Luca Serasini / Alessandro Marzetti – Khaos Order Dispose
Installazioni, interazioni e alabastri. Dopo un periodo di riposo della stagione espositiva, questo ultimo appuntamento vede il dialogo tra Luca Serasini (Pisa 1971) e Alessandro Marzetti (Volterra 1971) tra installazioni scultoree e interattive, suono, rilievo e scultura.
Comunicato stampa
A conclusione di un anno ricco dal punto di vista culturale per la città etrusca, il prossimo 15 dicembre 2018 alle ore 18.00 inaugura l’ultima mostra del programma di arte contemporanea del Comune di Volterra, l’Agenda dei Priori, dal titolo KHÀOS/ORDER/DISPOSE. Installazioni, interazioni e alabastri. Dopo un periodo di riposo della stagione espositiva, questo ultimo appuntamento vede il dialogo tra Luca Serasini (Pisa 1971) e Alessandro Marzetti (Volterra 1971) tra installazioni scultoree e interattive, suono, rilievo e scultura. L’opera di Luca Serasini spazia dal disegno alla pittura, dalla graphic novel all’arte elettronica e all’installazione su scala ambientale; si confronterà con le sculture di Alessandro Marzetti, leggeri e fluidi “nastri” in alabastro. Un percorso multi-materico e multidisciplinare quindi, caratterizzato da un allestimento con più piani spaziali e prospettive.
La mostra, a cura di Carlo Alberto Arzelà, nasce da un’idea dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Volterra con il patrocinio della Regione Toscana, ed è realizzata dall'associazione culturale Cantiere Nuovo in collaborazione con il Collettivo Distillerie, Volterra. Traendo spunto dal campo dell’astronomia, lo scopo del progetto è quello di “riattivare” un interesse, un’emozione, verso il significato delle costellazioni ridisegnandole in terra, rendendole così di nuovo riconoscibili all’occhio e allo spirito umano, e portando il visitatore indietro nel tempo fino ai primi momenti del nostro Universo, fino alla "nascita" delle stesse per come le conosciamo.
Due gli artisti per diversi linguaggi e materiali usati (il legno e la carta per Serasini, l'alabastro per Marzetti) che si compenetrano in un viaggio che, a partire dal Big Bang, porta il visitatore a riflettere, oltre che sullo sviluppo dell'Universo, anche sulla condizione dell'essere umano. Tra arte e artigianato, le sculture in alabastro di Marzetti rievocano simboli arcani e primordiali, segni essenziali presenti in ogni cultura sia essa occidentale o orientale. Sospese tra vuoti e pieni, le sue sculture accolgono lo spettatore in un’atmosfera silenziosa ed incantata: si interfacciano con le grandi sculture e con i disegni e rilievi di Serasini come tra mondi paralleli, tra di loro lontani, ma in comunicazione temporale.
Serasini occupa le pareti e le parti centrali delle due sale dello spazio espositivo con tre grandi installazioni in cui sono rappresentate altrettante fasi della vita dell'Universo: l’artista porta così in un interno di origine medievale il linguaggio della Land Art unito alla sintesi figurativa delle costellazioni in elementi semplici quali dischi e linee. Nella prima installazione (Kháos) le linee e i dischi che rappresentano le costellazioni sono raggruppate in modo confuso a rappresentare l’inizio della creazione, del Big Bang, ma trovano un ordine nella seconda installazione, in cui gli elementi sembrano “pronti all’uso” (Order). Infine Dispose è la conclusione del ciclo, una grande installazione interattiva che occupa un’intera sala, in cui Serasini distribuisce le linee e i dischi per comporre l'asterismo del Grande Carro (all'interno della costellazione dell'Orsa Maggiore).
BIO
Luca Serasini
Kháos/Order/Dispose si inserisce nel lavoro di ricerca intrapreso negli ultimi anni da Serasini, e instaura un dialogo con i precedenti lavori di land art dell’artista quali: la grande installazione light art sui refrigeranti dell’industria Enel GreenPower a Larderello, Costellazioni Larderello (2018); Costellazione Toro (2013), Orione, il grande cacciatore, per la residenza d’artista Materia Prima a Ceppaiano (2015), Alcor & Mizar in occasione di Art in the Woods, Holmfirth Arts Festival (Yorkshire, 2016), Pegaso, 10 storie per 10 stelle per M'Arte Personale 2016 a Montegemoli e Große Wagen per il simposio di scultura wo der Mensch spielt, ist er ganz Mensch a Weimar (2017). L’artista inizia il suo percorso artistico negli anni ’90: realizza disegni, pitture, corto e mediometraggi, collage fotografici seriali e installazioni di videoarte. Nel suo lavoro, il mito classico ricopre un consistente ruolo, così come la sua formazione in elettronica. Oltre ad aver partecipato a quattro edizioni della rassegna di arte contemporanea M'Arte a Montegemoli (2007, 2009, 2011 e 2013), dopo la personale Prevalentemente rosso al Castello di Querceto nel 2009, nello stesso anno presenta la mostra in dettaglio presso la galleria Irena Kos Arte Contemporanea di Pietrasanta, e nel 2011 partecipa alla collettiva Contaminazioni a Pontedera. Nel marzo 2012 realizza le personali la dinamica dietro l’idea a Pisa, presso lo Spazio Espositivo Sopra Le Logge, nel 2016 Ma se il vicolo fosse cieco presso l'Accademia Libera Natura e Cultura di Querceto, l'installazione luminosa The Kháos of Cosmos alla galleria Gazelli Art House di Londra nel 2017 come pure è dello stesso anno l'installazione Alfa-Tauri a Lajatico.
Alessandro Marzetti
Attualmente docente di scultura in alabastro presso il Centro Interculturale Villa Palagione, Marzetti (1971) inizia il suo percorso scultoreo con la frequentazione dello storico Istituto d’Arte di Volterra per poi diplomarsi presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara, nella sezione scultura. Dal 1994 ad oggi ha preso parte a numerose collettive e personali, simposi di scultura e scenografie teatrali nazionali ed internazionali, ed ha collaborato come assistente in alcuni progetti degli scultori Mino Trafeli e Mauro Staccioli. Nel 1996 esegue lavori di restauro su marmi in posa in alcuni locali del Cremlino in Mosca, e dal 2001 lavora come scenografo della Compagnia della Fortezza di Armando Punzo. Tra i suoi numerosi progetti, si ricorda la scenografia per il videoclip Noi non ci saremo dei C.S.I., premiato come miglior videoclip dell’anno alla quinta edizione del MEI di Faenza (2001); una serie di sculture modelli architettonici per conto dell’architetto Vittorio Giorgini (2003); e una scultura per la copertina del libro Destinazione Pomarance (autore Piera Rolandi, 2008).