Karin Schmuck – Finis Terrae (World’s Ends)

Informazioni Evento

Luogo
00A GALLERY
Via della Malvasia 53, Trento, Italia
Date
Dal al

dal mercoledì al venerdì dalle15.00 alle18.30
Visite in altri orari (o al sabato e alla domenica) su prenotazione

Vernissage
10/05/2023

ore 18,30

Artisti
Karin Schmuck
Generi
fotografia, personale
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Mostra fotografica di Karin Schmuck.

Comunicato stampa

La 00A Gallery, propone dal 10 al 28 maggio 2023 presso il suo spazio espositivo in via della Malvasia 53 a Trento il progetto fotografico “FINIS TERRAE (WORLD’S ENDS)” di Karin Schmuck. L’inaugurazione si terrà mercoledì 10 maggio alle ore 18.30.
La mostra, a entrata libera, sarà visitabile dal mercoledì al venerdì dalle 15.00 alle18.30 (oppure su prenotazione telefonando al +39 335 7733760) ed è stata realizzata grazie al sostegno del Comune di Merano e della Provincia di Autonoma di Bolzano.

Karin Schmuck presenta opere fotografiche scattate lungo la costa della Galizia, nell’estremo nord-ovest della Spagna, dove mitologia e storia contemporanea si incontrano e dove la fine segna l’inizio di qualcosa di nuovo.

Si narra che quando, nel 1492, Cristoforo Colombo raggiunse il “nuovo mondo”, gli sia venuto incontro un galego dicendo: “Ti do una mano ad attraccare?” Questa barzelletta, molto nota in Galizia, affronta in modo umoristico una triste realtà, cioè il fatto che gran parte della popolazione sia stata costretta a lasciare la propria terra natia in cerca di un futuro migliore. Si tratta di un territorio rurale, scarsamente popolato, povero. Negli ultimi 200 anni la Galizia ha perso più di 2,5 milioni dei suoi abitanti, emigrati soprattutto in America Latina.

Tra la vecchia e la nuova patria si distende l’oceano atlantico. Numerose imbarcazioni sono affondate davanti a questo brullo tratto costiero, nelle pericolose acque che bagnano la costa da morte tra Malpica, a nord, e Capo Finisterre. Finis terrae, la fine del mondo, così i romani chiamavano questa punta rocciosa. Già i celti, stabilitisi in Galizia nel VII secolo a.C., erano convinti che il promontorio segnasse il punto più occidentale della terra. Ma il capo non era solamente la fine del (loro) mondo – rappresentava anche il punto di partenza per l’aldilà, un viaggio che i morti intraprendevano a bordo di navi di pietra.

Anche Karin Schmuck si è messa in viaggio. Dal 2018, con la sua macchina fotografica visita quei luoghi che tempo addietro erano considerati essere i “confini del mondo”, zone che già nell’antichità hanno inspirato miti e racconti di ogni tipo, tra cui lo stretto di Gibilterra con le cosiddette colonne di Eracle, e lo stretto di Messina, dimora di Scilla e Cariddi, i mostri marini descritti da Omero. Ne derivano Hercules’ Pillars e Between Scylla and Charybdis, due cicli fotografici indipendenti che, sebbene esposti separatamente, sono parte integrante dello stesso progetto. Il confine, la sua artificialità, il limes immaginario, la frontiera che superiamo – questo il filo conduttore della sua ricerca, per la quale percorre centinaia di chilometri, sempre rigorosamente a piedi. Camminare e guardare: due azioni che nella loro lentezza permettono di interiorizzare il genius loci in modo sia fisiologico che esperienziale. L’artista crea opere fotografiche tra la realtà e il mito, catturando ciò che vede e intravede nei ricordi delle persone che in passato hanno affrontato questi luoghi.

La paura, la traversata, l’incertezza, gli abissi. In Galizia l’artista si è confrontata col momento dell’attesa e con le esperienze di coloro che da qui hanno preso la via per il mare, ignari di ciò che li avrebbe accolti dall’altra parte. Hanno visto lo stesso mare schiumoso, udito lo stesso fragore, sentito gli stessi schizzi sulla pelle. Karin Schmuck scorge uno scoglio che, solido, emerge dalle onde. Dopo un po’ i contorni si dissolvono, la roccia inizia a muoversi sull’acqua, come una nave di pietra che affronta l’immensità dell’oceano.

L’associazione culturale 00A, nata nel 2016 a Merano da un’idea di Christian Martinelli e Andrea Salvà, come spazio temporaneo per eventi espositivi legati alla valorizzazione della fotografia analogica, ha come vocazione quella di favorire il dialogo intorno alla cultura fotografica contemporanea. L’ambizione è quella di implementare la circuitazione nazionale e internazionale di progetti e produzioni locali e non, per favorire, consolidare e integrare in un contesto più ampio possibile, realtà e soggetti emergenti sul territorio. Dopo la prematura scomparsa di Christian Martinelli, affermato artista e fotografo meranese, il “nuovo” Direttivo - composto da Andrea Salvà, Nicola Morandini e Massimo Giovannini -, ha messo a punto una fitta programmazione espositiva proseguendo gli intenti condivisi con l’amico e collega Christian.

Il mese di maggio 2023 si prospetta ricco di eventi. Oltre alla mostra di Karin Schmuck a Trento, la 00A Gallery organizza a Merano, presso il Centro per la cultura in via Cavour 1, tre incontri dal titolo “Storie di fotografia – Riflessioni sul linguaggio fotografico” a cura di Anna Zinelli, laureata in Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli studi di Parma e assistente alla direzione presso Kunst Merano Arte.
Esposizioni e talk culturali veicolano la mission dell’Associazione, creando così una sinergia virtuosa in luoghi e spazi diversi, mettendo in connessione artisti e fotografi con la cittadinanza interessata alla fotografia contemporanea.

Karin Schmuck studia pittura all’Accademia di Belle Arti di Urbino e fotografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Da alcuni anni si dedica a progetti che la portano a confini e posti remoti, rigorosamente a piedi e in solitudine. Attualmente le sue opere sono in mostra a Torino al Museo Nazionale della Montagna e alla Galleria Crag e a settembre 2023 le sarà dedicata una mostra personale a Wörgl, Austria, dove verrà esposta, per la prima volta, una selezione di opere del progetto Limitis. A giugno di quest’anno compirà un viaggio sul Bosforo, prossima tappa di World’s Ends.
Vive e lavora a Siusi (Bz).
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Sito web 00A Gallery: https://www.00agallery.com/
Sito web Karin Schmuck: https://www.karinschmuck.com/