La pazza della porta accanto

Gorizia celebra Alda Merini con la mostra “La pazza della porta accanto”.
Comunicato stampa
Si intitola “La pazza della porta accanto” la mostra che sarà ospitata da questo giovedì 1 maggio all’11, nello spazio espositivo The Circle di Gorizia, in via Rastello 91, con opere a cura di Giuliano Grittini, fotografo ufficiale e grande amico della poetessa. L’ingresso è gratuito.
L’inaugurazione è prevista per questo mercoledì 30 aprile alle ore 18, nella stessa sede della mostra. L’evento sarà condotto dall’attrice Carlotta Del Bianco e si aprirà con i saluti istituzionali. Seguiranno la presentazione del progetto da parte di Ilaria Bregant, presidente di Mongolfiere Tascabili, e gli interventi di Giuliano Grittini, curatore dell’esposizione, e di Paola Zanus Michiei, psichiatra.
La mostra rappresenta un omaggio profondo e corale ad Alda Merini, alla sua voce inconfondibile, al suo sguardo capace di attraversare il dolore e restituirlo come poesia, visione, resistenza creativa. L’esposizione, parte del più ampio progetto “LE PORTE ACCANTO. Alda Merini, gli artisti, la gente”, propone un allestimento che unisce fotografie, video, libri, foulard d’artista e installazioni digitali. Ogni elemento è pensato per accompagnare il visitatore in un incontro ravvicinato con la figura della Merini, ma anche con le riflessioni più urgenti sul valore della diversità, sull’accoglienza e sulla possibilità di creare prossimità attraverso l’arte.
Organizzata dall’associazione Mongolfiere Tascabili APS in collaborazione del Consorzio di Cooperative Sociali Il Mosaico, sarà aperta tutti i giorni con orario feriale dalle 16 alle 19 e festivo dalle 10 alle 19.
Il progetto “LE PORTE ACCANTO”, nella sua interezza, includerà anche attività laboratoriali tematiche (parità di genere, popoli e culture, fragilità e generazioni) ispirate a 4 poesie della Merini.
L’obiettivo è raccontare, attraverso la vicenda umana e artistica di una delle più celebri artiste del ‘900, il potere generativo della fragilità e della diversità, promuovere una cultura dell’inclusione e della prossimità, offrendo al pubblico occasioni coinvolgenti per riflettere, confrontarsi e riscoprire il valore dell’altro. L’arte, in questo contesto, si fa linguaggio condiviso, spazio di apertura, possibilità concreta di benessere emotivo, psicologico e sociale.
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