Jannis Kounellis
Per celebrare il ventesimo anniversario di Pescheria, adibito a Centro Arti Visive dal 1996, il grande maestro Jannis Kounellis ha progettato per l’occasione una nuova installazione, ispirata alla realtà industriale della città di Pesaro.
Comunicato stampa
JANNIS KOUNELLIS a cura di Ludovico Pratesi
16 luglio – 16 ottobre 2016
Pesaro, Centro Arti Visive Pescheria
Promossa da Comune di Pesaro/Assessorato alla Bellezza e Sistema Museo
Con il patrocinio della Regione Marche
COMUNICATO STAMPA 2
Il Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro, dal 16 luglio al 16 ottobre ospita la mostra JANNIS KOUNELLIS curata da Ludovico Pratesi e promossa da Comune di Pesaro-Assessorato alla Bellezza e Sistema Museo, con il patrocinio della Regione Marche.
Per celebrare il ventesimo anniversario di Pescheria, adibito a Centro Arti Visive dal 1996, il grande maestro Jannis Kounellis ha realizzato una nuova installazione tra il Loggiato e la ex chiesa del Suffragio, ispirata alla realtà industriale della città di Pesaro.
Un felice e atteso ritorno quello di Kounellis. Ha esposto nel 2007 Li Marinari alla galleria di Franca Mancini e nel 2011 al convento dei Servi di Maria a Monteciccardo e oggi siamo testimoni del suo intervento alla Pescheria, nato dall’esperienza presso alcune industrie pesaresi che l’artista ha visitato personalmente.
Un intervento dal potente valore simbolico, che interpreta una delle vocazioni della città marchigiana con un linguaggio forte ed evocativo, caratteristico dell’immaginario del maestro.
Nel Loggiato un’installazione scenica coinvolge il soffitto e il pavimento, dando vita ad un paesaggio post-industriale, con una serie di macchinari e ingranaggi appoggiati sotto strisce di lenzuoli bianchi avvolgenti, come fossero dei sudari. Dall’alto pendono una serie di altalene che sostengono sacchi di carbone, “come un volo di corvi”, spiega l’artista.
Si prosegue nell’ex chiesa del Suffragio che, dopo un importante restauro, ha ritrovato la sua originale pianta dodecagonale (è l’unico edificio religioso dodecagonale esistente in Italia) modificata alcuni decenni fa da alcuni interventi murari, ora eliminati.
Per questo spazio, Kounellis ha creato una sorta di rito funebre, incentrato su una rotaia circolare dove scorrono 5 carrelli, simili a quelli usati nelle fabbriche, carichi di cappotti neri da uomo ammucchiati. L’originale convoglio viene trainato da un cavallo da tiro, che si muove al centro del cerchio metallico.
“L’arte è una presentazione e non una rappresentazione” dice Kounellis. “Per me, la mostra è un atto unico: l’occupazione di uno spazio per il tempo di un atto unico, come si dice a teatro. Penso che per le mostre funzioni così. E la capacità dell’artista è quella di avere, o riavere, il protagonista di sempre. Il mio problema è riconsiderare come positiva la rinascita del dramma. Ecco, questo è il mio problema intellettuale e ideologico”.
E aggiunge Ludovico Pratesi: “Kounellis ha interpretato la Pescheria come un luogo dinamico, dove portare un frammento della città per farne rivivere la memoria all’interno dello spazio; un intervento che assume un significato ancora più forte perché celebra il ventennale del Centro Arti Visive”.
Nella sua lunga ed eclettica carriera, iniziata alla fine degli anni Cinquanta, quando Kounellis lascia la Grecia per trasferirsi a Roma, dove attualmente vive e lavora, l’artista ha fatto parte del movimento dell’Arte Povera, teorizzato da Germano Celant nel 1967, per poi sviluppare una ricerca basata sull’uso di materiali che rimandano da una parte all’archeologia industriale e dall’altra al mondo classico. Carbone, acciaio, putrelle di ferro, sacchi di juta e pietre compongono sculture e installazioni caratterizzate da un aspetto solenne, quasi epico, per suscitare riflessioni sulla vita e sul destino dell’umanità.
“Dopo due anni di lavori in cui abbiamo comunque mantenuto un’attività continuativa, seppur ridotta – ha dichiarato l’assessore Daniele Vimini - per la riapertura del Centro Arti Visive abbiamo puntato su uno degli artisti più importanti al mondo e tra i più amati in Italia, che ancora non aveva esposto in Pescheria ma già legato a Pesaro da una storia importante con la galleria di Franca Mancini e i suoi Rencontres Rossiniens. Per noi è una grande soddisfazione, insieme a Ludovico Pratesi curatore dell’evento, poter offrire alla città e a tutto il territorio regionale e oltre, una opportunità come questa che, arrivando fino ad ottobre, sarà anche di massimo interesse per accademie e istituti d’arte, a partire dall’antistante Liceo Mengaroni”.