Jacopo Ligozzi – Pittore universalisissimo

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO PITTI - GALLERIA PALATINA
Piazza Pitti 1 , Firenze, Italia
Date
Dal al

Tuesday – Sunday 8.15am - 6.50pm; the ticket office closes at 6.05pm
Closed on Mondays

Vernissage
26/05/2014

ore 12 su invito

Biglietti

Full rate: € 13.00; concessions: € 6.50 for EU between 18 and 25 years old Admission free for EU citizens under 18 and over 65 years old

Patrocini

PROMOTERS
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana
Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico
e per il Polo Museale della città di Firenze
Galleria Palatina - Palazzo Pitti, Firenze
Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi
Firenze Musei

Ente Cassa di Risparmio di Firenze

TITLE
Jacopo Ligozzi
" universal painter "
(Verona 1549 c. - Firenze 1627)

EXHIBITION VENUE
Galleria Palatina di Palazzo Pitti, Firenze
EXHIBITION TO RUN
27 May – 28 September 2014

EXHIBITION CURATED BY
Alessandro Cecchi
Lucilla Conigliello
Marzia Faietti
with the collaboration of Anna Bisceglia, Maria Elena De Luca, Giorgio Marini

SCIENTIFIC COMMITTEE
Cristina Acidini
Anna Bisceglia
Alessandro Cecchi
Lucilla Conigliello
Maria Elena De Luca
Marzia Faietti
Giorgio Marini
Alessandro Nova
Lucia Tongiorgi Tomasi
Gerhard Wolf

EXHIBITION DIRECTED BY
Alessandro Cecchi
Director of the Galleria Palatina in Palazzo Pitti

SECRETARIAT
Cristina Gabbrielli
Silvia Cresti on behalf of Opera Laboratori Fiorentini – Civita Group
ADMINISTRATION
Silvia Sicuranza

COMPLEMENTARY SERVICES OFFICE
Simona Pasquinucci, Veruska Filipperi, Angela Rossi

EXHIBITION OFFICE
Sabrina Brogelli, Monica Fiorini, Marco Fossi

EXHIBITION LAYOUT
Mauro Linari
IN COLLABORATION WITH
Leonardo Baldi e Maurizio Catolfi
EXHIBITION LAYOUT PRODUCED BY
Opera Laboratori Fiorentini – Civita Group

EXHIBITION MANAGEMENT
Opera Laboratori Fiorentini – Civita Group

Editori
SILLABE
Artisti
Jacopo Ligozzi
Uffici stampa
OPERA LABORATORI FIORENTINI
Generi
arte antica, personale
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Nell’ambito delle iniziative previste per Un Anno ad Arte 2014 dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, la Galleria Palatina in collaborazione con il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi dedica una mostra monografica al pittore Jacopo Ligozzi.

Comunicato stampa

Nell’ambito delle iniziative previste per Un Anno ad Arte 2014 dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, la Galleria Palatina in collaborazione con il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi dedica una mostra monografica al pittore Jacopo Ligozzi. Nato a Verona nel 1547 e discendente da una famiglia di ricamatori milanesi, figlio del pittore Giovanni Ermanno, Ligozzi svolse una iniziale attività in terra veronese, spostandosi però ben presto a Firenze dove nel 1577 è documentata la sua presenza presso la corte granducale di Francesco I e dove rimase stabilmente fino alla morte, nel 1627, impiantando una solida bottega. La lunga e complessa vicenda artistica di questo pittore è stata indagata dagli importanti studi di Mina Bacci (Jacopo Ligozzi e la sua posizione nella pittura fiorentina, in Proporzioni, IV,1963, pp. 46-84) e più recentemente dagli interventi dedicati a settori specifici della sua attività da Alessandro Cecchi (Per Jacopo Ligozzi disegnatore di apparati festivi e costumi teatrali, in ‘ Verona Illustrata’, 1997, pp. 5-14), da Lucia Tongiorgi Tomasi (I ritratti di piante di Jacopo Ligozzi, Ospedaletto 1993) e da Lucilla Conigliello (Alcune note su Jacopo Ligozzi e sui dipinti del 1594, in Paragone, XLI, 1990, 485, pp. 21-42) che ha curato anche una mostra dedicata alla sua produzione aretina (Jacopo Ligozzi: le vedute del Sacro Monte della Verna. I dipinti di Poppi e Bibbiena a cura di L. Conigliello, Poppi 1992) e una rassegna incentrata sui disegni conservati nella collezione del Cabinet des Dessins du Louvre (2005). I risultati delle ricerche finora condotte, cui si lega la cospicua serie di referti documentari che consentono di ricostruire ad annum la vita di Jacopo, e soprattutto la presenza del nucleo maggiore di opere sue nelle collezioni di Palazzo Pitti e nel Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, spiega la necessità di questa mostra che intende illustrare per la prima volta in modo organico l’arco di attività del pittore, mettendo in evidenza i diversi ambiti nei quali si trovò ad operare e la sua poliedrica e versatile fisionomia all’interno del panorama fiorentino. Per questa ragione si è ritenuto opportuno articolare l’esposizione in sezioni tematiche, a partire dai primi tempi presso la corte medicea, dalla quale Jacopo si fece apprezzare fin dal suo arrivo come disegnatore di naturalia, attraverso la raffinata produzione di disegni acquerellati o lumeggiati in oro (illustrati in mostra da una scelta di fogli provenienti dal nucleo del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi) e successivamente come ritrattista (in particolare il bel ritratto femminile oggi agli Uffizi, e lo splendido Ritratto di Maria Gonzaga del Museo Nacional di Lisbona), ma anche sapiente regista di insiemi decorativi (come nel caso delle pitture, oggi perdute, che ornavano lo zoccolo e le finestre della Tribuna degli Uffizi, ordinategli da Francesco I nel 1584, e di quelli, perduti anch’essi, della grotta di Teti nella villa di Pratolino). Jacopo fu inoltre pittore di storia, in occasione dell’allestimento dei grandi dipinti su lavagna nel soffitto del Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio o ancora per gli apparati in occasione delle nozze di Ferdinando I e Cristina di Lorena (documentati dallo studio preparatorio conservato oggi al British Museum di Londra). Accanto a queste imprese, Ligozzi si distinse infine come sapiente e delicatissimo progettista di abiti e ricami per tessuti, nonché di manufatti in pietre dure. Riguardo a queste ultime tipologie, si prevede di esporre alcuni disegni per ricami, nonché i piani in commesso marmoreo eseguiti su suo disegno dall’Opificio mediceo, conservati rispettivamente in Galleria Palatina, al Museo degli Argenti e al Museo dell’Opificio delle Pietre Dure. Si intende inoltre dare particolare attenzione al tema delle ‘allegorie morali’ e soprattutto della ‘Vanitas’, che Jacopo affrontò in molte occasioni, e che costituiscono uno dei punti di maggiore interesse e di approfondimento della sua produzione; sarà significativa in tal senso la presenza di opere quali l’Allegoria della Redenzione oggi Locko Park, l’Allegoria dell’Amore che difende la Virtù contro l’Ignoranza e il Pregiudizio commissionata probabilmente da Francesco I (coll. Baroni a Londra), o ancora l’Avarizia (New York, Metropolitan Museum). La seconda parte della mostra prenderà in esame la produzione religiosa, alla quale il pittore si dedicò fin dagli anni del servizio presso la corte medicea e che intensificò sempre più, dopo la sua caduta in disgrazia, negli anni Novanta. Le grandi pale d’altare eseguite per chiese fiorentine, dalla SS. Annunziata, a Santa Maria Novella, Ognissanti e Santa Croce, nonché per le chiese dell’Aretino, per Lucca e San Gimignano, testimoniano la sua originale adesione alle istanze di pittura devota e riformata che improntavano la cultura figurativa fiorentina tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo. In tal senso, si prevede di documentare questo aspetto attraverso la presenza in mostra del San Girolamo sorretto dall’angelo appartenente alla chiesa di San Giovannino degli Scolopi, del Martirio di Santa Dorotea di Pescia, dell’Adorazione della Croce il cui recente ritrovamento nella chiesa di Sant’Andrea a Percussina costituisce una importante addizione al corpus dell’artista.

“If there was an artist of the full-fledged Renaissance who merits the title of “universal”, or who at least did everything he could to deserve it, this is Jacopo Ligozzi who is finally the protagonist of a monographic exhibition that presents – in addition to the splendid and incisive naturalist panels for which he is best known – his activity as a painter, an illustrator and author of models for the decorative arts” (Cristina Acidini). This is how the Superintendent opened her presentation to the catalogue of the monographic exhibition – the fifth show of Firenze 2014. Un anno ad Arte – that the Galleria Palatina in collaboration with the Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi has dedicated to painter Jacopo Ligozzi.
More than one hundred works will be on show, including loans from prestigious international institutions like the Metropolitan Museum of New York, the British Museum of London, the Albertina of Vienna, and the Louvre.
Born in Verona in circa 1549 into a family of Milanese embroiderers and son of painter Giovanni Ermanno, Ligozzi’s early activity unfolded in Trento, Verona and Venice, before reaching Florence where, in 1575, his presence is documented at the court of grand duke Francesco I, where he set up a successful workshop and lived stably until his death in 1627.
The painter’s long and complex artistic fortunes have been investigated by the important studies of Mina Bacci (1963), and more recently by the contributions Alessandro Cecchi devoted to specific sectors of his activity (1997), by Lucia Tongiorgi Tomasi (1993) and by Lucilla Conigliello (1990) who also curated an exhibition dedicated to his production in Arezzo (1992), and a show centred on the drawings held in the collection of the Departement des Arts Graphiques du Louvre (2005).
The results of the studies conducted to date, combined with a substantial series of documents that make it possible to reconstruct Ligozzi’s life ad annum and, moreover, the presence of the largest group of his works in the collections of Palazzo Pitti and the Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, explain the necessity for this exhibition, which will attempt, for the first time, to systematically illustrate the span of the painter’s activity, highlighting the various ambits he worked in and his multifaceted and versatile physiognomy on the Florentine panorama.
For this reason, we have found it appropriate to divide the exhibition into thematic sections. The first section is dedicated to the artist’s early activity at the Medici court, where from his arrival Ligozzi was highly appreciated as a draughtsman of natural history exhibits known as naturalia, for his refined production of drawings painted with watercolours or highlighted in gold, which the show will illustrate with a selection of works from the collection of the Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi.
He later enjoyed the same success as a portraitist: the show presents, in particular, the fine portrait of a woman, Virginia de’ Medici, today in the Uffizi, and the splendid Portrait of Maria Gonzaga from the Museo Nacional of Lisbon. The artist was also a talented creator of decorative apparatus, as in the case of the paintings, today lost, that decorated the wainscoting and windows in the Tribuna of the Uffizi that Francesco I commissioned in 1584, as well as those, also lost, in the Cave of Thetis at the Medici Villa at Pratolino. We must not forget that Ligozzi was also a painter of history, as in the large paintings on slate on the walls of the Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, and again for the decorative apparatus created on the occasion of the wedding of Ferdinando I and Cristina of Lorraine, which the exhibition documents with the preparatory study today held at the British Museum in London. Alongside these undertakings, Ligozzi also distinguished himself as a talented and sensitive designer of clothing, embroideries for fabrics, as well as of creations in semiprecious stones. The show will exhibit several of his drawings for embroidery as well as the marble inlay surfaces made on his designs by the Medici Opificio, and respectively held in the Galleria Palatina, the Museo degli Argenti, the Museo dell’Opificio delle Pietre Dure, and in the Galleria degli Uffizi.
The exhibition will also devote special attention to the theme of the ‘moral allegories’, which Ligozzi tackled on many occasions and which constitutes one of the points of greatest interest, also for a better understanding of his production. Quite significant in this sense is the presence of works like the Allegory of Redemption from Madrid, the Allegory of Love defending Virtue against Ignorance and Prejudice, probably commissioned by Francesco I (Baroni Collection, London) and Greed (Metropolitan Museum, New York). The profoundly religious artist also devoted great attention to the themes of ‘Vanitas’ (the transience of worldly life), depicting subjects of an extraordinary originality and emotional impact: quite extraordinary are the two portraits of unknown youths (private collection) that on the back present two horrid still-lifes with their decomposed craniums.
The second part of the show will focus on the religious production the painter devoted himself to from his years of service at the Medici court, which intensified in the 1590s after he fell out of favour. The large altarpieces he created for the churches of Santissima Annunziata, Santa Maria Novella, Ognissanti and Santa Croce in Florence, as well as for churches on the territory of Arezzo, in Lucca and in San Gimignano, testify that he authentically shared the aspirations of devout and reformed painting that Florentine painting assumed between the late XVI and early XVII centuries: the show presents his Saint Jerome supported by the Angel from the Church of San Giovannino degli Scolopi, the Martyrdom of Four Crowned Saints from Ravenna, the Saint Hyacinth adoring the Virgin and Child from Palazzo Mansi (Lucca).
In addition to various naturalistic images shown in Palazzo Pitti, a limited group of botanical drawings will show in the Detti Room of the Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi.
This section is intended as an integral part of the show that in its complete development in Palazzo Pitti proposes to thoroughly document the many facets of this versatile artist, the “universal painter” in the well-suited definition of contemporary historian Filippo Baldinucci.
Curated by Alessandro Cecchi, Lucilla Conigliello and Marzia Faietti with the collaboration of Anna Bisceglia and Giorgio Marini, the exhibition, along with the catalogue published by Sillabe, is promoted by the Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, Galleria Palatina di Palazzo Pitti, Gabinetto Disegni e Stampe della Galleria degli Uffizi with Firenze Musei and Ente Cassa di Risparmio di Firenze.