Indiretta-menti
Contaminazioni nella grafica contemporanea degli artisti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna. Mostra presentata dall’Associazione Civico 32, in collaborazione all’associazione Il Navile Carte d’Arte.
Comunicato stampa
INDIRETTA-MENTI
contaminazioni nella grafica contemporanea
Inaugurazione mostra Sabato 28 gennaio nell’ambito del circuito
Arte fiera OFF
Opere su carta realizzate con le tecniche tradizionali dell'
incisione e dell' acquaforte e con le tecniche sperimentali che
giocano su spazialità e materia trasformando l' opera
bidimensionale on oggetto e installazione
Espongono Emanuela Ciroldi, Francesco Geronazzo, Maria Savoldi,
Livia Ugolini, Achiropita Vulcano
In occasione della White Night di Arte fiera, la serata si
arricchirà delle performance di alcuni gruppi musicali dei
giovani dell'Accademia delle Belle Arti di Bologna
Indiretta-menti – contaminazioni nella grafica contemporanea
La mostra è presentata dall’Associazione Civico 32 presso lo
spazio Caffè del Cortile e realizzata in collaborazione all’
associazione Il Navile Carte d’ Arte (www.renatagiannelli.com).
Esplora il rapporto tra la varietà di linguaggi e rinnovamenti
grafici che caratterizzano la scena artistica contemporanea
attraverso espressioni differenti e tradizione dei generi.
Emanuela Ciroldi, Francesco Geronazzo, Maria Savoldi, Livia
Ugolini, Achiropita Vulcano sono gli artisti dell’Accademia di
Belle Arti di Bologna che mostrano un percorso “indiretto” con
cinque pensieri e cinque modalità differenti nella contaminazione
della grafica contemporanea.
L’indagine di Francesco Geronazzo ruota intorno alla forma del
seme che definisce un contorno archetipico del mondo: sasso, uovo,
testa, un soggetto tanto forte quanto minimo. L’immagine è
affidata all’inchiostro e alle sue inevitabili sbavature, che oggi
nell’epoca dell’immagine su schermo, sentiamo ancora vicinissimo
per quel contenuto di fisicità e freschezza che abbiamo paura di
perdere.
Maria Savoldi lavora con il tempo. La sua ricerca è soprattutto
una ricerca notturna, che va dalle ore di veglia ai risvegli alle
conte che fa durante queste notti. Ogni segno è un'unità ben
precisa che può variare dal secondo al minuto all'ora; ogni opera
è datata, come una sorta di catalogazione per poter identificare
con chiarezza queste notti offuscate.
I temi che affronta Livia Ugolini nascono dall’osservazione di
cartografie, mezzo d’investigazione, residenza di ricordi che
plasmano la narrazione di un territorio. Livia Ugolini, attraverso
tecniche tradizionali e sperimentali della calcografia, mostra
percorsi naturali che si rivelano poco per volta: angoli e scorci
che vale la pena di essere vissuti e cercati. Rivelazione del
suolo e degli agenti atmosferici che modellano continui rilievi e
avvallamenti.
Emanuela Ciroldi presenta costanti rimandi a ciò che sta tra le
cose ed oltre le cose. L’interazione tra linguaggi e tecniche fa
avvertire lo sguardo dell’artista, che come un coro greco si
materializza nell’opera attraverso barriere e dalle trame. Se le
prime esprimono le negazioni delle passioni, le seconde rimandano
ad un altrove a volte perturbante, a volte fantasmatico che in
qualche modo ‘definisce’ e nel contempo conferisce una dimensione
alle figure umane che prese singolarmente sarebbero come ‘perse’.
Achiropita Vulcano si occupa di terra e delle trame che
concepisce: mappe di paesaggi immaginari che sviluppano intrecci
ancestrali e fantastici, trasformandosi in ricami di luce e di
terra. E poi di materia, quella che diventa crosta che si rompe
fatalmente e che è impossibile ricomporre. Achiropita porta in
luce la vita che esplode in un divenire inarrestabile nella terra
e dalla terra.
Indiretta-menti si arricchisce di continui incontri, introspezioni
e mutamenti dell’animo e del segno per raccontare il presente e il
suo divenire. Nasce così un incontro tra segni, materie, processi
grafici che si liberano nella ricerca e nell’invenzione e
trasformano l’opera bidimensionale in oggetto e installazione.