La casa paterna di Andrea Zanzotto

Informazioni Evento

Luogo
CASA PATERNA ZANZOTTO
via Cal Santa, Pieve di Soligo, Italia
Date
Il
Vernissage
10/10/2021
Generi
inaugurazione
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Inaugurazione della Casa Paterna Zanzotto che si terrà a Pieve di Soligo domenica 10 ottobre 2021, giorno del centenario del poeta.

Comunicato stampa

Nel 2021 ricorre il Centenario della nascita di Andrea Zanzotto (1921-2011), una delle figure più rappresentative del secondo Novecento: poeta innovatore, letterato coltissimo, uomo impegnato in significative battaglie civili, interprete acuto e critico del passaggio dal secondo al terzo millennio. E’ stato istituito un Comitato Nazionale con decreto del Ministro della Cultura.
Il Programma per il Centenario si focalizza da un lato su Zanzotto come poeta che, contrariamente ad alcuni giudizi, può essere avvicinato ed apprezzato anche con un certa facilità; dall’altro su Zanzotto come intellettuale visionario, impegnato sul fronte civile, antesignano della sostenibilità e della difesa ambientale. Si è previsto quindi di scandire le attività riservando prevalentemente gli interventi sull’opera di Zanzotto ed il mondo letterario al 2021, e quelli relativi al rapporto dell’intellettuale con la contemporaneità nelle sue diverse declinazioni al 2022 e agli anni successivi. Con la massima attenzione alle giovani generazioni, sollecitando una partecipazione attiva e coinvolgente con l’utilizzo delle nuove tecnologie. Va anche segnalato che il Centenario gode tra gli altri del patrocinio del Ministero della Cultura e anche del Cai nazionale.
Momento particolarmente significativo l'inaugurazione della Casa paterna il 10 di ottobre a Pieve di Soligo (Treviso) in cui Zanzotto visse nella prima parte della sua vita. Sarà la scoperta di un luogo, già in parte aperto al pubblico, che permetterà di ricostruire l’identità del poeta e delle sue relazioni con il paese natale, configurandosi insieme come luogo della memoria dell’intera comunità. Grazie al costante contributo e supporto della Regione del Veneto, dopo il restauro conservativo, la Casa consente una visita real-virtuale, grazie anche alle installazioni, ad iniziare dal Porticato e dal Giardino, create appositamente da Studio Azzurro. All’inaugurazione è dedicato tutto il mese di ottobre con appuntamenti e visite particolari accompagnati dagli esperti che hanno curato e cureranno lo sviluppo della Casa, soprattutto per la parte immersiva.
La Casa viene infatti concepita come un luogo in cui preservare la memoria dei personaggi, della famiglia, del paese e del territorio in modo innovativo, ricorrendo a nuove modalità di narrazione per favorire una partecipazione sempre più attiva e diffusa. La Casa, luogo di oggetti e memorie tanto che ogni piano della Casa è stato riportato ad un preciso periodo storico, si trasforma nel corso del tempo sempre più in una Casa 'che parla', uno spazio dove gli stimoli multisensoriali diventano per il visitatore il collegamento tra la realtà e mondi virtuali. Ognuno quindi potrà rendere la propria visita un’esperienza unica, personalizzata, originale e immersiva.

Ripartire dalle nostre radici significa recuperare figure di rilievo del territorio veneto e i luoghi ad esse collegati. Oggi è una categoria ormai consolidata quella delle Case d’artista di cui esistono molti esempi nazionali, ma anche internazionali. Tuttavia la sfida è superare il concetto statico di “Casa” legato al luogo ed alla memoria e, con una nuova ricetta, immaginare altre categorie e altre modalità di proposta. Se i valori guida sono unicità, irripetibilità e originalità, l’essenza sta nella storia di chi ha abitato una casa, la storia della famiglia, radicata nel territorio, la storia del paese e dei luoghi vicini. La conoscenza di un territorio passa dunque anche attraverso la scoperta dei luoghi abitati da quanti, di quel territorio, sono diventati riferimenti imprescindibili. E se, come è stato detto, la casa è uno dei luoghi in cui l’artista costruisce ed esibisce un’immagine di sé, al pari quasi di un autoritratto o un’autobiografia, la casa d’origine è invece il luogo in cui tutto ha inizio, dove si vivono le esperienze fondanti della vita. La Casa paterna di Andrea Zanzotto può essere il punto di riferimento per un viaggio che intreccia presenze, biografie e opere, storie di famiglia, di luoghi, di paesaggi, di comunità e radici, attraverso una narrazione interattiva fatta di immagini, suoni e letture. Il rapporto dell’artista con la Casa non sta solo nella sua presenza materiale e nelle potenzialità culturali che può esprimere, ma anche nell’aver ispirato direttamente versi e poesie del poeta. Ma la Casa paterna di Andrea Zanzotto rivela anche un’altra presenza artistica, quella appunto del padre Giovanni Zanzotto (1888-1960), di professione pittore e decoratore, appartenente ad una famiglia da lungo tempo radicata nel territorio solighese. Nella Casa sono numerose le sue opere, le cui rappresentazioni e paesaggi, insieme al paesaggio reale, di certo hanno contribuito a ispirare l’opera di Andrea Zanzotto, che ha formato buona parte del suo immaginario poetico in questo luogo. È dunque lo sfondo delle vicende infantili, dei legami affettivi e della formazione del piccolo Andrea, ma anche la casa in cui egli trascorse la giovinezza e parte della sua vita adulta. Collocata a Pieve di Soligo presso la storica via Cal Santa, la Casa è un tipico esempio di architettura veneta della metà dell’Ottocento, fatta costruire da Giovanni Zanzotto nei primi anni Venti, ma probabilmente partendo da una costruzione precedente. Si entra nella proprietà attraverso un sottoportico impreziosito proprio da un fregio del Trecento e dalla presenza di studi per affreschi del padre del poeta, e dopo aver percorso un piccolo giardino si arriva all’abitazione, incastonata in un borgo di altre case e sottoportici. La Casa odierna (una parte della casa originaria venne infatti venduta da Giovanni Zanzotto) si articola su tre livelli e presenta una struttura molto semplice: al piano terra, riportato agli anni Cinquanta, un piccolo ingresso con scale, salotto decorato dallo stesso Giovanni con in fondo lo studiolo di Andrea, e cucina; al primo piano, riportato a periodi anteriori agli anni Cinquanta, due stanze da letto matrimoniali, una cameretta e un bagno; al secondo il granaio, che è l'unico ambiente interessato da un intervento che lega passato e futuro. Opere decorative di Giovanni Zanzotto erano presenti in varie stanze della casa originaria, in particolare il ritratto del piccolo Andrea decorava le pareti di una stanza della parte in seguito venduta.