Il nuovo vocabolario della moda italiana

Informazioni Evento

Luogo
TRIENNALE - PALAZZO DELL'ARTE
Viale Emilio Alemagna 6, Milano, Italia
Date
Dal al

Martedì - Domenica
10.30 - 20.30
La biglietteria chiude un’ora prima delle mostre.
Lunedì Chiuso.

Vernissage
23/11/2015

ore 19

Biglietti

8,00 euro. Biglietto unico per tutte le mostre 10,00 euro

Curatori
Paola Bertola, Vittorio Linfante
Uffici stampa
SEC
Generi
documentaria, didattica, fashion
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La mostra, dedicata a Elio Fiorucci, nasce dall’esigenza di celebrare l’Italia della moda contemporanea e i suoi protagonisti: marchi e creativi che negli ultimi 20 anni hanno rinnovato e recuperato il DNA culturale, tecnico e tecnologico della tradizione, riscrivendolo in un linguaggio originale.

Comunicato stampa

Dal 24 novembre 2015 al 6 marzo 2016 La Triennale di Milano ospita Il nuovo vocabolario della moda italiana. Una mostra unica nel suo genere, nata dall’esigenza di riconoscere e celebrare l’Italia della moda contemporanea e i suoi protagonisti. Marchi e creativi che negli ultimi 20 anni hanno rinnovato e recuperato il DNA culturale, tecnico e tecnologico della tradizione, riscrivendolo in un linguaggio del tutto originale.
Il nuovo vocabolario della moda italiana analizza questo linguaggio e la nuova natura della moda italiana attraverso il lavoro dei suoi protagonisti e le loro molteplici espressioni. Dal prêt-à-porter allo streetwear, dalle calzature agli occhiali, dai bijoux ai cappelli: un inedito vocabolario di stile e produttività.
La mostra è un’accurata messa in scena del tratto di storia recente del made in Italy, a partire dal 1998, l’anno che segna il concreto passaggio a un mondo interconnesso dal web, alle nuove forme della comunicazione; dieci anni prima della grande crisi globale del 2008, che investe le economie occidentali e mette in crisi i paradigmi economici, sociali e culturali della post-modernità. Il 1998 è l’anno spartiacque tra il “prima” e il “dopo”; tra chi ha attraversato la crisi rigenerandosi e chi ne ha tratto la spinta per intraprendere un percorso autonomo.
Oltre cento realtà tra le più importanti del panorama contemporaneo partecipano alla mostra con i propri prodotti e progetti. Sono stilisti e marchi, selezionati con l’approccio didattico-scientifico di un sistema a fasi successive dai curatori Paola Bertola e Vittorio Linfante insieme con il Comitato Scientifico della mostra (presieduto da Eleonora Fiorani e composto da Silvana Annicchiarico, Gianluca Bauzano, Patrizia Calefato, Enrica Morini, Domenico Quaranta e Salvo Testa), e avvalendosi di un nutrito gruppo di “advisor” esperti del mondo della moda (comunicatori, stilisti, giornalisti, produttori, distributori…).

Perché “vocabolario”? Per sintetizzare, illustrare, definire le caratteristiche fondanti del made in Italy contemporaneo, oggi ancora in fase di scrittura e di evoluzione.
• «Se da una parte il “fatto in Italia” è riconosciuto nel mondo come eccellenza, dall’altra è tipicamente rappresentato da marchi e stilisti affermatisi sino agli anni Novanta, negando in un certo senso la sua capacità di rigenerazione. Eppure, confermando la storica attitudine all’auto-organizzazione italiana, una nuova generazione sta scrivendo da tempo un linguaggio riconfigurato della moda italiana. Questo grazie alla valorizzazione di risorse accessibili in Italia e scomparse altrove: l’attitudine progettuale diffusa, i patrimoni di cultura materiale, le piccole reti di laboratori, le manifatture periferiche», spiegano i curatori Bertola e Linfante.
“Vocabolario”, dunque, nel suo significato di “repertorio di termini e locuzioni” è il mezzo per definire e cristallizzare il nuovo linguaggio del made in Italy.
Per valorizzare il contenuto progettuale dei capi, degli accessori e per esprimere con forza il concetto di “vocabolario”, la mostra è strutturata in un percorso composto da Lemmi che sintetizzano ognuno un concetto tipico e rinnovato del made in Italy. Per esempio: Materia, Costruzione, Ornamento, Dettaglio, Laboratorio… ognuno caratterizzato da istallazioni che illustrano il prodotto e il relativo processo creativo, dal cartamodello, agli accessori, dalle prove di lavorazione alle componenti.

La mostra è articolata in 3 macro sezioni:
Vocabolario: qui i prodotti sono organizzati intorno a concetti chiave, così da rappresentare i diversi approcci progettuali che ricontestualizzano gli elementi archetipici del prodotto italiano.
Narrazioni: dove viene tracciata la mappa del sistema di produzione culturale e comunicativa che ruota intorno alla moda: fotografia, illustrazione, nuovi media, editoria, video-arte.
Biografie: è la sezione che concentra la narrazione sulle storie dei singoli stilisti e marchi cui si deve il nuovo linguaggio della moda made in Italy.
Il percorso espositivo è curato dall’architetto milanese Martino Berghinz, la comunicazione visiva è affidata allo studio Zeta_lab.

The exhibition is devoted to Elio Fiorucci
Curated by Paola Bertola and Vittorio Linfante
Exhibition Design: Martino Berghinz
Graphic Design: Zetalab
The one of a kind exhibition was created from the need to recognize and celebrate the present Italian fashion world as well as its protagonists: brands and creative minds that have renewed and recovered its traditional cultural, technical and technological DNA over the past 20 years, rewriting it in a language that is completely original.
The New Vocabulary of Italian Fashion analyses this language and the new nature of Italian fashion through the work of its protagonists and their various expressions. From ready-to-wear and streetwear to footwear, eyewear, jewellery and hats, it is an original vocabulary of style and productivity.
The exhibition is an accurate staging of the stretch of the Made in Italy label's recent history since 1998, the year that marks the concrete transition to a world interconnected by the web and new forms of communication. This was 10 years before the great global crisis of 2008, which affected Western economies and undermined the economic, social and cultural paradigms of post-modernity. The year 1998 is the watershed year between the "before" and "after": those who had gone through the crisis and regenerated themselves, and those who found it to be a driving force in taking an independent path.
Over 100 of the most important companies on the contemporary scene will participate in the exhibition with their products and projects. They are designers and brands, selected with the scientific-educational approach of a system with subsequent phases by curators Paola Bertola and Vittorio Linfante, together with the exhibition's Scientific Committee (chaired by Eleonora Fiorani and composed of Silvana Annicchiarico, Gianluca Bauzano, Patrizia Calefato, Enrica Morini, Domenico Quaranta and Salvo Testa), with the help of a large group of advisors, experts in the world of fashion (communicators, designers, journalists, producers, distributors, etc.).
Why "vocabulary"? To summarize, explain and define the fundamental characteristics of modern Made in Italy products that are still in the process of being written and developed.
"While "Made ​​in Italy" is renowned worldwide for its excellence, it is typically represented by brands and designers who established themselves up until the nineties, in a way denying its ability to regenerate. Yet, in confirmation of the historical Italian attitude towards self-organization, a new generation has long been writing a reconfigured language of Italian fashion. This is thanks to the development of accessible resources in Italy that have disappeared elsewhere: the widespread attitude as regards design, the assets of material culture, small networks of workshops and peripheral manufacturing", explain curators Bertola and Linfante.
"Vocabulary", therefore, in its meaning of "repertoire of terms and phrases," is the means to define and crystallize the new language of the Made in Italy label.
To enhance the design content of garments and accessories, as well as to strongly express the concept of "vocabulary", the exhibition is structured in a path composed of key words that each summarize a typical concept that is renewed by Made in Italy products. For example: Material, Construction, Adornment, Detail, Workshop… each characterized by installations that illustrate the product and its creative process, from the pattern to accessories and trials of working components.
The exhibition is divided into three main sections:
Vocabulary: products are organized around key concepts in order to represent the different design approaches that recontextualize the archetypal elements of Italian products.
Narratives: an outline is drawn of the system of cultural and communicative production that revolves around fashion: photography, illustration, new media, publishing and video-art.
Biographies: a focus on the narrative stories of individual designers and brands who have created the new language of Made in Italy fashion.
The exhibition's path is curated by Milanese architect Martino Berghinz, while its visual communication is managed by Zeta_lab.