Luciano Rossi – Pittura e para-pittura
Attimi di eternità ritagliati e impressi nello scorrere trasfigurante dello spazio-tempo.
Comunicato stampa
Attimi di eternità ritagliati e impressi nello scorrere trasfigurante dello spazio-tempo. In uno scambio irrisolto fra impressionismo ed espressionismo, si apre lo scenario di un neo-romanticismo, fra astrazione e figurazione, “tentato” dal concettuale, nelle liriche e vibranti visioni, oltre gli ambienti certi del percepito finito, della ricerca pittorica e para-pittorica di Luciano Rossi.
Il 9 luglio 2011, si inaugura, alle ore 17, nella sede espositiva della Galleria Agorà, nel cuore del centro storico di Piombino (LI), in via Ferruccio 1, la nuova personale dell’artista Luciano Rossi, residente a Riotorto, che ritorna nella sua città, da cui ancora ricava suggestioni fondamentali per una originale forma pittorica.
Una logica dello spazio puro - che “vive” e prosegue anche oltre i limiti del quadro - nei paesaggi minimalisti, mossi da moti espressionisti, dove i piani vuoti e leggermente “tormentati”, concedono la scena ad elementi minori di senso: alberi o abitazioni, che faticano a lasciare una traccia esistenziale, in apparizioni visive bi-dimensione, tangibilmente tridimensionali, essenziali, ma, nell’epilogo finale, potenti e persistenti.
Forme riconoscibili trasfigurate nel “magma” di colori e incisioni, dal vigore vangoghiano, che catturano la luce, frammenti di ricordo, visioni accecanti, lo stesso blu profondo del mare, “imbrigliati” fra l’essere e l’essere ‘altro’, di presenze timide, intuite nell’animato e nell’inanimato.
Dai blu inconfondibili, alle cromie più calde ed infuocate, una carrellata orizzontale dove, di recente, torna in primo piano la figurazione, in soggetti far il “pop” ed il “surreale” (dai personaggi fiabeschi, ai motociclisti saettanti, ai pesci solitari), che tracciano con forza ancora una memoria del presente, nel “fotogramma” eterno del contemporaneo.
Plastiche incise, sulla dialettica di futuro-arcaico, e le tele sovrapposte e dipinte con riflessi oro-argento appena percettibili, dell’ultima produzione, in cui domina ancora un ritratto “al femminile”, fra sensualità riscoperte e la profondità di un’analisi psicologica che si muove dallo sguardo, alla plasticità scultorea, resa in cromie volutamente innaturali di corpi e volti, attraversati dall’atmosfera stessa “del momento”, e in una inafferrabile, privata e neo-mistica, restituita riflessione.
Luciano Rossi, nasce a Piombino (LI), nel 1961. Attualmente residente nella cittadina di Riotorto, dopo il diploma al liceo artistico “Pietro Aldi” di Grosseto, si fa notare per le particolari competenze in pittura, scultura ed incisione, ma anche per la sperimentazione di tecniche piegate alle ragioni sublimi dei contenuti, come le più recenti opere su supporti in plastica intagliati dipinti, che sfidano la distinzione stessa tra pittura e scultura.