La democrazia delle moltitudini – Matteo Restagno

Informazioni Evento

Luogo
LICEO GINNASIO IMMANUEL KANT
Piazza Francesco Zambeccari, 19, 00177 , Roma, Italia
Date
Il
Vernissage
06/02/2017

ore 16.30

Contatti
Email: info@fondazionevolume.com
Sito web: http://www.fondazionevolume.com
Artisti
Matteo Restagno
Generi
incontro - conferenza
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Nell’ambito del progetto Città inseparabili e buoni incontri, la Fondazione VOLUME! invita Matteo Restagno architetto del gruppo G124 per raccontare la sua esperienza nel collettivo fondato da Renzo Piano per elaborare proposte e idee per le periferie italiane.

Comunicato stampa

Nell'ambito dell'invito rivolto al Comitato delle Fondazioni Italiane di arte contemporanea dalla Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del MIBACT di realizzare dei progetti sui temi della riqualificazione culturale delle periferie, della partecipazione e relazione tra giovani e arte contemporanea, le Fondazioni di arte contemporanea della città di Roma (Fondazione Pastificio Cerere, Fondazione Giuliani, Nomas Foundation, Fondazione VOLUME!) mettono in rete le loro azioni e, nel segno comune de La democrazia delle moltitudini, promuovono azioni di intervento nelle scuole e di riflessione sulla trasformazione del tessuto metropolitano.

In questo contesto e con intento di condivisione la Fondazione VOLUME! di Roma promuove il suo progetto Città inseparabili e buoni incontri, avviando un ciclo di conferenze con artisti, architetti, designer e artisti e al contempo promuovendo un lavoro di riflessione, azione e cambiamento con artisti, insegnati e studenti del Liceo classico e linguistico “Immanuel Kant” di Roma, volti a rimettere al centro la cultura, la creatività e il sistema educativo quali protagonisti della rigenerazione delle metropoli e portatori di nuove narrazioni sociali.

Città inseparabili perché la geografia delle città viene ridisegnata, ricucita e ripensata come corpo unico, quartiere affianco a quartiere, via affianco a via, old town affianco a hinterland.
Buoni incontri perché una nuova politica della metropoli non può che essere una politica degli incontri. La ricchezza di una città si rileva quando i buoni incontri tra le singolarità si trasformano in una nuova produzione del comune e si mette in gioco la capacità per qualcosa di nuovo. Spetta quindi alla politica, alla cultura e al sistema scuola promuovere l’organizzazione degli incontri felici sostenendo l’apertura all’alterità e la costruzione di nuovi corpi sociali.

Il 6 febbraio 2017 dalle 16:30 presso il Liceo Ginnasio Immanuel Kant di Tor Pignattara, nell’ambito del progetto Città inseparabili e buoni incontri, la Fondazione VOLUME! invita Matteo Restagno architetto del gruppo G124 per raccontare la sua esperienza nel collettivo fondato da Renzo Piano per elaborare proposte e idee per le periferie italiane. Un’occasione per ridiscutere l’esperienza del collettivo e analizzare i punti di forza, le criticità e le prospettive di queste azioni sul territorio.
Restagno si è occupato nel 2015 del quartiere Lorenteggio Giambellino, a sud ovest di Milano. Questo quartiere è stato scelto dal gruppo di lavoro per le sue caratteristiche urbane e sociali, che lo rendono un luogo con molte potenzialità di auto rigenerazione e che lo assimilano a molti altri quartieri popolari presenti sul territorio nazionale, costruiti intorno agli anni ’40 con similitudini tipologiche e urbanistiche.
Nel corso di un anno di lavoro, il G124 ha elaborato una proposta progettuale, attraverso un percorso partecipato aperto a tutti gli abitanti e alla rete locale di associazioni e operatori: il progetto è stato elaborato alla scala di quartiere (progetto di ricucitura) con l’obiettivo di fornire indicazioni e linee guida di intervento ed è stato restituito alla città e ai cittadini perché possano proporlo nelle sedi di dibattito amministrativo e avviarne l’approfondimento e l’attuazione per stralci con gli strumenti organizzativi che già sono presenti localmente.

Matteo Restagno nasce in provincia di Torino nel 1987. Dopo aver studiato un anno alla Chalmers University of Technology di Goteborg (Svezia) lavora a Parigi e si laurea in architettura presso il Politecnico di Torino con una tesi sulla ricostruzione post-terremoto ad Haiti, sviluppata grazie ad un finanziamento per la progettualità studentesca. Dopo alcune esperienze in studi professionali, nel 2013 fonda insieme ad altri tre colleghi il team di progettazione e sperimentazione R3architetti, con il quale investiga le tematiche della città e del cucchiaio.