10 anni di pittura italiana dalla collezione Nenna. "Imago", termine latino dal quale e' tratta la parola immagine, indica l'esperienza della realta' mediata dalle immagini mentali formate dalla stessa sostanza dei sogni.

Informazioni
- Luogo: MUSEO DELLA CITTA'
- Indirizzo: Piazza Zanardelli - Chiari - Lombardia
- Quando: dal 25/04/2014 - al 11/05/2014
- Vernissage: 25/04/2014 ore 17
- Generi: arte contemporanea, collettiva
- Orari: Venerdì dalle 16.00 alle 18.00; sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00 Possibili visite guidate gratuite
- Biglietti: ingresso libero
Comunicato stampa
Artisti: Mirko Baricchi, Giorgia Beltrami, Luca Bertasso, Marco Fantini, Eloisa Gobbo, Sylvia Mair, Silvia Mei, Guido Pecci, Simone Pellegrini, Mauro Soggiu, Alessandro Spadari, Alberto Zamboni
Coscienti dell'importanza sociale dell'arte, vista come ideale mezzo per un rinnovamento delle specificità culturali guidato della bellezza, Antonio e Luisa Nenna hanno sostenuto e continuano a promuovere l'arte italiana rivolgendosi principalmente alle nuove generazioni, dando ad esse la fiducia necessaria ad una crescita armoniosa in un ambito che si fa sempre più difficile per via di una dilagante ed immotivata esterofilia del mondo dell'arte nostrano
Imago, termine latino dal quale è tratta la parola immagine, indica l'esperienza della realtà mediata dalle immagini mentali che, come fugaci disegni, sono formate dalla stessa sostanza dei sogni. L'immaginazione, oltre ad essere metodo d'interpretazione del mondo concreto, può essere vista come il più essenziale processo di creazione della realtà: un gioco di specchi nel quale l'interpretazione crea ciò che viene interpretato. In tal senso l'arte figurativa va a ricoprire un ruolo fondamentale nella vita sociale, concretizzando mondi paralleli mostrati nella loro coerenza plastica. Paesaggi e figure, i più semplici soggetti presenti nella totalità di una storia dell'arte che è la storia dell'uomo, possono essere interpretati in infiniti modi, mantenendo comunque intatto il nucleo archetipico: nell'essenza l'essere umano non cambia pur nelle più dirompenti trasfigurazioni, come una montagna resta tale nella luce dell'alba come in quella del tramonto. Pur nella stabilità dei tratti principali, ogni interpretazione immaginaria concorre alla continua rigenerazione dell'esistenza. L'artista è demiurgo di un mondo in divenire, veggente che costruisce il mondo che verrà dando corpo alle proprie visioni.
