Luca Grechi – Pittura Dorma

Giunto alla quinta esposizione negli spazi in galleria, la mostra è un momento di valutazione e consapevolezza sull’attuale stato di ricerca dell’artista.
Comunicato stampa
Mercoledì 4 giugno dalle ore 18:30 la Galleria Richter presenta la personale di Luca Grechi (1985, Grosseto) dal titolo Pittura Dorma, accompagnata da un testo critico di Cecilia Canziani. Giunto alla quinta esposizione negli spazi in galleria, la mostra è un momento di valutazione e consapevolezza sull’attuale stato di ricerca dell’artista. Da qui la scelta di allestire gli ambienti con le diverse declinazioni che il mezzo pittorico ha assunto per Luca Grechi nel corso degli anni sino ad oggi, la pittura su tela, l’installazione ambientale lignea, la ceramica e il disegno.
Nonostante la diversità tecnica, tutte le opere esposte presentano la stessa pratica d’indagine intesa a fissare la visione pittorica con segni, l’accostamento e l’equilibrata sovrapposizione di toni.
Valori che per Grechi ad oggi giungono a esiti ancora più risolutivi: l’assenza o il lieve accenno di una immagine, la modulazione sui pochi e vivaci modulazioni, tra cui il luminoso giallo che apre a spiragli di luce vivi e freschi. Tutto a ciò a dimostrare un approccio, nuovo, fortemente mentale, in cui l’assenza di un fulcro concretamente figurativo fa emergere l’equilibrio tra i toni, la luce e le tracce di esecuzione.
Il titolo è allusione al momento antecedente all'intuizione pittorica, in cui alla fase del riposo dormiente segue il momento dell'idea sotto forma di visione creativa. Grechi intende ragionare sull’importanza della fase di stasi in pittura che equivale a un momento di acuta e profonda riflessione con sé stesso, così quanto il momento di riposo è altrettanto importante anche quello del risveglio inatteso, attimo in cui si rimane colpiti dall’idea creativa e dalla felice premura di fissarla.
In riferimento alla sua pratica Grechi afferma: «Il segno, che in passato poteva essere l’origine di un’opera, in particolare quando evocavo la figura di una foglia o un elemento vegetale che disfavo delicatamente con toni e veli di materia pittorica, oggi si è fatto più labile ed è quasi del tutto scomparso. Ad oggi la pittura è variata, è più immediata e veloce, tant’è che l’elemento naturalistico come in una inevitabile conseguenza, si è trasformato in traccia, sino ad assumere un carattere architettonico e verticale, ovvero mi aiuta a indagare lo spazio e la sua struttura. Così, a prescindere da qualsiasi materiale mi trovo a lavorare, mi concentro sul colore, sul raggiungimento della sua luce e sulla variabilità della sua sostanza».
L’installazione Foresta è frutto di un progetto iniziato nel 2021 e attualmente in continuo divenire. Le strutture lignee non sono considerabili sculture, ma piuttosto pitture ambientali che materializzano gli elementi appena accennati nelle opere pittoriche, donando per via delle forme e i pigmenti vibranti un carattere vagamente fantastico. Le opere in ceramica avendo un formato simile a quello di una tela, rivelano l’approccio più sperimentale del Grechi in riferimento alla pittura, ovvero si concentra sulla forza della pennellata, l’assorbimento del colore e sulla malleabilità di tale materia.
Cecilia Canziani, autrice del testo critico afferma, «…».
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Luca Grechi (Grosseto, 1985) ha studiato pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma.
Tra le mostre personali si segnalano: Manca sempre quello che sarà, La Nuova Pesa, 2024, Roma; Il nervo, con un testo di M. V. Pinotti, Galleria Richter, 2023, Roma; Open, Galleria La Linea, 2022, Montalcino; Laggiù è qui, Galleria Davide Paludetto, Torino, 2021; Mi frulla in testa un’isola, Galleria Richter Fine Art, Roma, 2021; Apparire, Galleria Richter Fine Art, Rome, 2019; C’è una volta, con testi di F. Angelucci, I. Vitale, Galleria Richter Fine Art, 2017, Roma; In-Finito, a cura di D. Sarchioni, Galleria La Linea, 2016, Montalcino; Un sasso sul mare #2, a cura di I. Vitale, Sala Santa Rita, 2016, Roma. Tra le mostre collettive: Una collettiva personale, a cura di I. Vitale e A. Aymerich, pianobi, Roma, 2025; Tre lavori di nicchia, Art history society John Cabot University, Roma, 2024; L’Oro Blu, a cura di L. Regano, Musei dei Bronzi Dorati, Pergola, 2024; Camera Tripla, a cura di L. Regano, LABS Contemporary Art, Bologna, 2022; Ante Operam, a cura di I. Vitale, pianobi, Palazzo Marescalchi Belli, Roma, 2022; Materia Nova, a cura di M. Mininni, GAM, Galleria Arte Moderna, Roma, 2021-22; Carta coreana, Hanji, Museo Carlo Bilotti, Roma, 2021-22; La linea retta non appartiene a Dio, a cura di G. Guidi, Contemporary Cluster, Roma, 2021; La Comunità inoperosa, a cura di G. Armogida, Palazzo Ducale, Tagliacozzo, 2021; Due quadri e un tavolo, Galleria Richter Fine Art, Roma, 2020; Futuro Primitivo, a cura di S. Sagliocco, Palazzo Storico Comunale di Montalcino, 2019; Sottobosco, a cura di A. Tolve, Muzeul National de Arta, Cluj-Napoca; 2018; It Was not me, Wonder-Liebert, 2018, Parigi; Forever Never Comes, a cura di L. Simeoni, Museo Archeologico della Maremma, 2017, Grosseto; Non amo che le rose che non colsi, a cura di S. Verini, Galleria Richter Fine Art, 2016, Roma; Asyndeton, a cura di F. Paludetto, Castello di Rivara, 2016, Rivara, To; L’Uomo, Il Suono, La Natura, a cura di D. Sarchioni, Terravecchia, 2016, Campania; Materiali della pittura, a cura di D. Sarchioni, Il Frantoio, 2016, Capalbio; Iconologia Onirica, a cura di I. Vitale, Galleria La Linea, 2015, Montalcino; The Grass Grows, a cura di L. Simeoni, Basel, 2014. Nel 2016 espone al Mac di Lissone in occasione del Premio Lissone.