Isao Hosoe – Il trickster del design

Un percorso, un viaggio trasversale, nel mondo e nell’opera di Isao Hosoe.
Comunicato stampa
ISAO HOSOE il Trickster del Design.
Viaggio nel pensiero di un innovatore visionario.
Mostra: Un percorso, un viaggio trasversale, nel mondo e nell’opera di Isao Hosoe.
Dove: ADI DESIGN MUSEUM, Milano
Quando: Dal 16 settembre 2025 al 12 ottobre 2025
Ingresso gratuito
Opening: 15 settembre 2025 ore 18,00
Curatela: Francesco Zurlo con Lorenzo De Bartolomeis, Masaya Hashimoto, Akira Hosoe, Mariko Hosoe, Takeo Hosoe, Taro Hosoe, Ann Marinelli, Lorenzo Palmeri, Alessandra Salvin, Renata Sias.
Progetto dell’allestimento: Lorenzo De Bartolomeis, Masaya Hashimoto, Lorenzo Palmeri, Francesco Ranalletta.
Progetto Grafico: Lorenzo De Bartolomeis, Sabrina Morelli.
Installazione site-specific: Studio Sawada Design
Video intervista (2000): Simona Risi e Alice Barrese
Con il contributo di: Studio Isao Hosoe Design, Belli & Forti, Tonelli design, Studio Sawada Design
Sponsor tecnici: Corvasce, Exhibition Lab Srl, MG Smart Srl
Incipit
Isao Hosoe identificava nella figura del Trickster il ruolo del designer.
In antropologia si definisce Trickster un archetipo presente in molte culture sia orientali che occidentali, accomunati dal fatto di essere imprevedibili, capaci di violare i confini, superare le barriere e i limiti; ma anche di introdurre l'innovazione, di modificare la situazione esistente e portare cultura nelle società ordinate perché immobili.
Il Trickster è colui che sorprende, genera instabilità e rende possibili grandi cambiamenti perché le sue azioni inattese portano alla distruzione dell‘ordine prestabilito.
Il Trickster è un “eroe morale” con la capacità di unificare o far dialogare gli opposti operando connessioni inedite tra le cose.
Il taglio curatoriale scelto per la mostra seleziona alcuni tra i progetti che meglio evidenziano questa capacità di IH di creare connessioni inedite.
Concetti e struttura della mostra
Il percorso della mostra si sviluppa su alcune parole chiave alla base della filosofia di Isao Hosoe (Gioco, Energia Comportamentale, Fluidità, N[e]omadismo, Prossemica, Bricoleur, ecc.). Questi concetti introducono i progetti.
Al centro dello spazio espositivo è appesa una “scultura aerea” site-specific opera degli artisti internazionali Hirotoshi e Nami Sawada; è la “Nuvola di Isao” ed è composta da fogli di carta che contengono i suoi schizzi, scarabocchi e appunti che era solito tracciare su fogli di carta A3 o sui suoi inseparabili taccuini.
Il mondo yin di questa scultura lieve appesa al soffitto (non strutturato, intuitivo, emotivo, capace di suscitare sensazioni forti) contiene in nuce l’idea dei progetti che sono esposti nello spazio sottostante, il mondo yang (strutturato, didascalico, analitico). Il mondo yang fa da contrappunto al mondo yin.
Sotto la scultura sospesa di Studio Sawada è disposta una seduta rotonda dove i visitatori possono sdraiarsi per osservare gli schizzi appesi di Isao Hosoe.
Evoca un Mandala, rappresentazione visiva dell’universo nel buddhismo Vajrayana, in cui Isao Hosoe era stato ordinato come monaco laico.
I progetti e alcuni aforismi di Isao Hosoe sono esposti lungo le pareti laterali; il focus è dedicato al concetto di “Energia Comportamentale”.
I prodotti di industrial design e i progetti di impresa esposti sono selezionati tra quelli più innovativi e “raccontati” nel loro iter progettuale, dagli sketch iniziali ai modelli fino al prodotto finito.
Per rievocare l’atmosfera che si percepiva nello studio Isao Hosoe Design, è allestita la riproduzione di un’area con modellini realizzati dai tirocinanti, pennelli, libreria e gli affascinanti taccuini che IH portava sempre con sé per schizzare idee improvvise e prendere appunti su ciò che vedeva o sentiva. Un monitor proietta video e interviste con Isao Hosoe realizzati da Simona Risi e Alice Barrese.
L’allestimento è leggero, modulare e facilmente trasportabile, realizzato in cartone; le forme ondulate dei top riprendono la morfologia dei tavoli Bio Table disegnati da Isao Hosoe per Itoki.
Tema dell’installazione site-specific “La nuvola di Isao” di Studio Sawada Design
Nella cosmologia buddhista, si ritiene che la totalità dell’universo emerga dall’unione di elementi opposti: cielo e terra, yin e yang, vita e morte, il mondo del ventre (Taizōkai) e il mondo del diamante (Kongōkai).
L’installazione Cloud presentata in questa mostra è stata concepita ispirandosi proprio a questa struttura mandalica.
In questo contesto, Cloud rappresenta il regno del "kūsō" (creazione del vuoto) – la fase fluida e iniziale del pensiero, prima che prenda forma concreta. Essa si pone in contrasto con l’"jissō" (creazione realizzata), ovvero le opere compiute e concretizzate da Isao Hosoe.
Durante il processo creativo, Hosoe era solito afferrare la sua penna stilografica con inchiostro azzurro e tracciare rapidamente le idee su fogli A3, con la stessa naturalezza con cui usava le parole. Cloud è composta proprio da questi schizzi, disegni spontanei e appunti che hanno accompagnato i suoi pensieri in divenire.
Nel far risuonare jissō e kūsō l’uno con l’altro, speriamo che questa presentazione possa trasmettere non solo la visione creativa globale di Hosoe, ma anche la sua personalità profonda e il fascino che emanava con naturalezza.
Corollario
L'oggetto finito, il suo packaging, la sua comunicazione, sono quanto è visibile del design. Il risultato di un processo complesso che inizia là dove si forma quasi incidentalmente un'idea, e segue un percorso per la maggior parte delle persone, sconosciuto. Eppure è forse proprio questa parte invisibile, poco frequentata, la più interessante del lavoro del designer. La più adatta per far comprendere quali metodologie sono state utilizzate per arrivare alla sintesi del prodotto finale.
Esiste naturalmente una condivisione di strumenti e di percorsi, ma il metodo è questione individuale: ogni designer ha il proprio, una relazione di corrispondenze e di tensioni personali, una strada a più sensi che a volte mira a un unico scopo, altre conduce a variabili sorprendenti.
Isao Hosoe ha fatto della metodologia progettuale uno dei punti forti focali del proprio modo di operare all'interno del sistema design. Una prassi, anche se definirla tale è riduttivo, che è mutata con il mutare del tempo e degli strumenti, che ha seguito logiche diverse e ha occupato spazi differenti a seconda di richieste e suggestioni del momento.
La mostra e il volume-taccuino che la accompagna vogliono mostrare il retroscena del prodotto, ovvero il progetto comunicato nel modo più immediato, attraverso schizzi, prototipi, modelli. Il risultato di un lavoro lento, che usa il tempo come motore di consapevolezza e maturazione, e che attraverso l'analisi dei diversi livelli progettuali conduce all'oggetto, sia esso un treno o una lampada.
Per informazioni: Isao Hosoe Design
Takeo Hosoe tel. 348.90.15.256 / Lorenzo De Bartolomeis tel. 339.84.41.128
ISAO HOSOE Biografia
1942 - 2015
Isao Hosoe è nato a Tokyo l’8 marzo 1942. Fin da bambino mostra una spiccata creatività e l’attitudine per congegni e meccanismi: si diverte a smontare i giocattoli per capirne il funzionamento e scopre le leggi dell’idrodinamica grazie a piccoli giochi galleggianti e aeroplani che costruisce da sé e sperimenta nei bagni pubblici.
Nel 1965 consegue la laurea in Ingegneria aerospaziale presso la Nihon University di Tokyo e, sempre presso la stessa Università, nel 1967 consegue il Master of Science con la tesi dal titolo “The Man Powered Aircraft”, il progetto di un aereo a propulsione umana che ha reso possibile il primo volo di questo tipo eseguito con successo in Giappone.
Il Viaggio Tokyo – Milano
Dopo la laurea, vince una borsa di studio all’estero per la durata di un anno e sceglie l’Italia per completare la sua formazione. Dopo un viaggio, quasi iniziatico durato alcuni mesi, arrivò a destinazione a Milano.
Politecnico di Milano, Ponti - Fornaroli – Rosselli
Iniziò a frequentare la Facoltà di Ingegneria come previsto dalla borsa di studio, ma fu deluso e non trovò niente che lo interessasse. Iniziò invece a seguire le lezioni di architettura tenute dall’architetto Alberto Rosselli nello stesso Politecnico di Milano con cui poi iniziò a lavorare nello studio Ponti-Fornaroli-Rosselli.
Attività professionale e didattica
Dopo questa esperienza, a Milano decide di continuare a vivere, lavorare, formare la sua famiglia, fondare il suo studio. Nel 1968 lo raggiungerà infatti Mariko, sua moglie e nel 1985 fonda Isao Hosoe Design.
Isao Hosoe è stato un designer “Trickster”, geniale e trasgressivo, più filosofo che ingegnere, sempre umile e gentile, grande affabulatore che sapeva incantare con il flusso lento e costante delle sue parole, con la sua imprevedibile cultura e l’acuta ironia, con la gestualità rituale e soprattutto con l’inarrestabile ricerca dell’imprevedibile e dell’inedito che traspariva da ogni sua parola, prima ancora che dai suoi progetti.
E’ stato socio di ADI e di SIE (Società Italiana di Ergonomia) e membro del Japan Design Committee e del Japan Interior Design Forum.
All’attività professionale e alla collaborazione con importanti aziende italiane ed estere affianca un’intensa attività didattica e di ricerca presso istituti universitari italiani ed esteri fra cui: IUAV di Venezia, Università La Sapienza di Roma, I.S.I.A. di Firenze, Politecnico di Milano, Scuola Politecnica di Design di Milano, Domus Academy di Milano, Università di Siena, Les Ateliers di Parigi, Elisawa di Barcellona, RISD di Providence, Università di Madrid, Università di Lisbona, e molte altre.
Le sue opere sono state esposte in cinque mostre personali: nel 1983 alla Design Gallery Matsuya a Tokyo; nel 1987 alla Design Concern Gallery, Seattle; nel 1988 alla Itoki Gallery, Tokyo; nel 1990 alla Seibu Creator's Gallery, Tokyo; nel 1990 alla Design Gallery, Matsuya, Tokyo.
Alcuni suoi progetti sono stati selezionati per le collezioni permanenti del Victoria and Albert Museum di Londra, del Centre Pompidou di Parigi, del Chicago Athenaeum, del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano e della Triennale di Milano.
Da PlayOffice a PlayFactory
Nell'aprile 1990 organizza con Domus Academy la mostra "Work Encounters: Domesticity in the Office" alla Triennale di Milano. E nel 1991 GC Press di Tokyo pubblica il libro “PlayOffice”, per una nuova cultura del lavoro di cui Isao Hosoe è ideatore e co-autore. Dopo essersi affermato come Maestro dell’Industrial Design nei primi anni del 2000 amplia il suo interesse al Design d’Impresa e nel 2008 sviluppa per Loccioni il progetto Play Factory. Un modello nuovo di fare impresa per un’inedita cultura del lavoro. Con una visione non solo estetica del design, ma nella sua accezione più ampia di comportamento, visione, processo, funzionalità. Nell’ambito del progetto Play Factory viene ideato anche il gioco di carte Play 40, edito da Corraini, con l’idea di condividere le parole chiave e il metodo creativo che hanno caratterizzato il suo pensiero, i suoi progetti, la filosofia.
In qualità di progettista ha collaborato con numerose importanti aziende italiane, e internazionali come:
Arflex, Bisazza, Belli e Forti, Bosch Telecom, Cassina, Cazzaro, Fiat, Fujitsu, IsaItaly, Itoki, Iveco, Japan Rail West, Kale, Kartell, Loccioni, Luxit, Mitsubishi, Philips, Piaggio, Sacea, Sacmi, Segis, SNCF, Serafino Zani, Steelcase Strafor, Tiffany, Tonelli, 3M, Valenti e Zanussi.
Riconoscimenti
Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti si ricordano quattro Compasso D’Oro ADI presenti nella collezione permanente di ADI Design Museum e sei Menzioni d’Onore Compasso d’Oro, oltre ad altri premi conferiti da SMAU, Biennale di Design Industriale di Lubiana, Medaglia d'Oro della Triennale di Milano, Office Design Orgatechnik, Forum Design Milano, Red Dot per l'Alta Qualità del Design, IF Awards Design Innovations al Design Zentrum Nordrhein Westfalen, Good Design Award Tokyo, ID Annual Design Review e più edizioni del Good Design Award conferite dal Chicago Athenaeum.
Compasso d’Oro ADI
1970 Autobus Meteor, Carrozzeria Orlandi
1979 Autobus Spazio, Iveco-Orlandi
1998 Forno industriale per ceramica FMP 2, Sacmi
2004 Sistema di illuminazione Onda, Luxit
Menzione d’Onore ADI
1981 Sedile autobus, Lazzerini
1987 Robot domestico Modulus, Sirius
1987 Pannello divisorio flessibile Snake, Sacea
1989 Contenitore per floppy disk Space 330, Massplast
1998 Telefono Integral TH13, Bosch
2008 Forno industriale per ceramica New RKK, Sacmi
Studio Sawada Design: biografia
Lo Studio Sawada Design (https://www.studiosawadadesign.com/) è stato fondato nel 1994 da Hirotoshi e Nami Sawada ed è costituito da un team di artisti, designer e artigiani che creano installazioni che sono vere e proprie opere d’arte.
Ogni installazione è concepita per il singolo cliente e lo spazio specifico che dovrà ospitarla.
La leggerezza è il comune denominatore di tutte le creazioni concepite da Sawada Design, ispirate dal movimento nella Natura: il moto dell’acqua, delle foglie, delle nuvole, della terra…
Tra i loro clienti spiccano, tra gli altri, alcuni brand del settore moda (Louis Vuitton, Tiffany, Armani, Dior …) e Hotel di lusso internazionali in Manhattan e a Tokyo (Four Seasons NYC, Park Hyatt NY, Moxy Hotel Times Square).