Involucro emotivo

Informazioni Evento

Luogo
ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI BOLOGNA
Via Delle Belle Arti 54, Bologna, Italia
Date
Dal al

lunedì-venerdì ore 10-19, sabato ore 10-14, domenica chiuso.

Vernissage
07/04/2017

ore 14.30

Generi
arte contemporanea, collettiva
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Un’esposizione di trenta opere d’arte che hanno per oggetto la pelle.

Comunicato stampa

Un’esposizione di trenta opere d’arte che hanno per oggetto la pelle. E una conferenza sullo stesso argomento del celebre antropologo e scrittore francese David Le Breton. La nostra “corteccia” e superficie esterna viene scrutata, indagata, reinventata attraverso il linguaggio della scienza e mediante i linguaggi creativi di pittura, scultura, grafica, audiovisivi, fumetto e illustrazione, decorazione, design: ruota intorno a questi temi la mostra collettiva Involucro emotivo, legata alla prima edizione del Premio Fondazione Natalino Corazza Psoriasi & Co., che la Fondazione stessa ha istituito in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Bologna, nell’ambito di un progetto coordinato dalla docente Silvia Spadoni.
Venerdì 7 aprile in Accademia sarà inaugurata la mostra delle trenta opere selezionate fra oltre 260 lavori di studenti che hanno partecipato al bando promosso dalla Fondazione Corazza. L’esposizione resterà poi aperta, ad ingresso gratuito, fino al 29 aprile. Tra i finalisti verranno scelte le tre opere vincitrici, alle quali saranno assegnati il primo premio di 2.500 euro, il secondo di 1.500 e il terzo di 800 euro. La giuria è composta da Valeria Corazza, presidente della Fondazione, dal direttore dell’Accademia Enrico Fornaroli, dalla docente e critica d’arte Silvia Evangelisti, dalla presidente dell’Associazione delle gallerie d’arte moderna e contemporanea di Bologna Patrizia Raimondi, dall’artista e curatore del Premio Giovanni Bellavia.

Il programma della giornata inaugurale

Venerdì 7 aprile 2017, Accademia di Belle Arti
Aula Magna e Spazi espositivi, a partire dalle ore 14.30:

L’arte a fior di pelle: performance di Virginia Galli (Comunicazione e Didattica dell’arte)
La pelle dipinta e i suoi significati nella storia dell’arte: da Courbet a Lucian Freud e Marina Abramovic. Azione poetica – performativa, con letture di brani di Ovidio, Balzac, Pavese, Pasolini.

Antropologia della pelle: conferenza di David Le Breton

Professore di sociologia e antropologia all’Università Marc Bloch di Strasburgo, noto saggista e scrittore, David Le Breton sarà l’ospite d’onore della giornata del Premio Corazza. È autore di libri come Il mondo a piedi che elogiano il cammino e la lentezza come riscoperta del mondo e di se stessi. Numerosi gli studi in cui si è soffermato sul corpo e sui suoi significati metaforici, sui cinque sensi e sul loro rapporto con la società: “Il corpo – ha detto Le Breton - è sempre più un’estensione dell’anima, una misura del mondo”.
In quest’ambito rientra anche l’interesse per la pelle e per i suoi significati legati alla società e al mondo dell’arte. Nel recente saggio La pelle e la traccia. Le ferite del sé Le Breton si è soffermato sulle lesioni corporali che le persone si autoinfliggono deliberatamente, nel contesto delle nostre società contemporanee. Uomini o donne si feriscono per “regolare” e contenere le proprie tensioni. La pelle diventa la superficie d'iscrizione del loro malessere. Si cambia il proprio corpo perché non si può cambiare l'ambiente circostante. Le ferite corporali diventano allora non un indice di follia, ma una particolare forma di lotta contro il male di vivere che segnala l'inadeguatezza della parola e del pensiero. L'alterazione del corpo è una ridefinizione di sé in una situazione dolorosa, un andare al di là del socialmente consentito per sentire qualcosa di forte - come se la vita normale non bastasse più. All'analisi di questa auto-chirurgia, particolarmente diffusa tra gli adolescenti, David Le Breton aggiunge una riflessione sulle ferite corporali intenzionali in situazione carceraria - marchi indelebili che esprimono la resistenza all'umiliazione e alla reclusione - nonché sugli artisti esponenti della Body Art che, attraverso performances dolorose, provano a scuotere lo specchio sociale.

Premiazione delle opere degli studenti vincitori

Inaugurazione della mostra delle 30 opere selezionate (Spazi espositivi sotterranei dell’Accademia).

Il Premio e la mostra: la pelle attraverso lo sguardo dell’arte
La Fondazione Natalino Corazza Psoriasi & co. ha istituito un bando per un Premio rivolto a tutti gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna. Il Premio, in linea con la mission della Fondazione, ha come centro tematico la pelle. La pelle viene scrutata, indagata, in quanto porta su di sé l’esperienza della vita, della giovinezza e della vecchiaia. La pelle ci parla, senza verbo e senza suono, soltanto mostrandosi. La possiamo definire con molte parole: la nostra cotenna, la nostra pelliccia, la nostra buccia. Una scorza dura o fragile, sensibile o coriacea che ci protegge e ci affligge. Un sacro involucro, un involucro emotivo. “Dal punto di vista fisiologico, la pelle non è soltanto la copertura del corpo, ma anche l’organo del tatto più fine e sensibile; in senso spirituale, è l’aura che protegge l’uomo” (Ernst Jünger, “Linguaggio e anatomia”).
La pelle si mostra dunque come superficie, tattilità, segno, appartiene al mondo esteriore e visibile che ha la capacità di interferire col mondo interiore più intimo e invisibile: l’anima, la psiche, l’io più personale ed emotivo, modificandolo e/o plasmandolo. In che modo la pelle essendo esposta e visibile a tutti, influenza l’interiorità dell’essere umano, il privato, l’anima? La Fondazione ha invitato i partecipanti a riflettere su questi temi, lasciando libertà di espressione ai giovani artisti. La mostra Involucro emotivo è l’esito finale di questo percorso.

La Fondazione Natalino Corazza è nata per volontà di Maria e Valeria Corazza, moglie e figlia di Natalino Corazza, geniale imprenditore nel settore delle macchine automatiche per l’imballaggio, campo in cui ha affermato con forza il valore del fare italiano in tutto il mondo. La Fondazione ha come missione il sostegno alla ricerca scientifica e la divulgazione sulla psoriasi e le sue complicanze. Questa patologia ha condizionato l’intera esistenza di Natalino Corazza e di altri membri della sua famiglia, costringendoli a sottoporsi a cure continue, a volte dolorose, a volte senza efficacia e spesso gravate da effetti avversi. Maria Corazza è mancata nel giugno 2015, ma Valeria Corazza proseguirà sulla strada intrapresa mettendo a disposizione tutte le risorse necessarie per garantire il raggiungimento di risultati significativi attraverso il finanziamento di borse di studio e di laboratori di ricerca. L’obiettivo è di migliorare la qualità di vita di quanti vivono sulla propria pelle il dramma della psoriasi, con l’auspicio che un giorno si possa arrivare al traguardo più importante: la completa guarigione.
www.fondazionecorazzapsoriasiandco.it