Incontro con Caretto e Spagna

Informazioni Evento

Luogo
GAM - GALLERIA D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Via Magenta 31, Torino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
20/07/2012

ore 15

Artisti
Caretto e Spagna
Generi
presentazione, incontro - conferenza

Gli artisti Andrea Caretto e Raffaella Spagna, in stretta collaborazione con il Dipartimento Educazione della GAM, hanno realizzato il workshop Villaggio_sistemico articolato in tre appuntamenti che ha coinvolto gli studenti dell’Istituto dei Sordi, del Primo Liceo Artistico e dell’Accademia Albertina di Torino.

Comunicato stampa

INCONTRO CON CARETTO E SPAGNA

Conclusione del workshop Villaggio_sistemico svolto in collaborazione con il Dipartimento Educazione GAM

in occasione del progetto CS_Collezione Sistemica, ultimo appuntamento del ciclo Vitrine - Con gli occhi chiusi a cura di Luigi Fassi

GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino

Education Area – piano terra

Via Magenta 31 – Torino

Venerdì 20 luglio 2012

ore 15

Gli artisti Andrea Caretto e Raffaella Spagna, in stretta collaborazione con il Dipartimento Educazione della GAM, hanno realizzato il workshop Villaggio_sistemico articolato in tre appuntamenti che ha coinvolto gli studenti dell’Istituto dei Sordi, del Primo Liceo Artistico e dell’Accademia Albertina di Torino.

I partecipanti dopo un primo approccio relazionale e di presentazione delle installazioni di Caretto e Spagna, sono stati coinvolti nella progettazione di un’azione di “colonizzazione” dell’area verde che circonda il museo. L’attività è stata pensata per incoraggiare la presa di coscienza di spazi istituzionali poco valorizzati, anche se spesso modificati da nuovi allestimenti. La loro esplorazione diretta e l’azione creativa condivisa, volta a creare un’interessante proposta di “accessibilità e abitabilità”, è documentata da una specifica mappa della GAM e attraverso immagini fotografiche.

Alla sperimentazione ha aderito l’Istituto dei Sordi di Torino, garantendo una costante traduzione LIS (Lingua Italiana dei Segni) per gli studenti non udenti che sono stati protagonisti con gli altri partecipanti della momentanea appropriazione dello spazio attraverso personali strutture “abitabili” realizzate con materiali effimeri e naturali formando nell’insieme un “eco-villaggio”: le diverse “strutture e nicchie abitate”, hanno creato uno schema spaziale identificato in una mappa, che sovrapponendosi a quella della GAM (come a trovarsi su un diverso strato di scavo archeologico), racconta un modo diverso di usare l’area esterna del museo.

Venerdì 20 luglio, in occasione della giornata conclusiva, viene proposto un incontro con gli artisti aperto a tutto il pubblico interessato durante il quale saranno presentati gli esiti del workshop coinvolgendo anche un gruppo proveniente dalla Sicilia e formato da studenti neo-diplomati del Liceo Artistico di Lentini (Agrigento). L’elaborazione del lavoro svolto potrà andare ad incrementare la CS_Collezione Sistemica di Caretto e Spagna.

Andrea Caretto e Raffaella Spagna, con il progetto CS_Collezione Sistemica hanno scelto di mettere a disposizione del pubblico, all’interno di un’apposita struttura in legno realizzata per l’occasione, opere di artisti diversi, tutte appartenenti alla loro collezione privata. Queste opere costituiscono il primo nucleo di un’artoteca: chi ne fa richiesta può prenderle in prestito per un periodo di due settimane, e avere così l’occasione di fruire l’arte in un contesto generalmente riservato ai collezionisti, quello del proprio spazio abitativo e privato. Accanto a CS_Collezione Sistemica, che rilegge il sistema dell’arte come teatro di possibile scambio e interazione dinamica tra le diverse componenti del mondo dell’arte contemporanea - pubblico, artisti, collezionisti e museo - gli artisti hanno realizzato un’installazione collocata nel giardino della GAM, costituita da mangiatoie per il bestiame d’allevamento. La sera dell’inaugurazione l’installazione ha ospitato un rinfresco per il pubblico, divenendo strumento di aggregazione sociale e mettendo in prossimità tra loro le forme della convivialità umana con quelle del mondo animale. Si è creata in questo modo un’ideale relazione fra i bisogni primari (mangiare, bere) e i bisogni intellettuali e artistici dell’installazione nell’atrio.