Luca Ceccherini – Il coltello nel noce

Informazioni Evento

Luogo
UMBERTO DI MARINO CASA DI MARINO
Via Monte di Dio, 9, Napoli, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
04/10/2025

ore 11

Artisti
Luca Ceccherini

Mostra personale.

Comunicato stampa

Ma c’è una località non distante da qui che è molto più remota di Raggiolo. Se qualcuno desiderasse immergersi all’improvviso in un’atmosfera tale da rendere moderno lo stesso Medioevo, dovrebbe fare una visita a Carda. Vi si può giungere da Raggiolo con una salita di due ore sulla dorsale del Pratomagno; anche se per avere un’impressione adeguata del luogo bisognerebbe arrivarci da un percorso molto più lungo, da Rassina, il paese che s’incontra dopo Bibbiena andando verso Arezzo. Rassina ha una sua dimensione cittadina e sebbene un tempo avesse un proprio castello che prese parte a varie gesta medievali, oggi s’è fatta moderna e poco interessante. La sua bellezza effettiva è il fiume, non più lo spumeggiante torrente del Casentino ormai, ma un corso ampio e gonfio che scorre fra pascoli verdi. Sulle circostanti colline ci sono i resti di molti antichi castelli non privi di echi storici. C’è Chitignano su un’altura a oriente, un tempo dimora degli Ubertini. Esso ha un pittoresco maniero in rovina in cui restano alcune belle sale con interessanti testimonianze degli antichi baroni.

Ma per raggiungere Carda si deve attraversare il fiume e prendere la via che va verso occidente risalendo la valle del Soliggine, passando prima da Socana, uno dei villaggi più pittoreschi del Casentino dove l’esterno dell’antica pieve dal campanile cilindrico è un interessante esempio della primitiva architettura romanica. Alcune miglia più su si trova Castel Focognano, un tempo luogo fortificato e d’importanza strategica, che sotto i Giannellini, signori del posto, dovette sopportare un assedio di sei mesi — siamo nel 1322 — ad opera del Vescovo Guido Tarlati il quale alla fine l’espugnò grazie al tradimento di un prete e lo mise a ferro e fuoco.

Il sentiero per Carda gira a sinistra ancor prima di raggiungere Castel Focognano e continua ad inerpicarsi sempre più in su. Lasciate alle spalle le zone coltivate, esso sale attraverso una sconfinata foresta di castagni e poi zone rocciose dai vari ruscelli finché sbocca in una vera e propria brughiera cosparsa di massi in vetta alla collina. Proseguendo in una sorta di ponte naturale, fra due spuntoni di roccia, ci si trova d’improvviso al limitare di una lunga valle solitaria, chiusa nel cuore dei monti. I grandiosi precipizi che la nascondono al mondo esterno sono coperti di castagneti dalla cima alla base dove, ben incassato, scorre il torrente montano. In questo deserto in cui si penserebbe d’incontrare soltanto cacciatori e viaggiatori che hanno smarrito la strada, compare lontano, sull’estremo lato superiore della valle, un grazioso paese accovacciato ai piedi di una torreggiante parete montana, simile ad una candida regina assisa sul trono e regnante nella solitudine delle oscure colline. Si ha la sensazione di essere capitati all’improvviso nei luoghi incantati del «c’era una volta». Se c’erano paesi in Arcadia, devono avere avuto da lontano l’aspetto di Carda.

Estratto di: Ella Noyes, La “valle chiusa”. L’alto e il basso Casentino (1905) Il Castello di Porciano - Stia, Papiano e Gaviserri - Pratovecchio, Poppiena e Romena - Bibbiena e la mappa del Casentino - Ortignano, Raggiolo, Rassina e Carda, in AA. VV. Viaggio in Casentino. Una valle nello specchio della cultura europea e americana. 1791-1912, 1993, a cura di Attilio Brilli, editore Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Arezzo.

LUCA CECCHERINI
1993, Arezzo, IT



La ricerca pittorica di Luca Ceccherini parte da immagini e riferimenti visivi legati alla storia dell’arte, alla prima pittura di paesaggio, alle miniature e alle simbologie medievali. Questi soggetti entrano in dialogo diretto con immagini personali e ricordi, dando forma a scenari che richiamano direttamente storie e vicende sia di via quotidiana che appartenenti al folclore tipico dei luoghi di campagna. Durante l’elaborazione pittorica la figurazione perde alcuni dei suoi connotati più espliciti unendosi alla materia della pittura. L’elemento naturale e le sue forme nascondono l’immagine e al tempo stesso ne sono parte, l’opera diventa il contenitore per altre possibilità, in essa l’intuizione e la scoperta sono gli strumenti che mettono all’osservatore di darsi il tempo necessario per assorbire l’immagine di partenza, per poi addentrarsi nei nuovi rimandi di senso che essa contiene.



Luca Ceccherini vive e lavora a Torino. Ha studiato pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze e l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Tra le sue mostre personali e collettive si annoverano presentazioni sia nazionali che internazionali, tra cui: XXL, FertileFertileFertile, Brescia, IT; Giornata al fiume, Ops!, San Giovanni Valdarno, IT (2025); Against Interpretation, Plain Gallery, Milano, IT; Shadows of Memory, Hew Hood Gallery, Londra, UK; Haunted Garden, The Artist Room, Londra, UK (2024); Soldi e paura, Spazio Mensa, Roma, IT; Through the fruits of Eden, Boscolo Hotel, Lione, FR; L’ora del lupo, Sottofondostudio, Arezzo, IT; L’erba sulla polvere, Ma Project, Perugia, IT (2023); Afterwork#2, Société Interludio, Torino, IT; Ore d’Oro, Biblioteca Reale, Torino (2022); 6 Pittori, Casa Casorati, Torino (2021). È stato selezionato per partecipare a diversi programmi di residenza, tra cui: Palazzo Monti, Palazzo Monti, Brescia, IT (2024); C.F – Contemporary Fire, Cerreto Guidi, Firenze, IT (2022).