Invideo 2018

Informazioni Evento

Luogo
ANTEO SPAZIO CINEMA
Via Milazzo 9 , Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
16/12/2018
Generi
video

Torna anche quest’anno INVIDEO – Mostra internazionale di video d’arte e cinema oltre, appuntamento tra i più significativi del variegato universo della produzione video sperimentale contemporanea, giunta quest’anno alla sua 28/ma edizione.

Comunicato stampa

Torna anche quest’anno INVIDEO - Mostra internazionale di video d’arte e cinema oltre, appuntamento tra i più significativi del variegato universo della produzione video sperimentale contemporanea, giunta quest’anno alla sua 28/ma edizione.

Organizzata dall’associazione A.I.A.C.E Milano - che aveva deciso di annullare l’edizione 2018 della manifestazione a causa delle incertezze legate ai finanziamenti pubblici - la Mostra quest’anno si sposta all’Anteo Palazzo del Cinema (sala Rubino), luogo di riferimento della cultura milanese, con un’edizione “lunga un giorno”, domenica 16 dicembre. Le tre anime di INVIDEO però ci sono tutte: la sperimentazione, i documentari, le videoinstallazioni.

“Vorremmo sottolineare - spiegano i direttori artistici Romano Fattorossi e Sandra Lischi - che se questa edizione esiste è grazie alla solidarietà degli altri festival milanesi che compongono il Milano Film Network (Festival del Cinema Africano d'Asia e America Latina, Festival MIX, Filmmaker, Sguardi Altrove Film Festival, Milano Film Festival, Sport Movies & Tv Fest), che hanno versato un contributo a favore di INVIDEO affinché potesse avere luogo questa edizione speciale”.

Il programma sarà ricchissimo e all’insegna di opere in anteprima. Ad aprire la giornata, alle ore 15.00, l’anteprima milanese di BAMBINI MIGRANTI, cinque storie, videoinstallazione per tre schermi di MuMi (Museo Migrante) e Studio Azzurro. Il progetto è dedicato al racconto del viaggio di cinque bambini, Akhmed, Aziz, Asrom, Jon e Saher. Le immagini delle loro storie percorrono lo spazio scandito dagli schermi. I volti, le voci, quando ancora possiamo vederli e udirli, gli scenari che hanno visto i loro occhi e quelli che immaginiamo abbiano incontrato. I protagonisti si passano il testimone nel raccontare un interminabile viaggio, da cui emergono elementi simbolici che segnano la costante presenza di limiti e confini: una corda, una catena, un filo spinato, una linea di fuoco.

Dalle 20.00 inizia la programmazione di video sperimentali, tutti in anteprima italiana. La selezione dei lavori vuole essere rappresentativa di alcune linee di ricerca nell’attuale panorama audiovisivo internazionale: tra visioni post-cinematografiche e linguaggi digitali, visioni neo-documentarie e animazione sperimentale. Opere che restituiscono le criticità del mondo, che riflettono sull’impatto della tecnologia sulle capacità percettive, che costruiscono immaginari e nutrono l’immaginazione. Tra i titoli in programma The Hymns of Muscovy di Dimitri Venkov (Russia, 2017, 14’24”, un viaggio in un mondo capovolto e gemello della città di Mosca; Impressure di Guli Silberstein (Regno Unito, 2017, 4’35”), lavoro in cui l’autore si interroga sulla misteriosa connessione tra l’uomo e la natura e l’uso della tecnologia nella percezione del mondo naturale; Unnatural Instinct (Italia, 2017, 3’10”), videoclip di Piero Fragola e Matteo Giampaglia che mira a integrare la musica con un immaginario visivo che richiama un paesaggio oscuro ed onirico; Sem Título di Luciano Scherer e Maíra Flores (Brasile-Portogallo, 2018, 5'05"), che attraverso una serie di immagini di migranti annegati durante la traversata, pone l’attenzione sull’importanza di mostrare oggi ciò che la cultura occidentale tende a edulcorare; Medea,
improvvisazioni musicali di Leonardo Carrano e Alain Parroni, (Italia, 2017, 3'23").

Per finire, alle 21.00, l’anteprima italiana di Femmes du chaos vénézuélien (Francia, 2017, 84’), documentario diretto dalla regista Margarita Cadenas che sarà presente alla proiezione per presentare l’opera ed incontrare il pubblico. In Femmes du chaos vénézuélien cinque donne venezuelane, di origini e generazioni diverse, disegnano un ritratto del loro paese collassato, che si trova ad affrontare probabilmente la peggiore crisi sociale, economica, di potere e politica dei suoi 200 anni di storia. Le loro vite e testimonianze parlano dell'urgenza in cui è immersa la popolazione. Ognuna di loro esprime le proprie difficoltà di fronte a una grave carenza di cibo e medicinali, all’ingiustizia dilagante e alla criminalità diffusa.