Il praticante dell’ascesi

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO MALATESTIANO
Piazza XX settembre, Fano, Italia
Date
Dal al
Vernissage
07/08/2019

ore 18,30

Generi
documentaria
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La mostra Il praticante dell’ascesi (le immagini nel libro antico e l’arte contemporanea: ricognizione e connessioni) è realizzata su progetto di Rodolfo Gasparelli.

Comunicato stampa

La mostra Il praticante dell'ascesi (le immagini nel libro antico e l'arte contemporanea: ricognizione e connessioni) che inaugura mercoledì 7 agosto alla Rocca Malatestiana di Fano, fino al 15 settembre, realizzata su progetto di Rodolfo Gasparelli in collaborazione con il Comune di Fano Assessorato alla Cultura e ai Beni Culturali, Assessorato alle Biblioteche e Biblioteca Federiciana e in collaborazione con le Gallerie Bordas di Venezia e Gasparelli di Fano, è costituita da una selezione di opere di artisti contemporanei, di opere grafiche di artisti storici e di immagini simboliche contenute nei libri antichi appartenuti alla collezione di Domenico Federici e conservati nella Biblioteca storica della città di Fano fondata con il suo lascito e perciò chiamata Federiciana.

L’eterogeneità del materiale di immagini preso in considerazione e comparato, per arco temporale, per tipologia degli strumenti (sculture, opere grafiche, opere video, immagini a stampa, disegni, pitture) e per scopo, alternando a libere forme espressive attuali un apparato visivo in funzione di corredo al testo, nel libro antico, se potrà apparire al di là delle motivazioni di ciascuna opera, altresì tenterà di porsi conforme rispetto ai principi fondamentali del concetto goethiano di metamorfosi in cui la somma delle parti è meno del suo intero.

Riferirsi al pensiero di Goethe sulla natura: in un organismo, ogni suo particolare elemento è la trasformazione di un’originaria essenza e l'indagine scientifica di quel particolare, non informa delle forze che profondamente agiscono perché quel particolare possa dirsi congruo in quanto alla sua manifestazione, da cui anche eticamente vero.

La trasposizione di questo concetto dalla natura alle forme dell’arte può conseguire ideali analogie, ma precisamente ogni metodo di investigazione dipende dalla natura degli oggetti investigati e quindi una scienza artistica ha nel suo metodo i caratteri dei fatti spirituali.

Da cui, l’espressione individuale in un confronto collettivo, con la sua urgenza linguistica e un proprio contenuto, deve valersi organica entro un quadro di condivisione di senso (è la sua attività di metamorfosi e la sua attinenza di immagine congrua o processo liquido), e soprattutto entro tale ambito occorre intuire quel “divenire in incessante irrequietezza” che intervalla l’oggetto (è la sua forza profonda o processo sulfureo) e affida all’osservatore la responsabilità di intendere quel processo, compiendolo inversamente dalle forme alla vita (quale praticante dell'ascesi, di una sintesi per attività mercuriale).

La lista degli artisti in mostra comprende, oltre a sostanziali presenze di autori contemporanei nazionali ed internazionali, alcuni prestiti di opere di grafica d’autore di maestri del Novecento, per la collaborazione della Galleria Bordas di Venezia.

L’intenzione è di ripercorrere idealmente l’atto di formazione della collezione di libri di pregio e di studio che l’abate Federici realizzò nel periodo lungo di residenza nella città lagunare e che portò con sé nel suo ritorno a Fano.

Proprio una selezione di undici volumi di questo patrimonio in dotazione alla città di Fano e conservato nella biblioteca comunale, completa l’elenco delle opere in mostra, scelti attraverso la collaborazione e la competenza dei suoi conservatori e studiosi per l’attinenza delle immagini, inserite nei testi, alle finalità del progetto, che includono il proponimento di diffonderle in quanto a conoscenza.

In appendice alla mostra tra arte contemporanea e libro antico, con apertura simultanea e sempre fino al 15 settembre, presso la Galleria Gasparelli si apre la mostra sul libro d'artista e libro – oggetto, con una selezione di artisti perlopiù presenti in entrambe le esposizioni, in cui i linguaggi attuali si fondono con il motivo del libro.