L’Attesa
La mostra collettiva riflette sul concetto di “attesa”.
Comunicato stampa
Opere di
Patrizia Agatensi, Marco Bellomi, Giulio Belloni, Simone Boscolo, Fernanda Andrea Cabello, Valentina Carrera, Vito Carta, Angelo De Boni, Rossano Di Cicco Morra, Anna Epis, Zane Kokina, Paolo Lo Giudice, Giuseppe Orsenigo, Claudia Strà, Letizia Strigelli, Mariangela Tirnetta, Lyudmila Vasilieva, Marta Vezzoli
Testi di
Alessandro Baito, Luigi Besana, Patrizia Burgatto, Andrea Fuso, Daniel Nevoso,
Virgilio Patarini, Livia Perfetti, Giacomo Pinelli, Andrea Pistone e Silvio Valpreda
Gruppo E Fotografi
INAUGURAZIONE 7 dicembre ore 17
Opere di
Marila Arces, Fiorenzo Bordin, Ivano Boselli, Valentina Carrera, Nicoletta Fabbri, Andrea Fuso, Paola Gatti, Daniele Gozzi, Serena Groppelli, Paul Helbling, Martina Massirente, Simone Menicacci, Gianfranco Rossi, Claudio Santambrogio, Susanna Serri, Pavel Vavilin
L'attesa
Nel mese di dicembre il Gruppo E con sede allo Spazio E di Milano riflette sul concetto di “attesa”, per gli artisti dal 30 novembre al 6 dicembre, per i fotografi dal 7 al 13 dicembre, con reading degli scrittori il giorno 30 novembre.
La funzione dell'artista è sempre stata, come parte della società civile, quella di restituire un'immagine del mondo attraverso una sensibilità che non solo può essere capace di cogliere gli aspetti più evidenti della realtà, ma che andando oltre le apparenze scava nelle coscienze e nel magma esistenziale sotterraneo per comunicarne le contraddizioni o indicare con spirito profetico le direttrici di sviluppo che si possono realizzare in un futuro prossimo o lontano.
La riflessione sull'attesa è una descrizione di una caratteristica umana universale.
La società contemporanea, ma non è certo un male solo dell'oggi, spesso si dimostra insensibile rispetto alla Storia e a quelli che devono essere i suoi insegnamenti. Gli errori vengono ripetuti, giustificati sempre da necessità politiche o forzature indipendenti dalla propria volontà. In realtà si tratta ogni volta di bieco egoismo, personale o nazionale, o di mancanza di coraggio, perché il cambiamento implica un'incognita che si ha paura di affrontare.
La società contemporanea, probabilmente più che in ogni altra epoca, è attenta al presente e alla soddisfazione delle necessità, vere o artificiali, del momento. Una superficialità che non è solo difetto ma prodotto di un'epoca.
Riflettere sull'attesa significa oggi riflettere sulla crisi del concetto di “futuro”. Guardare avanti significa affacciarsi su un abisso che crea vertigine, paura e getta in uno sconforto che potrebbe risultare insopportabile. Di conseguenza è consolatorio aggrapparsi alle piccole cose che può regalare il presente, senza creare una progettualità che rischia di condurre ad un fallimento.
L'indicazione suggerita dagli artisti del Gruppo E è quella di ricorrere alla poesia come balsamo per la generale allergia al futuro, richiamando l'attenzione, in un momento economico difficile, a concentrarsi sulle cose vere della vita: affrontare un viaggio per arrivare in un posto nuovo, attendere di essere genitori o utilizzare il colore come finestra verso un mondo di sensazioni.