Luciano Vistosi – Scultore
Sono stati selezionati 30 lavori del grande scultore scomparso nel 2010, figura di assoluto rilievo della ricerca artistica italiana. Solamente cristalli bianchi e neri, spesso graffiti.
Comunicato stampa
“…A casa nostra raramente ho sentito parlare di scultura: si parlava soltanto di pittura. Eppure le forme erano là: nascevano ogni giorno nella fornace. Potrei arrivare a dire di aver sempre pensato tridimensionalmente, cioè plasticamente”. (Luciano Vistosi, 2003)
Sculture tondeggianti, sinuose e prive di angoli; sagome che attraggono per mutevoli giochi di luce ma anche per le qualità tattili; opere realizzate modellando con gesti rapidi e decisi sulla massa soffiata – a bilanciare il vetro caldo mentre per la forza di gravità tende lentamente a scendere – dando forma all’idea creativa in tre minuti al massimo; oppure sculture tratte scalpellando e levigando il vetro come fosse marmo.
Sono creazioni che stupiscono, per poesia e innovazione; sculture in movimento.
Per la mostra “Luciano Vistosi scultore”, dal 9 febbraio al 30 maggio 2015 – prima esposizione temporanea allestita nei nuovi spazi delle Conterie in occasione della riapertura del Museo del Vetro di Murano – sono stati selezionati 30 lavori del grande scultore scomparso nel 2010, figura di assoluto rilievo della ricerca artistica italiana. Solamente cristalli bianchi e neri, spesso graffiti.
È nella vetreria del padre che Luciano Vistosi (Murano 1931 – 2010 ) ha imparato a tirare e sollevare il magma incandescente fino a farlo diventare un aquilone, una colomba, delle mondine, un nudo di donna; oppure incubi.
Alla morte del padre nel ’52, insieme allo zio Oreste e al fratello Gino, fonda la nuova Vetreria Vistosi con il progetto di realizzare prodotti legati alle più attuali ricerche nel campo del design. Coinvolge alcune della maggiori firme come Aulenti, Sottsass, Magistretti, Zanuso, Peduzzi; si concentra soprattutto sull’illuminazione realizzando nuovi prodotti, tra cui alcune famose serie di lampade. Ma il richiamo era verso scultura.
Nel suo percorso artistico Vistosi “scultore” sperimenta diverse tecniche di lavorazione oltre al vetro soffiato. Alcuni lavori sono scolpiti da enormi blocchi grezzi di vetro – secondo “l’ arte del levare” tipica del marmo – ottenuti col vetro industriale, come nel caso del suo famoso progetto per il Ponte dell’Accademia.
Siamo nella metà degli anni Ottanta. Nello stesso periodo l’ artista realizza case e grattacieli di vetro trasparente, fino ad un metro di altezza. Sculture-architetture seducenti nella loro perfezione geometrica e nella volontà sottesa di aprire la strada a una città più vivibile che sono esposti insieme ai lavori in cristallo verdee mare e alle randi nell’atelier dell’artista a Murano, poco distante dal Museo del Vetro.
Alcuni tra i più significativi fotografi italiani quali Ugo Mulas, Gianni Berengo Gardin, Paolo Monti, Franco Fontana hanno interpretato con le loro immagini il carattere innovativo dell’opera di Luciano Vistosi: un dialogo tra scultura e fotografia importante per l’artista, che usava egli stesso la macchina fotografica alla ricerca di linee, forme, morfologie. Ispirazioni per nuove creazioni.
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A cura di
Chiara Squarcina
Direzione scientifica
Gabriella Belli
Progetto allestitivo
Daniela Ferretti