Lorenzo Scotto di Luzio – Tout le monde se fout des fleurs
Per la sua prima personale nello spazio della galleria Vistamare a Pescara, Lorenzo Scotto di Luzio, la cui pratica si è contraddistinta sin dagli esordi per un fare osmotico articolato tra le varie forme espressive – dall’installazione al disegno, dall’animazione video alla performance -, si concentra sulla pittura, che ha sempre avuto un ruolo centrale nella sua produzione.
Comunicato stampa
For his first solo show at Vistamare gallery space in Pescara, Lorenzo Scotto di Luzio, whose practice has been defined since the beginning by an osmotic attitude, articulated between different forms of expression – from installation to drawing, from video animation to performance – focuses on painting, which has always played a central role in his production.
In the six rooms of the gallery, he displays forty new works made between 2023 and 2024, seemingly transferring into painting a line by poet Sandro Penna: ‘one flower calls the other’.
These floral paintings go beyond the intention of exploring the forms of such a recurring theme in the history of art. While being affected by a certain attraction towards Italian painting of the early twentieth century as well as to the chromatic atmospheres typical of Edward Hopper’s paintings, Scotto di Luzio reinvents and transforms the compositional values sometimes through bright colors, sometimes through faint shades or through a sharp black and white, in a continuous game of mirrors between cultured painting and naïve painting.
In its captivating simplicity, the exhibition could be confusing and almost disturbing, because of the artist’s apparent ease in presenting a disengaged and demythologized painting.
While in the past Scotto di Luzio had often used his own image in his work, within the broader context of a reflection on contemporary society, for this exhibition he turns to natural images, as if attempting to escape the identity narrative, in a time focused on identity, the body and their perception.
And yet in some of the exhibited works, next to the flowers, the ghostly presence of humans is captured, evoked by objects extracted from everyday life – a lonely cigarette left on the ashtray, a notepad reminding an appointment, a newspaper left on the tram – as excerpts from a personal novel.
Lorenzo Scotto di Luzio was born in Pozzuoli (Naples) in 1972. Among his solo exhibitions: “Una mostra straordinaria”, Vistamare, Milan, (2022); “In bocca a te ogni cosa muore”, Kunst Meran, Merano (2017); “Pane al Pane”, Fondazione Morra Greco, Naples (2015); “Persona in meno”, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Turin (2010); “Untitled”, Ancient & Modern Gallery, London (2008); “Tableaux Vivant”, Museo Madre, Naples (2007). He lives and works in Berlin.
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Lorenzo Scotto di Luzio
Tout le monde se fout des fleurs
Opening 11 maggio, 18.00 - 21.00
13 maggio - 27 settembre, 2024
Per la sua prima personale nello spazio della galleria Vistamare a Pescara, Lorenzo Scotto di Luzio, la cui pratica si è contraddistinta sin dagli esordi per un fare osmotico articolato tra le varie forme espressive - dall’installazione al disegno, dall’animazione video alla performance -, si concentra sulla pittura, che ha sempre avuto un ruolo centrale nella sua produzione.
Nelle sei sale della galleria, espone quaranta nuove opere realizzate tra il 2023 e il 2024, che sembrano trasporre in pittura un verso del poeta Sandro Penna: ‘un fiore chiama l’altro’.
Questi dipinti floreali vanno oltre l’intenzione di esplorare formalmente un motivo così ricorrente nella storia dell’arte. Pur risentendo di una certa attrazione tanto verso la pittura del primo Novecento italiano quanto verso le atmosfere cromatiche tipiche della pittura di Edward Hopper, Scotto di Luzio reinventa e trasforma i valori compositivi ora con toni sgargianti, ora con tinte svenevoli o ancora con un bianco e nero graffiante, in un continuo gioco di specchi tra pittura colta e pittura naïve.
Nella sua accattivante semplicità, la mostra potrebbe disorientare e quasi irritare per l’apparente disinvoltura con cui l’artista propone una pittura disimpegnata e demitizzata.
Se in passato Scotto di Luzio ha utilizzato spesso nel suo lavoro la propria immagine, nel quadro più ampio di una riflessione sulla società contemporanea, in questa mostra si rivolge esclusivamente alle immagini naturali, come a volersi sottrarre al racconto identitario in un’epoca focalizzata sull’identità, sul corpo e sulla relativa percezione.
Eppure in alcune delle opere esposte, accanto ai fiori, sono catturati i residui della presenza umana, evocata attraverso oggetti estratti dalla quotidianità - una sigaretta solitaria e abbandonata sul posacenere, un bloc-notes che ricorda un appuntamento, un giornale dimenticato sul tram - come brani di un personale romanzo.
Lorenzo Scotto di Luzio è nato a Pozzuoli (Napoli) nel 1972. Tra le esposizioni personali ricordiamo: “Una mostra straordinaria”, Vistamare Milano, (2022); “In bocca a te ogni cosa muore”, Kunst Meran, Merano (2017); “Pane al Pane”, Fondazione Morra Greco, Napoli (2015); “Persona in meno”, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2010); “Untitled”, Ancient & Modern Gallery, Londra (2008); “Tableaux Vivant”, Museo Madre, Napoli (2007). Attualmente vive e lavora a Berlino.
Image: "L’amante", 2024, acrylic on canvas, 80 x 60 cm, detail