Il luogo dell’assenza

Informazioni Evento

Luogo
USOMAGAZZINO PER ALTRE ARCHITETTURE
Via Silvio Spaventa 10/4, Pescara, Italia
Date
Dal al

da martedì a sabato ore 18.00-20.00

Vernissage
18/02/2014

ore 19

Generi
architettura, collettiva
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La casa dello studente, demolita a Chieti, è il luogo dell’assenza dove, nell’impercettibile vuoto di un territorio saturo di caos, la ragione della forma, negata all’architettura, resta più forte di una presenza: memoria di un altro paesaggio che sarebbe potuto accadere e farsi città.

Comunicato stampa

il luogo dell’assenza “è dove, nell’impercettibile vuoto di un territorio saturo di caos, la ragione della forma negata all’architettura resta più forte di una presenza: memoria di un altro paesaggio che sarebbe potuto accadere e farsi città” (LR)

queste parole per raccontare il senso del nuovo appuntamento espositivo che usomagazzino per altre architetture dedica ad una riflessione sulla demolizione della casa dello studente di Chieti; progetto realizzato solo in parte e in parte inopinatamente demolito qualche anno fa.

Insieme all’esposizione del manifesto originale della presentazione del progetto tenutasi a Chieti nel 1980, sono stati invitati tre architetti (esponenti dell’ultima generazione di architetti formatisi in quella che era la scuola di Pescara di quegli anni) a misurarsi, attraverso una loro libera interpretazione, con il “luogo dell’assenza” di quello che era il manufatto progettato da Giorgio Grassi e Antonio Monestiroli.

I tre architetti invitati sono: Luigi Coccia, Carlo Moccia e Lúcio Rosato che rispondono in modo eterogeneo presentando un modello, una lettera e una installazione dinamica.

Luigi Coccia si interroga sulla solitudine degli elementi primari evidenziando attraverso un modello la trasformazione dell’area di pertinenza alla casa dello studente dagli anni ‘50 al 2000 attraversando il tempo di prima della costruzione, della costruzione e della demolizione del manufatto.
Se Carlo Moccia si accosta al tema posto affidando la sua riflessione ad una lettera nella quale racconta la forma necessaria, Lucio Rosato disegna a terra con la terra verde le impronte delle parti demolite del progetto ribaltando così il rapporto presenza/assenza. Si tratta di una installazione che si lascia disfare dai visitatori che si renderanno partecipi (più o meno involontariamente) di una disgregazione della forma segnando di altre impronte verdi lo spazio a dire che di quella presenza/assenza porteremo con noi inevitabilmente le tracce.

Questa esposizione è stata concepita in collaborazione con il Dipartimento di Architettura di Pescara che per mercoledì 19 febbraio ha organizzato presso la Facoltà di architettura di Pescara in viale Pindaro (ore 9.30/13.00 – 14.30/18.00) la presentazione di tre libri recenti sul pensiero e sull’opera di Aldo Rossi, Giorgio Grassi e Agostino Renna e un dibattito per interrogarsi, a quarant’anni di distanza, su cosa c’è di nuovamente attuale nel progetto culturale della Tendenza che negli anni Sessanta e Settanta aveva prodotto un generoso tentativo di rifondazione disciplinare depositando fondamentali acquisizioni nella cultura architettonica internazionale. Nei progetti e negli scritti della Tendenza (che ha fortemente caratterizzato la scuola di architettura di Pescara fino ai primissimi anni 80) riposano questioni di estremo interesse e di potenziale attualità, come il rapporto tra teoria dell’architettura e progetto, la ricerca del fondamento urbano delle scelte progettuali, il contenimento dell’arbitrarietà dei linguaggi dell’architettura e tanto altro.
Il dibattito a cura di Domenico Potenza e Federico Bilò sarà coordinato da Carlo Pozzi e Francesco Garofalo con la partecipazione di Carlo Manzo, Valter Scelsi, Vittorio Pizzigoni, Lilia Pagano, Simona Pierini, Silvia Malcovati, Luigi Coccia, Carlo Moccia, Lucio Rosato.