Isabella Angelantoni Geiger – Building Invisible Cities

Informazioni Evento

Luogo
29 ARTS IN PROGRESS
via San Vittore 13 , Milano, Italia
Date
Dal al

martedì-sabato, 11.00-19.00.
Altri giorni e orari su appuntamento

Vernissage
26/04/2018

ore 18,30

Artisti
Isabella Angelantoni Geiger
Curatori
Gianluca Ranzi
Generi
arte contemporanea, personale
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In mostra le sculture dell’artista milanese Isabella Angelantoni Geiger, “piccole utopie” sospese nello spazio che si sviluppano nel contrasto tra pieno e vuoto.

Comunicato stampa

Dal 27 aprile al 26 maggio 2018, 29 ARTS IN PROGRESS gallery di Milano (via San Vittore 13) presenta la mostra dell’artista milanese Isabella Angelantoni Geiger, intitolata “Building Invisible Cities” curata da Gianluca Ranzi.

La rassegna presenta venti opere scultoree – la maggior parte delle quali inedite – che, nonostante l’apparente lievità, sintetizzano l’intensità della poetica dell’artista.

La scultura nel XX Secolo, nella sua evoluzione dal Ready-made di Duchamp agli assemblages, ha mostrato la liberazione dalla tradizione classica e accademica della “forma piena” e del mito della “totalità” e ciò ha comportato una certa mancanza di coesione o di definizione, ma ha anche contribuito a quella ricchezza contemporanea che troviamo nella scultura; dalle sculture viventi della Pane alle sculture vegetali di Mauri, solo per citarne alcune.
Le sculture in fil di ferro nero di Isabella Angelantoni Geiger ben si inseriscono in questo ambito di ricerca: sono aperte, libere e dinamiche e grazie ai nuovi significati espressi e alle intenzioni interdisciplinari dell’artista si liberano della ‘massa’. Il rapporto tra pieno e vuoto a questo punto risuona di nuove vibrazioni.
Le sculture non hanno un centro, si sviluppano seguendo diverse direttrici spaziali, come un disegno su una superficie bianca e si distribuiscono lungo le pareti fino a galleggiare nell’aria.

“La scultura anti-edipica di Isabella Angelantoni Geiger” – scrive Gianluca Ranzi – “non è più coesiva secondo i valori della massa (per addizione o sottrazione), ma è invece corsiva secondo le modalità di un disegno fattosi tridimensionale, uno scarabocchio nell’aria fluido ed emotivo, proprio come certi disegni di Erich Mendelsohn sanno magistralmente e magicamente esserlo.”

Ancora una volta la lettura del libro Le città invisibili di Calvino, lettura attenta alle parole e concentrata sui significati, impegnata a trovare nuove visioni, fa da sfondo alle opere della scultrice. Sono fonte di ispirazione ma nello stesso tempo punti di arrivo di una ricerca costante sui significati dell’ “agire urbano”.

Architetto di formazione milanese l’artista è cresciuta all’ombra della Torre Velasca e dell’università politecnica e delle opere di Boccioni, dalle sue Forme uniche della continuità dello spazio agli Stati d’animo.
In lei i tre elementi che caratterizzano la sua opera, Spazio Tempo e Architettura, si trovano perfettamente integrati.

La complessità del reale che da sempre si nasconde dietro la banalità del caso viene così penetrata dalla semplicità dello sguardo e dalla sensibilità della mano dell’artista: è un nuovo disegno del caos in cui Isabella Angelantoni Geiger ci fa da guida attraverso la nuova e precaria armonia del mondo.

In definitiva nelle sculture della giovane artista milanese quello che prende corpo non è tanto una struttura piena dotata di una sua propria manifestazione plastica, quanto una visione di un nuovo e originale orizzonte immaginario.

Isabella Angelantoni Geiger. Note biografiche.

Isabella Angelantoni Geiger nasce a Milano dove vive attualmente. Laureata alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, collabora con prestigiosi studi di architettura di Milano. Nel corso degli anni avvia, oltre all’attività professionale che la conduce ad approfondire gli aspetti legati alle grandi trasformazioni territoriali e alla riqualificazione urbana, la sua indagine personale sul rapporto tra il segno e lo spazio. Dopo una iniziale esperienza rivolta alla grafica e al disegno e alla realizzazione di opere tessili, l’esplorazione oggi si orienta verso le tematiche legate alle trasformazioni spaziali e alle sue deformazioni. Lavorare il metallo e il filo di ferro le permettono, infatti, di riscoprire la tridimensionalità propria del lavoro dell’architetto.