Latenti Numeri

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO ARCHEOLOGICO - PALAZZO DEI DUCHI D'ACQUAVIVA
Viale Gran Sasso , Atri, Italia
Date
Dal al

tutti i giorni 10:30-12:30, 16:30-19:30, 21:30-23:00. Chiuso il lunedì mattina

Vernissage
27/07/2013

ore 18

Biglietti

ingresso libero

Generi
arte contemporanea, collettiva
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Grandi Maestri e giovani emergenti dell’arte contemporanea, in mostra presso le suggestive ex Scuderie di Palazzo Duchi d’Acquaviva.

Comunicato stampa

ATRI - Grandi Maestri e giovani emergenti dell’arte contemporanea, in mostra dal 27

Luglio al 26 Agosto, presso le suggestive ex Scuderie di Palazzo Duchi d’Acquaviva.

La collettiva “Latenti Numeri. La matematica nell’Arte”, è patrocinata dal Comune di

Atri e dalla Regione Abruzzo, ed è organizzata dall’Associazione Culturale Mix Art, nel

contesto del progetto Vagiti Ultimi. Saranno esposte le opere di 35 artisti nazionali ed

internazionali, tra i quali i tre finalisti e Targhe d’oro del Premio Arte Mondadori 2012 -

Carlo Alberto Rastelli, Francesco Romeo, Emanuela Vicentini; del Premio Torre Strozzi

Lupo&Asso; molti Maestri, tra i quali Fathi Hassan, Claudio Cargiolli, Mario Madiai,

Eraldo Zecchini, Raffaello Ossola, Lorenzo D'Angiolo e l’allievo prediletto di Giorgio De

Chirico, Pier Luigi Cesarini.

Le discipline artistiche coinvolte comprendono pittura, scultura, fotografia, videoart ed

installazioni. Un’occasione per ammirare opere di grandi Maestri e di giovani artisti -

vere e proprie rivelazioni - in un luogo magicamente evocativo di cultura e creatività.

“Latenti Numeri” rappresenta la seconda tappa di un percorso iniziato, con significativo

ed inatteso successo, nel luglio del 2012 attraverso l’esordio del progetto “Vagiti Ultimi”

e la presentazione della prima collettiva, omaggio a Mauro Andrea, dal titolo “Freak. Il

diverso”, che ha ospitato, tra gli altri, artisti di fama internazionale come Matteo Basilè,

Stefano Solimani, Silvano Braido, Paolo D’Orazio, Stefano Tedioli.

Il progetto Vagiti Ultimi nasce ed opera con l’obiettivo di mettere in evidenza, attraverso

il linguaggio dell’arte contemporanea, le contraddizioni dell’epoca coeva. Abbracciando

la visione glocal, mira a riportare le tensioni e i guizzi internazionali nel terreno sempre

sorprendente e fertile del locale.