare (guerre mondiali, pandemie ecc.).
Una delle più grosse storture della religione capitalistica è il paradigma della crescita economica infinita, spacciata come cosa obbligatoria. Essi predicano che contraddicendo questo comandamento, la pena sarebbe morire d’inedia o essere divorati dalle altre nazioni.
Questa è la principale tra le false premesse da cui si generano tutte le contraddizioni del nostro presente.
Siamo arrivati al punto in cui qualsiasi fenomeno naturale, è spiegato attraverso il vangelo economico, i disastri che produce il mercato globale sono presentati come naturali e inevitabili, l’economia si sta sostituendo alla natura.
Difendersi oggi, significa rendersi consapevoli che la complessità dei sistemi finanziari, è un fenomeno artificiale prodotto da piccoli gruppi di uomini con scopi precisi, primo tra tutti, il dominio incontrastato delle sorti dell’umanità.
Ricominciare a immaginare il mondo al di là dei numeri dell’economia di mercato, è una scelta obbligatoria per la nostra sopravvivenza. I peggiori problemi dell’umanità, sono sempre stati causati da gruppi di persone a cui abbiamo permesso di agire sul mondo in maniera globale.
Invincibili, come fossero rettili venuti da un altro pianeta,

ESSI VIVONO e sono tra di noi!
Vanno scrutati bene, essi sono coloro che hanno inoculato nel pianeta il virus del debito. I sacerdoti della religione a cui siamo tutti fedeli: il profitto.

Essi controllano l’energia, divorano l’aria e mirano all’acqua.

Essi ci inginocchiano, grazie alle tipografie che producono i santini di carta e metallo, che ormai catalizzano tutti i nostri
valori simbolici.

Frank: Cosa vogliono queste cose?

Gilbert: Loro sono liberi imprenditori. La Terra è solo un altro pianeta in via di sviluppo. Il Loro terzo mondo.
Tratto dal film di John Carpenter Essi vivono