Kazuyoshi Miyoshi – I Patrimoni Unesco in Giappone
La mostra propone 63 opere del fotografo Kazuyoshi Miyoshi che ha immortalato i tesori culturali e ambientali del Giappone
Comunicato stampa
La Convenzione sul Patrimonio Mondiale dell’Umanità è un documento adottato nel 1972 da una sessione generale UNESCO tenutasi a Parigi, allo scopo di conservare e trasmettere alle generazioni future i maggiori beni artistici e naturali del mondo.
911 siti di Patrimoni Mondiali dell’Umanità, di cui 14 in Giappone, sono al momento presenti in 151 nazioni. Nel 1993 l’area montana Shirakami Sanchi, l’isola Yakushima, il castello Himejijō e i monumenti buddhisti dell’area templare dello Hōryuji sono stati registrati come i primi patrimoni mondiali dell’Umanità in Giappone.
Successivamente, come si evince dalla lista a seguire, il Genbaku Dome (edificio “scampato” al
bombardamento atomico di Hiroshima), il santuario di Itsukushima, gli antichi reperti storici di Kyoto e Nara, i villaggi in stile gasshōzukuri di Shirakawa Go e Gokayama, templi e santuari di Nikko oltre a suggestivi siti paesaggistici sono confluiti nell’elenco dei tesori geografico-culturali del Giappone.
KAZUYOSHI MIYOSHI nasce nella prefettura di Tokushima nel 1958. Nel 1985 riceve il premio Kimura Ihei per la sua raccolta fotografica Rakuen (“Paradisi”): è il più giovane artista mai insignito di tale onorificenza.
Dall’età di tredici anni, con un soggiorno a Okinawa, intraprende una ricca serie di viaggi fotografici, alla ricerca dei “paradisi” nel mondo: Maldive, Tahiti, Africa, India, Himalaya e Antartide sono alcune delle sue mete. Le opere di Miyoshi fanno parte della collezione permanente del George Eastman House International Museum of Photography and Film, negli Stati Uniti. E’ stato docente presso il Politecnico di Tokyo, consigliere economico nelle Marianne settentrionali e ambasciatore nominale di Awa (l’attuale Tokushima).
La raccolta fotografica Nihon no sekai isan (Il Patrimonio Mondiale in Giappone) viene pubblicata nel 1998, mentre "88 luoghi in Shikoku" (Shikoku no hachijūhachikasho, 2003), riprodotta in quattro suggestive serie di francobolli, gli vale nel 2004 il prestigioso Premio Culturale di Fotografia Fujimoto Shihachi.