LucEnergia
Il Tema “LuceEnergia” è affascinante, forse come nessun altro, tanto da aver impegnato gli artisti fin dagli albori dell’umanità. Luce frontale, radente, luce soffusa, luce violenta, abbagliante, tenue, controluce: riflettendo sulle innumerevoli aggettivazioni ci si accorge che ad ognuna di esse è possibile collegare una quantità di energia differente e chiaramente percepibile.
Comunicato stampa
Dal 24 novembre al 19 gennaio 2013 espongono a Varese presso la Galleria PUNTO SULL’ARTE Luca GASTALDO, Maria Teresa GONZALEZ RAMIREZ e Tomàs SUÑOL.
La LUCE - da sempre espressione del divino, dello spirituale, dell’incorporeo; da sempre elemento di contrasto all’ombra per dare volume alla materia, ma intesa anche come ENERGIA originaria - è il tema scelto da Sofia Macchi per la prossima mostra che verrà inaugurata il 24 novembre presso la galleria PUNTO SULL’ARTE di Varese. Verranno esposte opere di Tomàs Suñol, pittore che vive e lavora nella città catalana di Badalona, di Luca Gastaldo, giovane artista milanese e di Maria Teresa Gonzalez Ramirez, scultrice messicana, ma che risiede e lavora a Varese.
IL TEMA - Nulla è più impalpabile, inafferrabile, più reale della LUCE, elemento indispensabile per dare forma e valore alla realtà. Espressione del divino, dello spirituale, dell’incorporeo, la Luce è da sempre elemento di contrasto all’ombra per dare volume alla materia, per evidenziare tutto ciò che trova ragione d’essere nella perfezione formale o nella esaltazione dei volumi, nella contrapposizione tra vuoti e pieni dove il vuoto è assenza luminosa. La Luce dà realtà alla realtà e consente al divino, allo spirituale, di manifestarsi. Ma è anche ENERGIA originaria, nascita di ogni cosa, tanto che la Luce permette alla vita stessa di essere e di dare “alla luce”. Il Tema “LuceEnergia” è dunque affascinante, forse come nessun altro, tanto da aver impegnato gli artisti fin dagli albori dell’umanità. Luce frontale, radente, luce soffusa, luce violenta, abbagliante, tenue, controluce: riflettendo sulle innumerevoli aggettivazioni ci si accorge che ad ognuna di esse è possibile collegare una quantità di energia differente e chiaramente percepibile.
Gli Artisti che la galleria PUNTO SULL’ARTE di Varese presenterà nella nuova mostra si sono confrontati con questo tema sviluppandone aspetti differenti ed in modo assolutamente personale e, a volte, stupefacente. Come da tradizione ormai consolidata, la galleria di Sofia Macchi propone tre artisti, due pittori ed uno scultore.
TOMÀS SUÑOL - Nasce in Francia a Dieulefit nel 1964, cittadina dove le sua famiglia era arrivata dalla Catalogna per sfuggire alla situazione politica dell’epoca. Tomàs trascorre gran parte della sua infanzia in Provenza, ma una volta tornato nella sua città di origine, Badalona, si riappropria della sua terra e della sua identità. Lo fa attraverso l’intima osservazione delle strette strade della cittadina, chiuse tra muri di case, a volte solo percepite, ma che ne definiscono quegli andamenti e quelle luci inaspettate che finiscono per descriverla. La sua è una pittura che sta in affascinante equilibrio tra astrazione e realtà, dove il particolare spinge oltre i limiti del visibile.
LUCA GASTALDO - Nasce a Milano nel 1983 e si laurea all’Accademia di Brera. Nelle sue opere, grande protagonista è sempre il cielo, una immensa quinta illuminata contro la quale si staglia un mondo fatto di ombre, di elementi visti in “controluce”, creando atmosfere che sono cariche di emozioni. Le tecniche sono le più diverse, come bitume, stracci, acrilici, pennelli, gessetti, ma il risultato è sempre uno sviluppo quasi incontrollato dell’idea iniziale. Non silhouette incorporee, ma volumi percepibili che seppur nascosti nel buio, sono espressivi, mobili, palpitanti come i pensieri quando ingombrano lo spirito e un po’ lo spaventano.
MARIA TERESA GONZALEZ RAMIREZ - Nasce a Città del Messico nel 1967, è laureata in Scienze della Comunicazione, ma la sua vita cambia totalmente quando si rende conto di voler assecondare la propria immensa curiosità. La costante ricerca di emozioni e di avventura unite alla capacità di sognare si concentrano in Maria Teresa con tale forza e potenza che le sue opere sono di tale impatto emotivo da lasciare stupiti ma – contemporaneamente - da farci sorridere stemperandosi in un fondo ironico, a volte scanzonato. L’icona capace di racchiudere in se stessa l’idea della vita stessa è - per la scultrice - la semplice lampadina. Un oggetto che nella sua umiltà ci dà la luce e che viene gettato alla fine della sua esistenza. Maria Teresa la recupera e, da sola o in moltitudini, la utilizza riprogettandone la sua stessa identità.