Jesus Benavente – Chapter 2: Why I Cry Now and Cry Later

Secondo capitolo di Ecce Hombre, la mostra in cinque parti di Jesus Benavente in programma durante la stagione autunnale.
Comunicato stampa
Reception Rome presenta Chapter 2: Why I Cry Now and Cry Later, il secondo capitolo di Ecce Hombre, la mostra in cinque parti di Jesus Benavente in programma durante la stagione autunnale. Proseguendo sulle basi materiali e concettuali del Capitolo 1, questa nuova presentazione continua l’esplorazione di Benavente su umorismo, futilità e resilienza, attraverso un ingegnoso intreccio di scultura, video e luce.
Al centro di questo capitolo si trovano due opere video-al-neon: una creazione originale dell’artista in cui lettere al neon sono montate direttamente su schermi televisivi funzionanti. Ogni schermo trasmette un video, ma il bagliore radioso delle scritte al neon — “Cry Now” e “Cry Later” — oscura l’immagine in movimento sottostante. Gli spettatori devono scrutare attraverso l’abbagliante brillantezza dei tubi per percepire il contenuto che lampeggia dietro di essi, confrontandosi con il contrasto tra luminosità e occultamento.
L’installazione mette in scena una coreografia di sguardi e ostacoli. Entrando in galleria, i visitatori sono inizialmente attratti dalla luce verdastra e densa di Cry Now, il cui bagliore spettrale si diffonde nello spazio. Il percorso è interrotto da una scultura sul pavimento: una piñata in cartapesta raffigurante l’artista stesso, schiacciata dal peso di due blocchi di cemento — un’eco visiva e materiale dei blocchi con la rosa impressa presenti nel Capitolo 1. Questa figura, giocosa e tragica al tempo stesso, incarna il costante interesse dell’artista per gli slittamenti tra celebrazione e sofferenza, parodia e pathos.
Voltandosi, lo spettatore incontra la luce gialla e intensa di Cry Later, collocata all’estremità opposta della sala. Tra le due opere emerge una sorta di paralisi — sospesa tra lo sguardo rivolto indietro, nel rimpianto, e quello in avanti, nella paura. Il bagliore festoso del neon trasforma la cupezza di questa riflessione in qualcosa di perversamente ottimistico, una radiosità dolceamara che richiama la vita notturna urbana, gli altari votivi e le insegne seducenti del desiderio consumistico.
L’approccio di Benavente risuona con una genealogia di artisti che hanno usato luce e video come materia concettuale ed emotiva — dai neon provocatori di Bruce Nauman alle manipolazioni giocose di Nam June Paik, fino alle tenere meditazioni sull’assenza e la perdita di Félix González-Torres. Tuttavia, Benavente infonde in queste storie una poetica dichiaratamente proletaria: materiali poveri, umorismo imperturbabile e una sincerità disarmante che parla della precarietà del lavoro, della razza e dell’identità nel contesto politico contemporaneo.
Come nel Capitolo 1, Ecce Hombre continua a intrecciare satira e devozione, lavoro e artificio, fallimento e resistenza. In ogni capitolo resta visibile il film generato con intelligenza artificiale Ecce Hombre: un ritratto in loop di un uomo che invecchia e incassa colpo dopo colpo, insieme comico e straziante. La sua presenza sottolinea la riflessione di Benavente sulla violenza — sociale e auto-inflitta — e rispecchia il nostro rapporto ambiguo con la tecnologia, vista come strumento tanto di creazione quanto di distruzione.
Attraverso queste luminose contraddizioni, Why I Cry Now and Cry Later amplia la poetica ironica e resiliente di Benavente, suggerendo che anche nei momenti di disperazione può brillare un’improbabile grazia.
Benavente ha conseguito un MFA presso la Rutgers University e ha frequentato la Skowhegan School of Painting and Sculpture. Nel 2022 è stato artista in residenza alla Chinati Foundation di Marfa, Texas. Le sue mostre recenti includono il Whitney Museum, New York, NY; il Queens Museum, Queens, NY; LTD Los Angeles, Los Angeles, CA; Performa 13, New York, NY; Acre Projects, Chicago, IL; il Neuberger Museum of Art, NY; lo Shin Museum of Art, Corea del Sud; Vox Populi, Philadelphia, PA; il Socrates Sculpture Park, NY; e l’Austin Museum of Art, TX. Nato a San Antonio, Texas, Jesus Benavente vive e lavora a Brooklyn, NY.