La Digestion – Marc Baron

Informazioni Evento

Luogo
CASA MORRA
Salita San Raffaele , Napoli, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
04/02/2017

ore 19

Contatti
Sito web: http://www.ladigestion.org
Biglietti

contributo associativo € 5,00

Artisti
Marc Baron
Generi
concerto

A Marc Baron, noto sassofonista e compositore francese, è affidato il compito di ‘’discutere’’ con gli straordinari spazi di Casa Morra, nuova realtà culturale della Fondazione Morra.

Comunicato stampa

Il terzo appuntamento de La Digestion, festival dedicato alla musica di ricerca, nato dalla collaborazione fra l’associazione culturale Phonurgia (fondata da Giulio Nocera, Mimmo Napolitano, Renato Grieco e Andrea Bolognino), la EM-ARTS associazione culturale e la Fondazione Morra, si inserisce nell’ambito della ricerca acusmatica, indagando in particolare la relazione tra spazio e suono.
A Marc Baron, noto sassofonista e compositore francese, è affidato il compito di ‘’discutere’’ con gli straordinari spazi di Casa Morra, nuova realtà culturale della Fondazione Morra. La monumentale scala a pianta ottagonale del Palazzo Ayerbo d’Aragona Cassano è il luogo delle sonorità multicanale che avvolgeranno gli spettatori invitati a costruire una storia, di immergersi in essa in molti modi diversi.
Tra gli obiettivi del festival vi è la volontà di costruire relazioni che esulino dal breve momento performativo, così Baron è invitato in residenza presso Casa Morra per studiare la meravigliosa scala settecentesca e pensarne la sonorizzazione nei minimi dettagli.
La residenza si svolgerà nei giorni 2,3 e 4 febbraio e sarà fruibile dagli studenti del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, accompagnati dal docente Elio Martusciello; il risultato dal titolo Un salon au fond d’un lac sarà presentato sabato 4 febbraio alle ore 21.30, gli ambienti saranno aperti al pubblico a partire dalle ore 19.00.
Il concerto di Marc Baron sarà preceduto dalla performance Oggetto quasi del percussionista napoletano Stefano Costanzo, che per l’occasione ha lavorato con oggetti prelevati dalla città.

MARC BARON [FR]

Marc Baron, sassofonista e compositore francese, dopo essersi dedicato per anni allo strumento, fa il suo debutto nella musica elettronica con il misterioso e seducente Hidden Tapes (Potlach, 2014), accolto da un grande successo di critica, in cui manipola nastri magnetici e registrazioni che trova nel suo vecchio armadio. Nel suo ultimo lavoro Un salon au fond d’un lac (Potlach, 2016), l’illusionista del suono Baron crea universi cinetico-sonori che si toccano gli uni con gli altri, ora con violenza, ora con delicatezza, per poi fondersi come una matrioska. Insieme alle storie, i suoni si portano dietro le scorie dello spazio acustico da cui sono prelevati, l’originale rumore del loro paesaggio, come fantasmi. ‘’…Between a semblance of realism and the desire for the greatest vagueness I search for a tension’’ (“…tra un accenno di realismo ed il desiderio per la massima vaghezza, cerco una tensione”), dice Baron riferendosi al suo lavoro e alla sua pratica compositiva, che lo vede utilizzare materiali disparati, suoni prodotti in studio, suoni raccolti mediante l’uso di microfoni, colonne sonore di film, musica classica, con una particolare attenzione alla differenza fra le diverse ‘’qualità’’ degli stessi materiali al fine di generare superfici stratificate e complesse.
I suoi lavori acusmatici e le sue installazioni sono stati diffusi in occasione di: residenza per la danza al centro per la coreografia di Orléans, Chateau-Vallon e al Ram-Dam; Tapage nocturne (France Musique); Radio Libertaire; France Musique; Radiodiffusion Canada; Le 104 dans le cadre de jeunes création (Parigi); Festival Parisonic (Montreuil); Festival Hear and Now (Melbourne/Sydney); Villa Savoye (Poissy); Habitus non-lieu de concert (Parigi); Carré bleu con Jean-Luc Guionnet (Poitiers); Ramdam (Lione); The sound barrier, radio australiana.

http://marcbaron.fr

STEFANO COSTANZO [ITA]

Stefano Costanzo è un percussionista e compositore napoletano. La sua ricerca, rivolta ad un uso quasi onomatopeico dello strumento, gli permette di penetrare in profondità nella pratica della ‘’tecnica estesa’’ e nell’improvvisazione radicale. Il suo set-up, formato da oggetti, campane e sonagli, utilizzati con incredibile maestria e velocità, rende il suo stile estremamente personale, selvaggio e allo stesso tempo raffinato.