La mostra di primavera

Informazioni Evento

Luogo
CAFFE' LA TERRAZZA
via Fucini, 19 Larderello , Pomarance, Italia
Date
Dal al

negli orari di apertura del Caffè: lun-ven 7-14.30 e 16-20; sab-dom 8-12.30 e 16-22.30.

Vernissage
11/04/2014

ore 18

Generi
arte contemporanea, collettiva
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Viaggio visivo nel “rimosso” del contemporaneo con i maestri della grande pittura.

Comunicato stampa

La mostra di primavera

Viaggio visivo nel “rimosso” del contemporaneo
con i maestri della grande pittura

Raffaele De Rosa
Bruno Di Maio
Renzo Galardini
Giuliano Giuggioli
Salvatore Magazzini

Inaugurazione venerdì 11 aprile ore 18

11 aprile – 11 maggio 2014

Sono spazi possibili dell’impossibile, mettono in discussione la logica lineare del tempo e dello spazio, e si aprono in spettacolari atmosfere oltre la metafisica ed il surrealismo “classici”.

Dalla scena internazionale, approdano in una terra storicamente trasfigurata ed onirica, nel celebre villaggio industriale di Larderello, nel comune di Pomarance (PI), in una collettiva dagli stilemi raffinatissimi e dalla straordinaria forza evocativa, i maestri pittori contemporanei: Raffaele De Rosa, Bruno Di Maio, Renzo Galardini, Giuliano Giuggioli e Salvatore Magazzini.

Straordinari autori per Mario Andrei, gallerista di Impara L’Arte, che inaugura la prestigiosa collettiva organizzata in collaborazione con Ciclat Valdicecina, presso l’ampia sala del Caffè “La Terrazza”, venerdì 11 aprile, alle ore 18.

Nel cortocircuito storico di modernità e contesto storico e agreste di Larderello, “transitano” i cavalieri perpetui di Raffaele De Rosa, definito il “pittore del mito”, attraversano, con un movimento che mette in discussione le dimensioni stesse della scansione temporale, una fiaba perenne ed audace, dalle allegorie enigmatiche, in ambiente fantastico dal profilo nordico rinascimentale.

Psicoanalitica e caravaggesca, classica e contemporanea, sintesi di sensualità epidermica e speculazione filosofica, la scena pittorica spettacolare di Bruno Di Maio, apre un trattato sull’umanità dalle vertiginose cadute e risalite barocche, che si manifesta oltre i limiti certi dello spazio-tempo.

Eterni e neo-antichi, si spalancano poi i persistenti archivi dell’inconscio, nell’originale teatro surrealista dell’ “insostenibile leggerezza dell’essere” di Renzo Galardini. Incorporale e fantasmatico, abitato da marionette raffinatissime, caricature sproporzionate, e allegoria per l’inadeguatezza ricorrente, e per le solitudini, del Sé.

“Surrealista mediterraneo” come Alberto Savinio, metafisico come il più celebre dei De Chirico, visionario come Arnold Böcklin, sfugge alle categorizzazioni Giuliano Giuggioli, maestro delle dimensioni dell’impossibile, abitate da introverse figure antropomorfe in atmosfere sospese, rivelate da una persistente luce eterna.

Piani che scivolano poeticamente l’uno sull’altro, nel vuoto dall’implicito rimando esistenziale. Il maestro pistoiese Salvatore Magazzini, dall’elegante e rarefatto piano pittorico, conteso tra la linea arcaica ed il ritmo della modernità, fra tenui gradazioni sul naturale e timbri più accesi, dove l’Uomo e l’ambiente sono i pari protagonisti del senso ultimo ed enigmatico della presenza-assenza.