Lucio Fontana e Alteronce Gumby – A material dance

Informazioni Evento

Luogo
EDUARDO SECCI MILANO
Via Olmetto 1 , Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
02/10/2025

ore 18

Artisti
Lucio Fontana, Alteronce Gumby
Curatori
Dexter Wimberly
Generi
arte contemporanea, doppia personale

A material dance: Lucio Fontana e Alteronce Gumby nella sede di Via Olmetto 1 a Milano, a cura di Dexter Wimberly.

Comunicato stampa

A material Dance riunisce due artisti separati da generazioni e continenti, ma uniti dalla loro radicale reinterpretazione delle possibilità fisiche della pittura. I rivoluzionari Concetti Spaziali di Lucio Fontana e i dipinti tattili in vetro di Alteronce Gumby rivelano un impegno condiviso nel superare i confini artistici tradizionali attraverso un intervento diretto sulla materia.

La dimensione cosmologica del loro lavoro lega ulteriormente questi artisti attraverso il tempo. I tagli e i fori precisi di Fontana trasformarono la tela da superficie passiva a portale attivo, creando un’idea di infinito che mise in discussione secoli di convenzioni pittoriche. I suoi squarci non erano atti di distruzione, ma rotture deliberate che invitavano lo spettatore a sperimentare lo spazio oltre il piano pittorico — un gesto verso il cosmo stesso. L’interesse di Gumby per l’astrofisica e la fotografia interstellare fonda la sua pratica su preoccupazioni universali simili; le sue superfici iridescenti suggeriscono nebulose e galassie lontane catturate in resina e vetro. Nel lavoro di entrambi vediamo che la vera innovazione richiede non solo nuove idee, ma anche nuovi modi di rapportarsi fisicamente ai materiali.

La mostra rivela come il processo di ciascun artista diventi parte integrante del significato. I tagli metodici di Fontana creano aperture meditative che parlano di trascendenza spirituale e possibilità scientifica, mentre le superfici dipinte di Gumby testimoniano il contatto diretto dell’artista con i suoi materiali, dando vita a opere che, come lui stesso descrive, permettono allo spettatore di vedere e sentire la fattura concreta di ogni pezzo. Questa comune enfasi sul “processo come contenuto” connette le loro pratiche al di là delle divisioni temporali e culturali.

Entrambi gli artisti dimostrano come la materialità possa ampliare la percezione. Le superfici monocromatiche di Fontana, punteggiate da vuoti, creano infinite possibilità spaziali con mezzi minimi. Gli spettri cromatici iridescenti di Gumby raggiungono una simile trascendenza attraverso la sua peculiare applicazione del vetro, in cui oscurità e luce si intrecciano per mettere in discussione le tradizionali concezioni di colore e forma. Le loro opere funzionano come enigmi ottici e concettuali che richiedono un coinvolgimento attivo da parte dello spettatore.