La biblioteca del vento

Informazioni Evento

Luogo
STUDIO UNO RIPARTIAMO DA ZERO
Piazza castello 7 , Avezzano, Italia
Date
Dal al

orario 10 - 12,30 - 16,30 – 19,30 aperto tutti i giorni

Vernissage
10/12/2018
Generi
disegno e grafica
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Cartella di incisioni a punta secca e poesie.

Comunicato stampa

L’arte grafica è un patrimonio universale di cui Roma costituisce nel palazzo Poli, inserito nel suggestivo complesso monumentale della fontana di Trevi, la sede principale del mondo intero. Ma la singolarità della nazione Italiana è tale che questi luoghi di arte possono miracolosamente nascere anche in siti periferici meno conosciuti.

E’ il caso di Avezzano con “STUDIO UNO, RIPARTIAMO DA ZERO”. In questa sede modesta, ma, soprattutto in seguito al recente allestimento, luminosa e accogliente, sita davanti a quel che resta del glorioso castello Orsini - Colonna, simbolo della storia di questa città, un gruppo di autentici amici, oltre che artisti di sicuro valore, si dedica con soddisfazione, talvolta con successo, alla calcografia, singolare tecnica incisoria realizzata con l’uso del bulino.

L’arte dell’incisione è antichissima (si pensi alle straordinarie oltre che misteriose incisioni rupestri della Valcamonica, risalenti addirittura al V - IV millennio a. C.

La tecnica calcografica, invece, ha visto il suo esordio nella Firenze del Rinascimento, quando è stata applicata per la preparazione di matrici atte alla stampa. Lo scopo era soprattutto la riproduzione con la conseguente diffusione, su scala più vasta e con formati più ridimensionati, dei dipinti dei pittori più celebri.

Tale consuetudine ha sviluppato per secoli una rilevante, lucrosa attività commerciale.

E’ però esistita anche la stampa originale, non più quella di mera traduzione, bensì, di autore, fondata, cioè su un personale, autentico disegno artistico. Nessuno, più di Cesare Brandi, spiega meglio questo concetto, quando, riferendosi a un grande dell’arte contemporanea, Giorgio Morandi, così si esprime” Vi sono pittori per cui l’incisione rappresenta una via secondaria, e quasi di campagna, un modo di prendersi le vacanze dalla pittura; altri per cui l’incisione diviene il fulcro stesso della forma pittorica“.

Il riferimento va naturalmente ai vari Durer, Rembrand, Goya, Picasso.... i quali hanno così potuto scrivere un capitolo fondamentale della storia dell’arte.

Su questa scia umilmente cercano di collocarsi gli amici di Studio Uno, da paragonarsi ai grandi maestri non fosse altro che per la loro genuina passione.

La produzione dei disegni grafici, pur nella diversità e nella specificità dello stile di ogni componente del nucleo artistico, in questo intimo e ovattato ambiente di lavoro, è resa possibile da un raro quanto efficiente torchio a stella che, come ogni oggetto realmente prezioso, quasi avesse un’anima e quindi ben conscio del suo intrinseco valore, se ne sta in disparte, nel retro - bottega, in vereconda solitudine.

Poichè, come intonava un celebre brano lirico “L’arte nel suo mistero le diverse bellezze insiem confonde”, poesia e arte visiva naturalmente convivono, il giorno dell’inaugurazione una calda voce narrante di un valido attore di teatro reciterà brani poetici a commento.

Luoghi siffatti, come “STUDIO UNO”, sono l’anima di una città; altri ne dovrebbero sorgere, come anche i caffè letterari, per meglio connotarla, perchè se è vero che “Ars non dat panem”, essa rappresenta il nutrimento dello spirito.

Perchè i giovani, in particolare gli studenti dell’Istituto d’Arte di questa città, non vengono condotti dai loro insegnanti a vedere e poi imparare praticamente questa antica, gloriosa tecnica, lasciando ogni tanto lo studio astratto, che, spesso, da solo, risulta sterile?

La storia ci ha sempre insegnato che il vero artista ha bisogno, per acquisire una sapiente manualità, dell’officina artigianale.

Di una cosa siamo certi:

L’umanità non avrebbe goduto dell’arte di Leonardo se non ci fosse stata la bottega del Verrocchio.

Pasquale Simone