Impression

Informazioni Evento

Luogo
JELMONI STUDIO GALLERY
Via Molineria S. Nicolò 8 2910, Piacenza, Italia
Date
Dal al
Vernissage
14/01/2012

ore 17.30

Contatti
Email: agroppi@quartiereromapiacenza.it
Artisti
Max Casaroli, Massimo Monteleone
Generi
arte contemporanea, doppia personale
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Continua la collaborazione tra GAP e la Galleria Jelmoni Studio. Un connubio nato lo scorso novembre e che ha portato gli artisti dell’archivio Giovani Artisti Piacentini ad interagire con l’intraprendente gallerista Elena Jelmoni che vanta al suo attivo importanti mostre a Londra e Berlino.

Comunicato stampa

Continua la collaborazione tra GAP e la Galleria Jelmoni Studio. Un connubio nato lo scorso novembre e che ha portato gli artisti dell'archivio Giovani Artisti Piacentini ad interagire con l'intraprendente gallerista Elena Jelmoni che vanta al suo attivo importanti mostre a Londra e Berlino. In questo ambiente cosmopolita i giovani creativi piacentini hanno potuto trovare un'atmosfera stimolante e per certi versi fuori degli schemi dell'usuale promozione artistica piacentina. Sin dall'inizio la Jelmoni si è dimostrata attenta alle nuove forme di espressione artistica e in particolare alla video arte. La mostra che inaugurerà sabato 14 gennaio alle ore 17.30, alla presenza dell'assessore Giovanni Castagnetti, nello studio di via Molineria S. Nicolò, dal titolo “Impression” sarà ancora una volta una importate occasione di incontro e di scambio tra il mondo professionale dell'arte e quello giovanile. Presente in mostra per il GAP sarà Max Casaroli, il giovane artista visual, già proveniente dal mondo della comunicazione che utilizza l'occhio digitale per raffigurare il mondo che lo circonda reinterpretandolo in chiave mediatica. Insieme a lui Massimo Monteleone che partito da una esperienza tipografica è giunto ad un prodotto artistico gestuale e istintivo creato attraverso gli strumenti del suo vecchio mestiere. “La tipografia_ dice Monteleone_ Mi ha parlato attraverso il colore che impregnava gli stracci che usavo per pulire le palette e i calamai sporchi d’inchiostri, la carta che mi chiedeva di esserne sporcata, dapprima con violenza e furia come se tutta l’energia accumulata in tutti quegli anni fuoriuscisse in un impeto di liberazione e gioia.”

Arianna Groppi