L’Isola che c’è
Cuba e la Revoluciòn di Castro raccontata attraverso disegni, manifesti e serigrafie. In mostra una straordinaria raccolta, frutto di anni
di collezionismo del giornalista Red Ronnie.
Comunicato stampa
PALERMO - La storia della Revoluciòn cubana vista attraverso serigrafie, disegni e manifesti della propaganda del regime di Fidel Castro: quasi 60 anni di storia raccontati attraverso quello che è stato il principale strumento di comunicazione tra il regime e i cubani. E in mezzo il mito di Che Guevara, icona universale di tutte le rivoluzioni.
Racconta questo ed altro la straordinaria mostra dal titolo «L'Isola del Che» che si inaugura il 15 ottobre prossimo a Palermo, a Villa Castelnuovo, nell'ambito del festival il cui nome, «L'Isola che c'è», vuole alludere a una Sicilia operosa e creativa, che «c'è», appunto: quattro fitte giornate di appuntamenti che vanno dalla musica agli spettacoli circensi, dalle mostre di pittura e fotografia alla danza, con uno spazio dedicato al cibo di strada della tradizione siciliana. Il programma dettagliato delle giornate lo trovate qui: www.isolavestival.com / www.isolartisti.com
Il materiale in mostra è il frutto del collezionismo di Red Ronnie, giornalista, scrittore, conduttore televisivo, produttore discografico e ideatore del celebre programma «Roxy Bar», andato in onda negli anni Novanta su Videomusic. Ronnie, tre le altre cose, è stato tra i pochi ad aver intervistato, per oltre due ore, il Lìder màximo; parte di questo importante documento storico inedito, in cui Castro parla di cultura (e di musica in particolare), sarà proiettato all’interno della mostra.
Il festival nasce da un'idea di David Guido Pietroni, produttore musicale e teatrale italiano da anni residente in Israele, che così spiega: «Una delle ragioni che mi legano a questa preziosa mostra di manifesti cubani è di carattere autobiografico, e riguarda la mia esperienza professionale di alcuni mesi a Cuba. E' li, precisamente nel 2000, all’Hotel Inglaterra dell'Avana, che grazie a Vittorio Sgarbi ho conosciuto Red Ronnie, giunto per portare nella terra della rumba e della salsa il messaggio del rock occidentale»
Ronnie racconta come ha cominciato a raccogliere il materiale in mostra: «Sono approdato a Cuba la prima volta nel giugno 1995, per documentare il concerto che Jovanotti avrebbe fatto sulla scalinata dell’Università. Sono rimasto immediatamente affascinato da questa isola magica. Prima della televisione, la mia passione è stata da sempre la fotografia. Così ho chiesto agli organizzatori cubani di incontrare Alberto Korda, il fotografo che scattò la famosa foto di Che Guevara che vediamo riprodotta dovunque. L’ho intervistato a casa sua e sono rimasto folgorato dalla quantità di immagini con cui aveva documentato la storia della rivoluzione. Allora sono andato anche a casa di un altro importante fotografo, Raul Corrales. In entrambe le occasioni ho acquistato le loro foto, che mi sono fatto autografare. Lì è iniziata la mia collezione».
Ronnie è tornato a Cuba più volte: «La passione per la cultura mi ha spinto a incontrare e intervistare i più importanti pittori: Nelson Dominguez, Sosa Bravo, Mendive, Favelo, Zaida Del Rio, Ever Fonseca, Agustin Bejarano, Alicia Leal, Juan Moreira.
Sono stato a casa degli altri due fotografi della rivoluzione, Liborio Noval e Roberto Salas. Durante ogni viaggio filmavo anche 30 ore di reportage. Ma è stato quando sono entrato all’ICAIC, l’Istituto Cubano di Arte e Industria Cinematografica, che sono stato letteralmente avvolto dalla magia della grafica. Le serigrafie originali di una miriade di film ricoprivano interamente le pareti della reception a pian terreno, persino il soffitto. Disegni meravigliosi, colori sgargianti, serigrafie eseguite a mano con una perizia unica. Ho acquistato i primi manifesti con curiosità, poi l’interesse è diventato quasi compulsivo e ha inglobato tutta la grafica cubana, anche quella politica».
La mostra è promossa dalla «EA Editore», da anni impegnata nel campo dell'arte con la «Biennale di Palermo» ed altre importanti iniziative internazionali. Sandro Serradifalco, critico d'arte, ne è l'animatore: «La vita, si sa, é spesso una questione di circostanze propizie. Lo é stata anche nel caso di questa mostra di “grafica da strada”, proveniente dalla cuba comunista. Non ci fosse stata di mezzo l'isola di Fidel - spiega Serradifalco - probabilmente Pietroni non avrebbe scoperto in Red Ronnie una passione caraibica non troppo diversa dalla sua. Non fosse stato per una mia casuale visita negli studi del Roxy Bar, dove ebbi la possibilità di ammirare parte di questa collezione, unica nel suo genere, difficilmente mi sarei convinto del valore artistico di questa mostra. Insomma, non ci fosse stata la fatalidad, come direbbero a Cuba, questa mostra forse non sarebbe mai stata realizzata».
Il catalogo ha una introduzione di Vittorio Sgarbi che così annota: «Nessun mezzo meglio della comunicazione murale, come forse sarebbe più corretto chiamarla, date le differenze fondamentali che la distinguono dalla grafica cartelera prodotta al di fuori dei confini cubani, è riuscito a rappresentare la Revolución di Castro e dei suoi compagni nel rispetto più coerente e convincente della sua originalità distintiva».