Jacques Henri Lartigue – Alle origini della fotografia contemporanea

Informazioni Evento

Luogo
MEF - MUSEO ETTORE FICO
Via Francesco Cigna 114 10155 , Torino , Italia
Date
Dal al

da mercoledì a venerdì 14 -19
sabato 11 - 22
domenica 11 -19

Vernissage
21/02/2015

ore 12 su invito

Biglietti

intero € 10 ridotto € 8 over 65, insegnanti, enti convenzionati ridotto € 5 dai 13 ai 26 anni e gruppi (minimo 6 persone) gratuito fino ai 12 anni, MEF Friends, giornalisti accreditati, persone con disabilità ed eventuale accompagnatore

Patrocini

con il patrocinio di Regione Piemonte - Città di Torino


in collaborazione con L’Association des Amis de Jacques Henri Lartigue, Charenton-le-Pont
Ministère de la Culture, Francia
Fondazione Ettore Fico, Torino

organizzazione MEF - Museo Ettore Fico

Artisti
Jacques Henri Lartigue
Curatori
Andrea Busto
Generi
fotografia, personale
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Con una selezione di 186 opere Il MEF ha il piacere di presentare, in collaborazione con la Donation Jacques Henri Lartigue, una mostra antologica di uno dei più significativi fotografi del Novecento.

Comunicato stampa

Tardivamente scoperto da John Szarkowski – allora giovane conservatore del Dipartimento di Fotografia del MoMA di New York − e contemporaneamente da un grande maestro come Richard Avedon nel 1962 – JHL divenne, dopo la sua prima importante personale al MoMA, uno dei capisaldi della fotografia mondiale. Le sue immagini, scattate fin dal 1902 all’età di otto anni, nascoste in album e archiviate minuziosamente come importanti reperti della memoria personale, aprirono un mondo di immagini che divennero immediatamente patrimonio della collettività e testimonianza storica, sociale e culturale del Novecento.
La sua estrema meticolosità fotografica – impiegava anche ore nell’attesa dello scatto perfetto – registra tematiche e soggetti ricorrenti che fissano, oltre che il passare del tempo e delle stagioni, anche quello delle mode, delle invenzioni meccaniche, del microcosmo di un nucleo familiare e quello di un’intera nazione, la Francia, paradigma e simbolo dell’Europa del tempo.
JHL, fin dal suo primo scatto fotografico, ha immediatamente una coscienza di reporter, di registratore del tempo in cui vive, senza però comprendere che la sua opera sarà capitale nella decodificazione dei cambiamenti epocali e sociali per tutta la prima metà del XX secolo.
La sua opera è paragonabile solo a quella di Proust in cui la registrazione del presente è già testimonianza della Storia. Scatti, annotazioni, diari, disegni, quadri tutto viene meticolosamente annotato, registrato, incasellato come in una biblioteca della memoria dove non si fa uso del ricordo, ma della testimonianza tangibile delle fotografie. La necessità di ordinare per non perdere, per non dimenticare, ha permesso a questo immenso artista di restituirci un pensiero estetico estremamente sviluppato fin dall’inizio del suo percorso poetico.
I modelli delle sue immagini – quali gli aerei, le automobili, i familiari sempre in movimento – accentuano le aspirazioni di modernità del continente europeo che, in modo frenetico, si spinge verso l’evoluzione dinamica del progresso. La registrazione delle corse automobilistiche, con i suoi protagonisti ripresi al volante, il librarsi dei primi aerei nei cieli francesi, come i salti degli amici nelle acque di una piscina o i salti nel vuoto oltre la scala della casa di famiglia, testimoniano un processo descrittivo della realtà filtrato da un gusto espressivo particolarissimo e personale. Le sue inquadrature trasversali, come i tagli oblunghi dei formati fotografici, rivelano un gusto per il pittorialismo che non è però un surrogato della pittura, ma è l’espressione autonoma della sensibilità di un artista indipendente, che elabora un nuovissimo linguaggio attraverso un alfabeto personale e in sintonia con i tempi, se non in anticipo rispetto a essi.
La sua arte avrebbe ispirato, se fosse stata conosciuta dai contemporanei, tutta una pittura dinamica dei primi del Novecento che va dal Futurismo di Boccioni (La città che sale, 1910) e di Balla (Dinamismo di un cane al guinzaglio, 1912) all’opera di Duchamp (Nudo che scende le scale, 1912). Ma anche le fotografie simultanee di Bragaglia e il suo saggio Fotodinamismo futurista del 1911 sarebbero stati influenzati da Lartigue se avesse resa nota la sua opera.

JHL ha un dono eccezionale: è elegante – non necessariamente lo stile dei soggetti ritratti, anche se il “bel mondo” lo era per censo e innata propensione – ma il vivere in modo elegante fatto di dettagli e di particolari che si evincono dalle foto perché non comuni e non banali, scelti in modo blasé e non parvenu.
La sua opera è serena, spensierata, felice di esistere in un tempo che non è solo la Belle Époque, ma che si spinge oltre, anche attraverso la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, fino ai ritratti di Picasso (1955) o a quello di Valery Giscard d’Estaing (1974).

Le 136 fotografie esposte al MEF, oltre ai 50 fogli d’album, sono un compendio antologico dell’artista dove vengono esposti tutti i temi a lui più cari: dalle prime fotografie degli anni ‘10 del Novecento, dove i soggetti familiari sono i più ricorrenti, ai ritratti degli amici di famiglia, che diventano inventori di macchine stranissime, fino a quelli dei piloti di automobili e aerei, della forza naturale del mare e del vento.

Biografia

Jacques Henri Lartigue nasce nel 1894 a Courbevoie da una famiglia facoltosa – il padre è un uomo d’affari appassionato di fotografia – che si trasferisce a Parigi nel 1899.
Nel 1902, all’età di sette anni, riceve in regalo dal padre la prima macchina fotografica: da quì inizia la sua attività artistica. Scatta e sviluppa le proprie foto ritraendo il mondo che gli sta attorno: parenti, amici e la quotidianità della borghesia. Raccoglie le sue fotografie in volumi, ne realizza circa 130, che contengono decine di migliaia di scatti. Contemporaneamente realizza un diario, sorta di parallelo scritto delle sue immagini: riflessioni, descrizioni, schizzi delle fotografie stesse.
Successivamente inizia i primi esperimenti, quali le sovraimpressioni per creare foto di “pseudo-fantasmi” e le immagini stereoscopiche, ossia fotografie tridimensionali.
Tutta la famiglia di Lartigue, grazie anche all’agiatezza economica raggiunta, comincia ad appassionarsi di automobili, motori e “marchingegni” vari: in questo contesto, il giovane fotografo, di natura meno audace, assumerà il ruolo di “testimone oculare”, attento a immortalare tutto ciò che gli accadeva attorno. Uno dei soggetti prediletti da Lartigue sarà rappresentato dalle eleganti dame a passeggio al Bois de Boulogne, che inizierà a fotografare a partire dal 1910 e che lo porterà a diventare uno dei precursori della fotografia di moda. A Parigi Lartigue realizza, inoltre, i primi ritratti di personaggi famosi, produce il suo primo film amatoriale con una cinepresa regalatagli dal padre, segue i corsi alla Sorbona, ma, soprattutto, il giornale «La Vieu Au Grand Air» pubblica alcune di quelle che resteranno tra le sue foto più celebri (Louis e Jean alla gara di bob a Rouzat, Zissou nella piscina, Roland e Simon Garros a Issy-les-Moulineau).

Durante la Prima Guerra Mondiale, non essendo stato arruolato, si dedicherà alla pittura. Nel 1919, finita la guerra, si sposa con Madeleine “Bibi” Messager; avranno due figli, ma il secondo morirà pochi mesi dopo la nascita.
Nel corso degli anni Venti la carriera si evolve progressivamente; espone in salon prestigiosi, dipinge fiori, automobili e ritratti di personaggi importanti quali Kees Van Dongen, Sascha Giutry, Marlene Dietrich e, nel 1930, la modella Renée Perle, che diventa anche la sua compagna.
Durante la Seconda Guerra Mondiale lavora come illustratore per riviste, ma anche come scenografo; con l’occupazione nazista si trasefrisce in Costa Azzurra a dipingere e catalogare le sue fotografie. Qui sposa in terze nozze Florette Orméa, una ragazza di vent’anni.
A partire dal primo dopoguerra le fotografie di Lartigue sono sempre più diffuse. Celebri i ritratti realizzati nel 1955 di Picasso e Jean Cocteau.
Il riconoscimento della sua arte è incessante. Realizza importanti mostre personali: al Moma di New York nel 1963 e la prima retrospettiva completa nel 1975 al Musée des Arts Décoratifs di Parigi. Nel 1979 dona l’intera sua opera fotografica (negativi, album originali, diari e macchine fotografiche) allo stato francese. Viene istituita l’Association des Amis de Jacques Henri Lartigue (denominata poi Donation Jacques Henri Lartigue) sotto la supervisione del Ministero della Cultura. Nella sua vita ha prodotto più di 100.000 scatti fotografici, 7.000 pagine di giornale, 1.500 dipinti.
Jacques Henri Lartigue muore a Nizza il 12 settembre del 1986 all’età di 92 anni.

Elenco delle mostre principali

1955 - Mostra collettiva alla Galerie d’Orsay (con Brassaï, Robert Doisneau e Man Ray), Parigi, Francia
1963 - The Photographs of Jacques Henri Lartigue, mostra personale al Museum of Modern Art, New York, Stati Uniti
1975 - Lartigue 8x80, retrospettiva personale al Musée des Arts Décoratifs, Parigi, Francia
1980 - Bonjour Monsieur Lartigue, esposizione di benvenuto alla donazione di Lartigue, Galeries Nationales du Grand Palais, Parigi, Francia
1981 - Vingt années de découverte à travers l’oeuvre de Jacques Henri Lartigue, apertura sala di esposizione permanente, Grand Palais des Champs-Elysées, Parigi, Francia
1981 - Sacha Guitry et Yvonne Printemps, Grand Palais des Champs-Elysées, Parigi, Francia
1981 - Paysages, Grand Palais des Champs-Elysées, Parigi, Francia
1981 - Tennis, Grand Palais des Champs-Elysées, Parigi, Francia
1982 - Bonjour Monsieur Lartigue, Grand Palais des Champs-Elysées, Parigi, Francia
1983 - Femmes de mes autrefois et de maintenant, Grand Palais des Champs-Elysées, Parigi, Francia
1984 - Pages d’Albums, Grand Palais des Champs-Elysées, Parigi, Francia
1984 - Londres, Galleria Olympus, Londra, Gran Bretagna
1984 - Les 6x13 de Jacques Henri Lartigue, Grand Palais des Champs-Elysées, Parigi, Francia
1986 - Le troisième oeil de Jacques Henri Lartigue, Grand Palais des Champs-Elysées, Parigi, Francia
1987 - Le bonheur du jour 1902-1936, Teatro Valli, Reggio Emilia, Italia
1988 - Moi et les autres, Grand Palais des Champs-Elysées, Parigi, Francia
1989 - Les envols de Jacques Henri Lartigue, Grand Palais des Champs-Elysées, Parigi, Francia
1990 - Rivages, Grand Palais des Champs-Elysées, Parigi, Francia
1990 - Volare, Galleria Eralov, Roma, Italia
1991 - Jacques Henri Lartigue à l’école du jeu, Grand Palais des Champs-Elysées, Parigi, Francia
1991 - Jacques Henri Lartigue, Tarazona, Spagna
1993 - En route Monsieur Lartigue, Grand Palais des Champs-Elysées, Parigi, Francia
1994 - Souvenirs de mon bonheur, Galleria Art Hall, Seul, Corea
1994 - Lartigue Centenary, The Photographers’ Gallery, Londra, Gran Bretagna
1994 - Lartigue a cent ans, Rencontres Internationales de la Photographie, Arles, Francia
1995 - Rétrospective d’un amateur de génie, Bunkamura Museum of Art, Shibuya, Tokyo, Giappone
1997 - La côte d’azur de Jacques Henri Lartigue, Hôtel de Sully, Parigi, Francia
2002 - Jacques Henri Lartigue au Pays Basque, Casino Bellevue, Biarritz, Francia
2003 - Lartigue en hiver, Musée Alpin, Chamonix, Francia
2003 - Lartigue, l’album d’une vie, Centre Georges Pompidou, Parigi, Francia
2004 - Jacques Henri Lartigue: a Boy, a Camera, an Era, The Harn Museum of Art, Florida, Stati Uniti
2004- Il faudra inventer d’autres mots quand on voudra raconter le paradis, Galerie Blondeau, Ginevra, Svizzera
2006 - Lartigue ou l’art du fugitif, Fédération Française de Tennis, Parigi, Francia
2007 - La Belle Époque, The Moscow House of Photography, Mosca, Russia
2008 - J.H. Lartigue pendant la Belle Époque, Gaungdon Museum of Art, Guangzhou, Cina
2009 - Lartigue, effort et volupté, Maison du Lor et Cher, Blois, Francia
2010 - Double je, Jacques Henri Lartigue, peintre et photographe, Musée d’art et d’histoire Louis Senlecq, L’Isle-Adam, Francia
2010 - Jacques Henri Lartigue, un monde flottant, Caixa Forum, Barcellona, Spagna
2012 - Movement (con Martin Munkacsi), Fundacion Municipal de Cultura, Valladolid, Spagna
2013 - Bibi, Rencontres Internationales de la Photographie d’Arles, Eglise des Trinitaires, Arles, Francia
2013 - Jacques Henri Lartigue, a Vida em Movimento, Institut Moreira Salles, Rio de Janeiro, Brasile
2013 - Shoji Ueda and J.H. Lartigue, Play with Photography, Tokyo Metropolitan Museum of Photography, Giappone
2014 - A Vida em Movimento, Insitut Moreira Salles, San Paolo, Brasile
2014 - Jacques Henri Lartigue, Photopoche, Université Catolique de Louvain, Belgio
2015 - Jacques Henri Lartigue. Alle origini della fotografia contemporanea, Museo Ettore Fico, Torino, Italia

MEF is pleased to present, in collaboration with Donation Jacques Henri Lartigue, a retrospective exhibition comprising 186 works of one of the most significant photographers of the 20th century.
The exhibition arises from 130 of Lartigue’s original albums and retraces the evolution of his unique and undisputed talent, which was officially recognised only late in his life, when he was 69 years old.
The exhibition hosts 136 large-size prints and 50 pages from albums dating from 1912 to 1922, which allow the visitor to admire the photographs in their original context.
This selection well symbolizes the history of the 20th century and the origins of contemporary photography.