Jodice Canova

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO DEL PODESTA'
Piazza Varchi, 8, 52025 , Montevarchi, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì alla domenica: 10.00 /13.00 – 16.00/19.00

Vernissage
17/06/2017

ore 18,30

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Mimmo Jodice
Uffici stampa
DAVIS & CO
Generi
fotografia, personale

Il Festival Arti e Varchi inaugura la sua prima edizione, con la mostra JODICE CANOVA, fotografie di Mimmo Jodice, al Palazzo del Podestà di Montevarchi.

Comunicato stampa

Il Festival Arti e Varchi inaugura la sua prima edizione, sabato 17 giugno 2017, alle ore 18.30, con la mostra JODICE CANOVA, fotografie di Mimmo Jodice, al Palazzo del Podestà di Montevarchi. La manifestazione, dedicata quest’anno a Fotografia, Scultura e Musica animerà fino al 26 giugno, la città di Montevarchi con un cartellone ricco di eventi che coinvolgerà tutti i luoghi più rappresentativi del luogo da un punto di vista storico e culturale: il Museo Civico Il Cassero per la Scultura, il Museo Arte Sacra San Lorenzo, l’Accademia del Poggio, il Museo Paleontologico, la Collegiata di San Lorenzo, il complesso Monumentale del Palazzo del Podestà e Villa Masini. Organizzata dal Comune di Montevarchi, patrocinato dalla Regione Toscana, ideato e curato da Luca Canonici, cantante lirico di fama internazionale, appassionato d’arte e già direttore artistico di OperaFestival, vuole evidenziare e promuovere, di anno in anno, le peculiarità artistiche di questa cittadina collocata nel cuore della Toscana, a due passi da Arezzo, ricca di storia e terra da sempre di grandi scultori.

Mimmo Jodice, uno dei più grandi nomi della fotografia italiana contemporanea, in occasione della grande mostra su Antonio Canova, organizzata presso il Museo Correr di Venezia nel 1992, eseguì una campagna fotografica delle opere dell’artista nei maggiori musei del mondo (Museo del Louvre di Parigi, Museo dell’Ermitage di S. Pietroburgo, National Gallery of Art di Washington, Victoria and Albert Museum di Londra etc), riservando alle sculture, di uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, l’occhio della sua macchina fotografica ma soprattutto una lettura critica dei valori di luce ed ombra della modellazione canoviana.
Il Museo di Bassano del Grappa, che custodisce con Possagno tutto il patrimonio privato di Canova, ha voluto valorizzare il suo grande artista tramite la produzione di una mostra che vede l’esposizione di opere fotografiche costituenti riproduzione delle immagini di quella campagna fotografica, stampate a grandezza naturale rispetto alle sculture ritratte.

Jodice ci regala dunque un’inedita visione, attraverso i suoi scatti, delle sensuali e algide opere di Canova, dagli anni veneziani alle imprese romane, fino alle grandi realizzazioni per Napoleone, ora al museo dell’Ermitage di San Pietroburgo. La mostra, al Palazzo del Podestà di Montevarchi, propone 46 di queste immagini, selezionate dallo stesso fotografo, un lavoro emozionante che si lega alla costante ricerca di Jodice sul valore della figura nello spazio e che è stato esposto in sole due occasioni oltre al Museo civico di Bassano del Grappa nel 2013, ovvero allo Studio museo Messina di Milano nel 2015 e a Città del Messico, al Museo San Carlos, per rappresentare l’arte italiana durante il viaggio messicano del Presidente Mattarella, nell’estate del 2016. È accompagnata da un catalogo (italiano/inglese) edito da Marsilio. aperta fino al 16 luglio 2017, ingresso libero.

Antonio Canova è ritenuto all’unanimità il massimo esponente del Neoclassicismo.
L’eccezionale raccolta di opere e di documenti canoviani conservati a Bassano del Grappa costituisce, assieme ai dipinti di Jacopo Dal Ponte, uno dei nuclei che ha reso internazionalmente noto il Museo civico di Bassano.
Dopo la morte di Canova nel 1822, il fratellastro dello scultore, Giambattista Sartori Canova trasportò tutto ciò che conteneva lo studio romano dell’artista a Possagno, nella cui gipsoteca trovarono sistemazione bozzetti, modelli e calchi di gran parte delle opere dello scultore e nel Museo Civico di Bassano del Grappa cui furono donati 1764 fogli con disegni per lo più a penna e a matita raccolti in 10 album e 8 taccuini, 6685 documenti fra cui 598 lettere autografe, 4081 indirizzate allo scultore, una serie di scritti autobiografici, quasi tutti i monocromi, un gruppo di bozzetti, modelli e calchi e dipinti della collezione personale di Canova.
Per accogliere ed esporre le opere così pervenute fu allora costruito ed aggiunto ai due saloni del museo già esistenti un terzo grande ambiente, inaugurato nel 1853, dedicato al celeberrimo scultore.
Il Museo di Bassano, custode di tale ingente patrimonio, è divenuto tappa obbligata per tutti gli studiosi e gli appassionati dello scultore del Neoclassicismo.

BIOGRAFIA MIMMO JODICE
Mimmo Jodice vive a Napoli dove è nato nel 1934. Fotografo di avanguardia fin dagli anni Sessanta, attento alle sperimentazioni ed alle possibilità espressive del linguaggio fotografico, è stato protagonista instancabile nel dibattito culturale che ha portato alla crescita e successivamente alla affermazione e riconoscimento della fotografia italiana anche in campo internazionale.
Dietro la spinta di interessi per l’arte, il teatro, la musica negli anni Cinquanta da autodidatta si dedica al disegno e alla pittura. Agli inizi degli anni Sessanta scopre la fotografia. Inizia allora una serie di sperimentazioni sui materiali e sui codici della fotografia, usando il mezzo non come strumento descrittivo ma creativo.
Durante questi anni, Mimmo Jodice vive a stretto contatto con i più importanti artisti delle neo avanguardie che frequentavano Napoli in quegli anni: Wahrol, Beuys, De Dominicis, Paolini, Kosuth, Lewitt, Kounnellis, Nitsch e molti altri. Jodice è particolarmente sensibile alle nuove idee e si dedica sempre più alla fotografia creativa realizzando lavori di ricerca concettuale.
Negli stessi anni Jodice si impegna in un intenso lavoro di indagine socio-antropologico sulla ritualità che sfocerà nella realizzazione di un libro Chi è devoto?. Nel 1970 è invitato a tenere corsi sperimentali all’Accademia delle Belle Arti di Napoli, dove poi insegnerà Fotografia fino al 1994.
La sua prima mostra viene presentata al Palazzo Ducale di Urbino nel 1968 e, nel 1970, ne segue un’altra dal titolo Dentro Cartelle Ermetiche, al Diaframma di Milano, con un testo di Cesare Zavattini.
Nel 1980 pubblica Vedute di Napoli, dove Jodice avvia una nuova indagine sulla realtà, lavorando alla definizione di un nuovo spazio urbano e del paesaggio, scegliendo una visione non documentaria ma sottilmente visionaria, di lontana ascendenza metafisica, alla quale resterà sempre fedele; questa ricerca segna una definitiva svolta nel suo linguaggio.
Nel 1981 partecipa alla mostra Expression of Human Condition al San Francisco Museum of Art con Diane Arbus, Larry Clark, William Klein, Lisette Model.
Nel 1985 inizia una lunga ed approfondita ricerca sul mito del Mediterraneo. Il risultato è un libro Mediterraneo, pubblicato da Aperture, New York, e una mostra al Philadelphia Museum of Art, a Philadelphia.
Nel 2009 Il Palazzo delle Esposizioni di Roma gli dedica una grande retrospettiva, cinquanta anni di lavoro, dagli anni ’60 ad oggi, replicata poi con successo a Parigi alla Maison Européenne de la Photographie.
Nel 2011 viene invitato dal Museo del Louvre per una personale con un nuovo lavoro, Les Yeux du Louvre, e nel 2012 a Montreal dove presenta un lavoro sulle città Villes Sublimes , Musée McCord, Montreal 2012.
Nel 2016 il Museo Madre di Napoli dedica al suo artista la più grande e completa retrospettiva a cura di Andrea Viliani.
Da ricordare anche le onoreficenze ricevute per il suo impegno artistico, nel 2003 l’Accademia dei Lincei gli ha conferito il prestigioso premio ‘Antonio Feltrinelli’ per la prima volta dato alla Fotografia.
Sempre nel 2003 il suo nome è stato inserito nell’Enciclopedia Treccani.
Nel 2006 l’Università degli Studi Federico II di Napoli gli conferisce la Laurea Honoris Caus in Architettura.
Nel 2011 Il Ministero della Cultura Francese gli conferisce l’onoreficenza “Chevalier de l’Ordre des Art set des Lettres”.
Nel 2013 riceve dall’Università Svizzera Italiana la Laurea Honoris Causa in Architettura.
Oggi Jodice è una figura centrale di riferimento per le nuove generazioni che riconoscono nel suo lavoro una sensibilità ed una capacità unica nel coniugare sapientemente innovazione e raffinatezza classica.
Ha pubblicato numerosi libri, tra i quali: Chi è devoto, Esi, Napoli, 1974; Vedute di Napoli, Mazzotta Milano, 1980; Teatralità quotidiana a Napoli, Ept, Napoli 1982; Naplea une archeologie future, Bibioteque National Paris, 1982; Gibellina, Electa, Milano 1982; Un secolo di furore, Editer, Roma 1985; Suor Orsola, Mazzotta Milano, 1987; La citta' invisibile, Electa Napoli, 1990, Passe' interieur, Contrejour, Paris, 1993; Mediterranean, Aperture, New York 1995; Paris, city of light, Aperture, N.Y. 1998; Eden, Leonardo Arte, Milano 1998; Real albergo dei poveri, F. Motta Editore, Milano 1999; Isolario Mediterraneo, F. Motta Editore 2000; Old Calabria, F. Motta Editore, Milano 2000; Mimmo Jodice: retrospettiva 1965-2000, Galleria d’Arte Moderna, Torino 2001; Inlands, Visions of Boston, Skira Milano 2001; Negli anni Settanta, Baldini e Castoldi, Milano 2001; Mimmo Jodice, Motta Editore, Milano 2003; Light, Damiani Editore 2006; San Paolo, Skira Editore, Milano 2004; Citta’ visibili, Charta, Milano 2006; Light, Ediz. Damiani, Bologna 2006; Perdersi a guardare, Contrasto, Roma 2007; Italy, lost in seeing, Thames & Hudson, Londra 2007; ROMA, Johan & Levi, Milano 2008; Transiti, Electa Napoli, 2008; Mimmo Jodice, Federico Motta Editore, 2010; Naples intime, Silvana Editoriale, Milano 2010; Pompei, Contrasto Editore, 2010; Les yeux du Louvre, Actes Sud, Parigi, 2011; Villes sublimes, Musée McCord, Montreal 2012; Canova, Marsilio 2013.