Li Tavor e Nicolas Buzzi – Talking Measures or How to Lose Track

Informazioni Evento

Luogo
ISTITUTO SVIZZERO
Via Del Vecchio Politecnico 3, Milano, Italia
Date
Dal al

Mercoledì – Venerdì: 11:00-17:00
Giovedì: 11:00-20:00
Sabato: 14:00-18:00

È possibile visitare la mostra registrando la propria presenza all’ingresso.
Entrata gratuita.

Vernissage
01/12/2021

ore 18

Artisti
Li Tavor, Nicolas Buzzi
Curatori
Gioia Dal Molin
Generi
arte contemporanea, personale
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Li Tavor e Nicolas Buzzi coltivano interesse per la musica, il suono e l’architettura. Il loro progetto Talking Measures or How to Lose Track, sviluppato appositamente per gli spazi espositivi dell’Istituto Svizzero a Milano, si nutre di questi interessi e rende sperimentabili per le visitatrici e i visitatori le connessioni tra suono, architettura e il corpo che si muove al suo interno.

Comunicato stampa

Li Tavor e Nicolas Buzzi coltivano interesse per la musica, il suono e l’architettura. Il loro progetto Talking Measures or How to Lose Track, sviluppato appositamente per gli spazi espositivi dell’Istituto Svizzero a Milano, si nutre di questi interessi e rende sperimentabili per le visitatrici e i visitatori le connessioni tra suono, architettura e il corpo che si muove al suo interno.

L’allestimento, concepito attraverso un approccio interdisciplinare sviluppando un’alchimia di suoni, installazioni e creazioni sonore, è un’installazione musicale alla ricerca del significato odierno della molteplicità dei modi possibili di relazionarsi. Il lavoro si occupa della relazione tra spazio e corpo e dei confini fluidi della percezione in relazione a sistemi metrici universalmente definiti. Mentre spesso ci troviamo in situazioni in cui le relazioni diventano tangibili e reali attraverso misure standardizzate e il loro significato sociale, l’installazione cerca di incoraggiare altre linee di orientamento meno efficienti o solide. Trattando la musica, il suono e le onde sonore come entità fisiche, generatrici di spazio, i due artist* creano una rete di relazioni spaziali che il corpo, il nostro corpo di spettatrici e spettatori, può seguire o perdere di vista.
Entrando nell’Istituto Svizzero siamo circondati da uno spazio acustico definito, creato da otto voci, che suonano dagli angoli dello spazio. Mentre le posizioni delle otto fonti sonore definiscono e misurano lo spazio fisico reale, le voci umane che ascoltiamo lo dissolvono di nuovo, creando un secondo spazio, molto personale, e stabilendo così una vicinanza intuitiva. Questo tipo di ambiguità è incrementata dalla presenza di diversi oggetti con ruoli assegnati: questi o producono, o riflettono, o bloccano il suono, mentre a volte viene data loro una combinazione. Attraverso le prospettive mutevoli dei corpi delle visitatrici e dei visitatori, la funzionalità dei ruoli degli oggetti e il loro significato rappresentativo, che viene comunicato attraverso il loro aspetto, rivelano l’identità ambigua degli oggetti.

Il 14.01.2022 alle H18:30 si terrà un talk all’interno della mostra con Li Tavor, Nicolas Buzzi, Gaia Martino, e Salome Voegelin. Moderato da Francesco Bergamo e curato da Victoria Easton. Il talk sarà seguito da una performance son Li Tavor, Nicolas Buzzi e Martina Buzzi.

Richieste stampa: [email protected]

Si ricorda ai gentili partecipanti che, nel rispetto delle disposizioni attualmente vigenti, per l’accesso all’evento sarà necessario esibire all’entrata una Certificazione Verde Covid da cui risulti, alternativamente:

• Avvenuta vaccinazione anti-COVID-19, con attestazione di aver ricevuto la prima dose di vaccino da almeno 15 giorni o di aver completato il ciclo vaccinale;

• Avvenuta guarigione dal COVID-19, nei 6 mesi precedenti alla data dell’evento;

• Effettuazione, nelle 48 ore antecedenti all’ingresso, di test antigenico rapido o molecolare con esito negativo.

Biografie:

Li Tavor è nata a Basilea Città nel 1983 e attualmente vive e lavora a Zurigo. È architetta, laureata all’ETH di Zurigo (MA), e musicista e compositrice, laureata al ZHdK di Zurigo (MA in composizione elettroacustica). La sua pratica include design, composizioni per ensemble, teatro e film, performance e installazione.
Ha lavorato come assistente di ricerca presso il dipartimento di architettura dell’ETH di Zurigo, è stata professoressa ospite al RMIT di Melbourne e attualmente lavora come docente per il BA in Belle Arti allo ZHdK di Zurigo. Insieme ad Alessandro Bosshard, Matthew van der Ploeg e Ani Vihervaara, è stata selezionata nel 2017 dalla Fondazione Svizzera per la Cultura Pro Helvetia per curare il padiglione svizzero alla 16esima Biennale Internazionale di Architettura di Venezia, ricevendo il Leone d’oro per la migliore partecipazione nazionale con la mostra Svizzera 240: House Tour. Inoltre, il suo lavoro è stato esposto al Theaterspektakel a Zurigo, Theater Gessnerallee a Zurigo, NGV a Melbourne, The Architecture Foundation a Londra, CIVA a Bruxelles, Arsenic a Losanna, Tanzquartier a Vienna, Tanzfabrik a Berlino, Tanzhaus a Zurigo, Kölnischer Kunstverein, Taylor Macklin a Zurigo, Kunsthaus a Bregenz, Piano Nobile a Ginevra, Stadtgalerie a Berna, Sharjah Architecture Triennial, agli Swiss Art Awards, alla Biennale di Architettura di San Paolo.

Nicolas Buzzi è nato a Berna nel 1987 e attualmente vive e lavora a Zurigo e Francoforte. La pratica di Nicolas Buzzi include composizioni per ensemble, soliste, installazioni musicali, performance, suono e musica per opera, teatro e film, creazione di strumenti, mediazione e direzione del suono. Il suo lavoro è stato presentato a: Theater a Basilea, NAC Lithuania, Biennale di Architettura di Venezia, Cabaret Voltaire a Zurigo, Edinburgh International Film Festival, HEK a Basilea, HKW a Berlino, Kampnagel ad Amburgo, Kanuti Gildi Saal a Tallinn, Kölnischer Kunstverein, Kunsthaus a Bregenz, Kunstmuseum a Basilea, Locarno Film Festival, NUS Mesum a Singapore, Biennale di Architettura di San Paolo, Schauspielhaus a Zurigo, Taylor Macklin a Zurigo, ZKM Karlsruhe.