Ivana Bašić – Fantasy Vanishes in Flesh

Segnata dalle sue esperienze di guerra, violenza e brutalità durante l’infanzia, a causa del collasso della nativa Jugoslavia, l’artista adotta una prospettiva postumanista per esplorare i modi in cui la pressione e la distruzione trasformano non solo il corpo, ma anche la soggettività — sia individuale che collettiva.
Comunicato stampa
In Fantasy vanishes in flesh, Ivana Bašić indaga i limiti materiali e metafisici dell’umanità. Segnata dalle sue esperienze di guerra, violenza e brutalità durante l’infanzia, a causa del collasso della nativa Jugoslavia, l’artista adotta una prospettiva postumanista per esplorare i modi in cui la pressione e la distruzione trasformano non solo il corpo, ma anche la soggettività — sia individuale che collettiva.
La pratica di Bašić utilizza un linguaggio visivo in cui ogni materiale è simbolicamente collegato a un concetto. Questo codice materiale è coerente in tutta l’opera dell’artista, permettendo allo spettatore di comprendere ogni componente all’interno della più ampia cosmologia teorica di Bašić.
Il vetro richiama il respiro che l’ha formato. La cera rimanda a una carne malleabile e impermanente — la paraffina deriva dal petrolio, dai fossili e dal suolo a cui il corpo infine ritornerà. Il bronzo suggerisce un’armatura, le strategie protettive di un organismo. L’acciaio inox evoca la violenza delle forze inevitabili che agiscono sul corpo. La pietra rappresenta la consolidazione della vita organica e della materia che, sotto pressione, si atomizza in polvere.
Questi materiali, insieme a forze intangibili come pressione, respiro, peso e torsione, si combinano per creare un corpus di opere che indaga le nostre più profonde ossessioni ontologiche: la fragilità della condizione umana; la disintegrazione del sé e dell’Altro; la reinvenzione della vita e della morte; e la ricerca dell’immortalità.
La mostra inizia con alcuni disegni dai quali emergono forme ellittiche simili a grembi. I pigmenti dissolti e la carta deformata dall’umidità evocano nebulose, nascita e l’inizio della vita. In tutta la mostra, le figure sono colte in stati di trasformazione, sospese tra le forme. Evocando corpi insettoidi e fluidi amniotici, le sculture suggeriscono forze primordiali del sotterraneo e dell’invisibile. Al centro della mostra si trova una figura chimerica che ricorda una mantide religiosa — considerata nell’antico Egitto un oracolo e guida verso la vita eterna.
Nell’ultima sala, un essere unico e senza genere è sospeso sopra le teste degli spettatori, come se fosse stato bloccato nell’ascesa. L’opera cattura una figura in una posa impossibile, coinvolta simultaneamente in processi di creazione e dissoluzione. Vista da dietro, la figura sembra partorire sé stessa, spingendo la propria testa di vetro amniotico attraverso i lombi. Vista frontalmente, una fessura sulla schiena rivela il nucleo della scultura, come se la figura fosse colta in un processo di abbandono del proprio corpo.
Il lavoro di Bašić contempla la disintegrazione del corpo e del regno materiale. In Fantasy vanishes in flesh, questo processo di dissoluzione non è immaginato come una perdita, ma come un momento di potenziale radicale — un passaggio dall’umano al non-umano; dal tellurico al celeste; dal legato alla forma all’illimitato.
Ivana Bašić è nata nel 1986 e cresciuta a Belgrado, Yugoslavia. Vive e lavora a New York, USA dal 2010.
Mostre recenti di Ivana Bašić includono: New Museum of Contemporary Art, New York (2025); 14th Taipei Biennial (2025); MoCAB, Belgrado (2025); MO.CO Contemporain, Montpellier (2025 e 2018); Schinkel Pavillon, Berlino (2024 e 2023); Lafayette Anticipations, Parigi (2023); National Gallery, Praga (2021); Museum of Art+Design, Miami (2020); Het HEM, Amsterdam (2020); Contemporary Art Museum Estonia, Tallinn (2019); Kumu Art Museum, Tallinn (2019); NRW Forum, Düsseldorf (2019); Athens Biennial (2018); Belgrade Biennial (2018); Künstlerhaus, Graz (2018); Hessel Museum of Art (2017); Kunstverein Freiburg (2017); e Whitney Museum of American Art (2016).
Il suo lavoro è parte di collezioni permanenti quali: Whitney Museum, New York, MO.CO Montpellier, MOCA Bangkok, Zabludowicz Collection, Londra, ed è parte anche di molte collezioni private. Bašić ha ricevuto la borsa di studio NYSCA/NYFA Artist per la Scultura (2024), due volte il Two Trees Cultural Subsidy Program (2020, 2023), e due volte la borsa di studio dalla Foundation for Contemporary Arts Emergency (2024, 2016).