Lea Vergine – L’arte non è una faccenda di persone perbene

Informazioni Evento

Luogo
NONOSTANTE MARRAS
via Cola di Rienzo, 8 , Milano, Italia
Date
Il
Vernissage
13/12/2016

ore 19

Curatori
Lea Vergine
Uffici stampa
MARIA BONMASSAR
Generi
presentazione
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Lo spazio NONOSTANTEMARRAS accoglie la presentazione di: L’ARTE NON E’ UNA FACCENDA DI PERSONE PERBENE (Rizzoli 2016), il nuovo libro di LEA VERGINE.

Comunicato stampa

Presentazione del nuovo libro di LEA VERGINE
L’ARTE NON E’ UNA FACCENDA DI PERSONE PERBENE Conversazione con Chiara Gatti
Rizzoli 2016

Incontrano l’autrice Francesca Alfano Miglietti e Patrizia Marras

COMUNICATO STAMPA

Martedì 13 dicembre, alle ore 19.00, lo spazio NONOSTANTEMARRAS accoglie la presentazione di : L’ARTE NON E’ UNA FACCENDA DI PERSONE PERBENE (Rizzoli 2016), il nuovo libro di LEA VERGINE.

A parlarne con l’autrice interverranno Francesca Alfano Miglietti e Patrizia Marras.

Lea Vergine: dall’infanzia napoletana (“Non si è nati invano alle falde del Vulcano”), divisa tra due famiglie, al rapporto esclusivo con un padre andato via troppo presto. E poi la vita adulta, la scelta di un mestiere anticonformista, gli anni romani, le gallerie, le avanguardie e la politica, l’amicizia con Cioran e Manganelli. Fino all’approdo a Milano, tra i protagonisti della grande stagione degli anni Sessanta (Gillo Dorfles, Arturo Schwarz, Silvana Ottieri, Camilla Cederna ecc.).Un racconto senza cedimenti, né verso i mostri sacri dell’arte né verso se stessa: “Senza alterigia, non ho però mai finto modestia: chi affronta qualcosa di enigmatico come l’arte non può permettersi di essere modesto. Ma neanche può permettersi di non essere umile”. Così l’arte diventa una scuola di rigore, quindi, ma anche una malattia sublime, “un’ombra dell’amore”. Sono molte le pietre di questo racconto, perché quello che si trova nelle sue pieghe è sempre il tentativo di dare un peso a ciò che è per principio ineffabile: l’arte, l’amore, la vita stessa. Tentativi che hanno bisogno di braccia forti e sono forse destinati a fallire. Soprattutto se ci si illude di una funzione rassicurante dell’arte. Perché “l’arte non è faccenda di persone perbene. È inutile che lo spettatore cerchi nella visione di un’opera d’arte qualcosa che lo consoli. Troverà solo qualcosa che lo dilanierà. Starà a lui decidere come adoperarlo”.

Lea Vergine

Lea Vergine è scrittrice, critico d’arte e collaboratrice dei più importanti quotidiani italiani. Collabora sin dal 1973 con quotidiani come Il Manifesto e Il Corriere della Sera e molti periodici. E’ stata uno dei primi critici ad occuparsi della Body Art, pubblicando nel 1974 Il corpo come linguaggio, il libro che ha creato uno scandalo simile a quello delle opere che analizzava. Ha posto in rilievo in L'altra metà dell'avanguardia 1910-1940. Pittrici e scultrici nei movimenti delle avanguardie storiche, 1980, la funzione delle donne nei fenomeni artistici della prima metà del 20° sec., apportando un contributo fondamentale nell'approccio critico e nella scoperta dell'opera artistica femminile. Ha organizzato numerose mostre, l’ultima delle quali è Un altro tempo. Dal Decadentismo al Modern style, (Trento e Rovereto 2012-2013)

Milano, dicembre 2016