La città continua

Informazioni Evento

Luogo
NOVAVENTINOVE
via Saluzzo 29/b Torino, Torino, Italia
Date
Dal al

lun-ven 16-19

Vernissage
29/09/2011

ore 18.30

Contatti
Email: info@paratissima.it
Sito web: http://www.paratissima.it
Artisti
Davide Giglio, Alice Belcredi, Alessandro Capurso, Alberto Ciavarella, Davide Corino, Carlo Mossetti, Maren Ollman, Piero Ottaviano, Davide Pirocco, Daniele Ratti, Carlo Reviglio, Giulia Teodoro
Curatori
Francesca Canfora, Daniele Ratti
Generi
fotografia, arte contemporanea, collettiva
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Sguardi e immagini d’autore catturano il fascino del cantiere urbano.

Comunicato stampa

Chi arriva a Tecla,
poco vede della città,
dietro gli steccati di tavole,
i ripari di tela di sacco,
le impalcature, le armature metalliche,
i ponti di legno sospesi a funi o sostenuti da cavalletti,
le scale a pioli, i tralicci.
(…)- Perché la costruzione di Tecla continua così a lungo?

Italo Calvino, da “Le Città Invisibili”

Nel racconto di Calvino il cantiere - perennemente in progress in modo ossessivo,
compulsivo - diventa la metafora di una continua evoluzione urbana, portata così
all’eccesso da non avere un fine ultimo se non l’infinito.
Leggere di TECLA, della sua descrizione, è un poco come raffigurarsi la TORINO
dell’ultimo decennio, teatro di continui cambiamenti a scala urbana, dove la presenza di
enormi cantieri, disseminati ovunque, è lentamente diventata una consuetudine visiva.
Porzioni intere di città vengono stravolte non tanto a fine lavori, a cambiamento avvenuto,
ma soprattutto durante, in quella delicata fase di transizione, o meglio di gestazione, che è
rappresentata dal cantiere.
L’immagine di macchinari, staccionate, scavi o deviazioni di traffico, spesso repulsiva
e destabilizzante, ha nel contempo insita in sé un’energia potenziale da cui è
impossibile non rimanere affascinati. Il CANTIERE risulta essere la traduzione visiva
del progetto in fieri, di un’idea in via di concretizzazione, un luogo dove si concentrano
contemporaneamente forza e pensiero.
Una coralità di sguardi differenti, attraverso le immagini d’autore in mostra, cercano
di catturare e restituire il FASCINO e la VITALITÀ intrinseca proprie del CANTIERE
URBANO, che altro non è se non la fase embrionale della CITTÀ FUTURA.