Luisa Fontalba – Colore | Luce | Forma

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO ESPOSITIVO PWC
Via Monte Rosa 91, Milano, Italia
Date
Dal al
Vernissage
20/11/2012

ore 18.30

Artisti
Luisa Fontalba
Generi
arte contemporanea, personale
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E’ un paesaggio d’arte l’immagine che si manifesta davanti ai nostri occhi, osservando un dipinto di Luisa Fontalba. Una riflessione, la sua, che riporta l’attenzione sui valori intrinseci dell’opera pittorica, che narrano la dialettica tra timbro e tonalità, tra il visibile e l’invisibile e della simultaneità spazio-superficie.

Comunicato stampa

E’ un paesaggio d’arte l’immagine che si manifesta davanti ai nostri occhi, osservando un dipinto di Luisa Fontalba. Una riflessione, la sua, che riporta l’attenzione sui valori intrinseci dell’opera pittorica, che narrano la dialettica tra timbro e tonalità, tra il visibile e l’invisibile e della simultaneità spazio-superficie. Per l’artista, ad esempio, l’idea di spazialità non è identificabile con una sola campitura, ma tramite la relazione di più cromie, che si profilano come slegate dalla pura materialità. Come infatti chiariva la poetica dell’informale, l’opera era da intendersi come un informe, che presentava la forma immortalata nel suo nascere. Scrisse Leonardo Da Vinci “la pittura è cosa mentale”, personificata dalla mutevolezza e dalla levità espresse dall’artista, in assonanza al continuo muoversi delle correnti d’aria, celebrate a loro volta dalle veloci pennellate dei maestri impressionisti. La visione tende a manifestare la verità del limite tra materia e spirito, in cui il pensiero recupera vigore nella forza del segno e del tratto. Ha un avanzare eroico la formazione della sua opera, pregna dell’energia vitale assorbita avidamente dai suoi sensi, rapiti dalla storia culturale ed artistica del suo Paese d’origine. Ma a regnare non è il caos, al contrario la composizione sorprende per coerenza e controllo. I rapporti sono bilanciati da una struttura concettuale descrivibile come binomio luce-ombra e luce-colore. Il senso di continuità si ritrova per rifrazione nelle opere scultoree, dove i profili curvilinei dominano incontrastati.

Ad essere rievocata è la libertà dell’età barocca, nell’apertura delle forme verso l’infinito ed anche nella riproposizione, in termini più astratti, dell’opposizione tra rappresentazione e conoscenza del reale. Questo parallelismo tra estetiche trova ancora conferma nel gioco tra pieni e vuoti, che si modellano a vicenda con fluidità, a ricordo delle colonne tortili delle maestose cattedrali. Tutto volge verso una resa dinamica della linea, che prende consistenza anche nei filamenti, gli stessi che a volte danno corpo alcune sue recenti creazioni.

Miriam Giustizieri