If it is untouchable it is not beautiful

  • MONITOR

Informazioni Evento

Luogo
MONITOR
Via degli Aurunci 44, 46, 48, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Tuesday – Friday
1 – 7 pm

Saturday by appointment only

Vernissage
14/02/2019

ore 19

Artisti
Paola Angelini, Aryan Ozmaei, Maddalena Tesser, Alice Visentin, Giuliana Rosso
Generi
arte contemporanea, collettiva

La mostra propone di investigare il lavoro di cinque artiste italiane (di nascita o di adozione) mettendone a confronto le diversità, le analogie, l’approccio al mezzo pittorico vissuto nella sua interezza.

Comunicato stampa

La bellezza deve essere qualcosa di palpabile. Qualcosa che trova spazio tra i sensi e si incanala nelle pieghe del pensiero, restandoci a lungo.
Una cosa bella non deve essere necessariamente perfetta e l’imperfezione può essere a sua volta depositaria di senso e di straordinaria bellezza. Prospettive falsate, stratificazione di colori, scorci sbagliatissimi ma meravigliosi. La pittura nei secoli è stata depositaria di tutto questo, attraver- sando le epoche -epicamente, tra suicidi e ammazzamenti di varia teatralità rimanendo fedele a se stessa, con tutte le contraddizioni che la abitano.

E’ con questi presupposti che nasce la prima mostra dell’anno della Galleria Monitor: If it is un- touchable is not beautiful propone di investigare il lavoro di cinque artiste italiane (di nascita o di adozione) mettendone a confronto le diversità, le analogie, l’approccio al mezzo pittorico vissuto nella sua interezza.
La pittura di Maddalena Tesser (Vittorio Veneto, 1992) è popolata da presenze femminili per lo più immerse in atmosfere sospese e misteriose. Si respira Venezia e la pittura dei suoi palazzi. I volti si mischiano nell’oblio dell’incertezza, a volte dettagliatissimi, a volte appena accennati, a volte assenti. Sono i colori che colpiscono maggiormente. Dissonanti, acidi, a tratti quasi violenti per poi divenire di nuovo liquidi, velati, impalpabili come Risveglio, 2018. E questo accanirsi sugli og- getti, la loro presenza, il dettaglio che li abita come in La Teoria delle Vergini (Solo), 2017 in cui pavimento e soffitto quasi cadono addosso alla figura che li appartiene ma senza schiacciarla, semplicemente lambendone i contorni.

Giuliana Rosso (Torino, 1992) che lavora principalmente su tela e carta, non disdegnando l’ap- proccio anche scultoreo nella sua ricerca, afferma di indagare “l’interiorità e le sue ombre, gli an- goli più nascosti delle coscienze, delle cose e il non sense come luogo in cui scaturiscono realtà inconsuete”. L’artista piemontese predilige ritrarre adolescenti o figure che si riferiscono a quel determinato momento della vita, indefinito, in via di formazione, ricco di possibilità ma anche di timori e paure. Stati d’animo e sensazioni che sono da ricondurre ad un sentire quasi ancestrale, fatto di demoni e stregonerie, detti e proverbi, fiabe e premonizioni, tutti resi con una vena deci- samente noir e una costruzione del dipinto ammiccante ad una ben costruita e apparente naivitè come si riscontra ne: Il gioco o nel dipinto I metafisici.

Alice Vicentin (Torino, 1993) , un’altra giovane promessa dalla città sabauda: dipinti grandi, titanici, dai colori aggressivi ma mai stridenti. Una pittura tonale, priva sfumature e ornamenti -come si legge di lei - Un’esplosione di blu, rossi, gialli e queste silhouette corpose, imponenti, che ricor- dano un pò dei giocolieri, dei saltimbanchi, degli impacciati soldati alla corte di un re.
Non sono inquietanti. Anzi. Appoggiati in una sorta di dimensione aurea, esprimono fissità, calma, immutabilità anche se -a ben osservare -sembrano come avvolti da una strano, come lontano e dunque attutito velo di malinconia.


Aryan Ozmaei è di Teheran (1976), immersa in una cultura fiorentina complessa e tormentata da una quindicina d’anni. La sua pittura reca in sé i retaggi di un mondo relativamente vicino -ma di- verso. L’ Iran della sua adolescenza, gli interni della sua domesticità, i paesaggi che cambiano a seconda della regione che si attraversa. Il tutto visto attraverso finestre che si affacciano sulla possibilità di un futuro ipotizzabile e sospeso -nella memoria? nel momento presente? I colori dei suoi dipinti sono un caleidoscopio di pennellate. Qui ci sono tanti strati, tante sfumature, tanti ri- pensamenti che trovano compimento in una stesura finale decisa e forte.

Paola Angelini (San Benedetto, 1983). Una pittura, complessa, stratificata. Fatta di piani di lettura che sfumano l’uno nell’altro senza mai perdere la loro individualità. Sovente, nei primi lavori pitto- rici della Angelini è negli sfondi che accade moltissimo, anche quando sembrano essere -appa- rentemente- monocromi; oggi invece ogni parte del dipinto ha un suo peso specifico, il discorso pittorico si articola su tutti i piani del lavoro. Come sostiene la stessa artista: “Esiste una necessità nel fare pittorico, circoscritto in uno spazio delimitato dalla tela, entro il quale a imbuto tutto con- verge. La necessità è mossa da un raziocinio fatto ad immagini che deve trovare un linguaggio necessario per poter contenere un continuo lavorio mentale conscio e non, che ha come scopo la costruzione di nuove visioni.”
Nel giorno sacro agli amanti, la sera di San Valentino 2019, incontriamoci tutti davanti a dei muri colorati, ricchi di immagini, storie, mondi.

Fino al 30 marzo 2019

PAOLA ANGELINI (San Benedetto del Tronto, Italy 1983) Now she lives and works in San Benedetto del Tronto.
Graduates from the FineArts Academy of Florence in 2010. In 2011 she attended the workshop of Visual Arts at IUAV University in Venice with Bjarne Melgaard, and in the same year she exhibited in the Norwegian Pavilion at the 54th Venice Biennale, in the exhibition entitled Baton Sinister. In 2017 obtained a Master in Fine Arts at KASK Conservatorium in Gent (BE). In 2014 and 2016 she participated at the Artist in Residency program at Nordic Artists’Centre Dale (NKD), Norway, and in the same year she’s been at the Fondazione Bevilacqua La Masa residency in Venice. She participated in several exhibition in Italy and abroad, among others: What is Orange? Why, an Orange, Just an Orange!, Mars lleria, Milan, 2016; Forme del tempo, curated by Veronica Caciolli, Museo Palazzo Pretorio, Prato, 2017; La conquista dello spazio, curated by Riccarco Tonti Bandini, Spazio K, Galleria Nazionale delle Marche, Urbino, 2017; Rethinking Media, Brandstrup Galleri, Oslo, Norway, 2018.

ARYAN OZMAEI (Born in Tehran (IR), lives and works in Florence, Italy)
Selected solo exhibitions: 2016 ‘’A STUDIO ABROAD’’, SRISA Project Space, Florence, Italy; 2011 ‘’SPLEEN’’, Etemad Gallery, Tehran, Iran; 2009 ‘’SPLEEN’’, Studio 70r, Florence, Italy .
Selected group exhibitions (2010-2018): 2018 PAESAGGIO DENTRO, curated by Pietro Gaglianò, Susanna Orlando Gallery, Pietrasanta, Italy; INVISIBLE BOR¬DER, curated by Pietro Gaglianò, SRISA, Florence, Italy; Controcarretta della Speranza (CCDS), B.A.D, Pietrasanta, Italy; Controcarretta della Speranza (CCDS), Castello di Pantelleria, Italy News from Nowhere, curated by Pietro Gaglianò, SRISA Project Space, Florence, Italy; Startpoint/Animalpoint, curated by Valentina Filice, Stu d io 7 0 r , Florence; Private Flat #6, PF# 6.10, Florence, Italy; Exhibitions in Haftsamar Gallery,Shahrzad Gallery, AryaGallery, Shafagh Gallery, Tehran, Iran

GIULIANA ROSSO (1992) vive e lavora a Torino.
Solo exhibitions: 2018 Chi non può dormire di notte, Spazio buonasera, Torino; A Creepy and Holy Jingle , a cura di Bite the Saurus ( Dalia Maini e Enzo Di Marino), La Casaforte S.B, Napoli.
Group exhinitions: 2015 Codice Italia Academy, a cura di Vincenzo Trione , Palzazzo Grimani, Venezia; Il senso del corpo, FISAD 2015 (Primo Festival Internazionale delle Scuole d’Arte e di Design), Pinacoteca Albertina, Torino; Giovani artisti e il senso del sacro, Pinacoteca Albertina, Torino; 2013 Sguardi luminosi, a cura di Marco Cingolani e Guido Curto, Mirafiori Motorvillage, Torino; 2015 Codice Italia Academy, con Giuseppe Caccavale, VEGA - Parco Scientifico Tecnologico di Marghera, Venezia.

MADDALENA TESSER (Vittorio Veneto, 1992)
Vive e lavora a Venezia, collaborando con Tutti la chimano la casa delle ragazze e Fondazione Malutta.
Group exhibitions: 2018 Il Gemello Cattivo, progetto di Fondazione Malutta, Museo Santa Maria della Scala, Siena; Artista finalista selezi¬onata per la nona edizione del Premio Combat Prize 2018, Museo G. Fattori, Livorno; Opera Prima, mostra collettiva a cura di Paola Bristot e Riccardo Caldura, ASPITIS, Trieste; 2017 Brišit de bardo bardo/ aiai caramba, progetto di Fondazione Malutta, Spazio Buonasera, Torino; 2017 Maluttaklaus, a cura di Paola Capata, Delfo Durante and Saverio Verini, Pereto; 2017 Perpendicular, progetto di Fondazione Malutta, Parallel Vienna Art Fair, Vienna; 2017 Trigger Party, Fondazione Malutta talk, a cura di Siliqoon e promosso da Marsèlleria Permanent Exhibition, Milano; 2017 Carta Bian¬ca, collettiva a cura di Alfonso Frateggiani Bianchi, Rocca Sant Apollinare, Perugia; 2017 Passengers That Come And Go, progetto di Fondazione Malutta, Tulla Culture Center, Tirana; 2017 Laboratorio Aperto, workshop a cura di Carlo di Raco, Capannone 35, Forte Marghera; 2017 FONDAZIONE MALUTTA | COLLEZIONE MALUTTA + BLACK MARKET, progetto di Fondazione Malutta e Paola Capata, Monitor, Roma; 2017 Fondazione Malutta Meets the Albanian Pavilion, progetto di Fondazione Malutta, Padiglione Albania, 15. Biennale di Architettura, Arsenale, Venezia; 2016 Personaline, mostra personale a cura di Fondazione Malutta, Finestra Illuminata, Venezia; 2016 I Mille, a cura di Fondazione Malut¬ta, Finestra Illuminata, Venezia; 2015 Laboratorio Aperto, workshop di Pittura e Disegno, a cura di Carlo di Raco, Mar¬tino Scavezzon e JaŠa, Capannone 35, Forte Marghera, Venezia; 2015 Demanio Marittimo 3.0 :“In parte riproducendo forme note, in parte creando mostri sconosciuti: Drawing as Performance”, performance di Disegno a cura di Andrea Bruciati, spiaggia di Marzocca, Senigallia; 2015 Le Geometrie del Potere, workshop a cura di Alesander VeliŠček e Nebojsa Despotovic, Galleria AplusA, Venezia; 2014 98ma Collettiva Giovani Aristi, Fondazione Bevilacqua La Masa, Galleria di Piazza San Marco, Venezia; 2014 Collezione Fondazione Malutta, progetto di Fondazione Malutta, Fonda¬menta delle Terese 9°, Venezia

ALICE VISENTIN (Turin 1993. She lives and works in Turin) Cofounder of Spaziobuonasera.
Exhibitions: 2018 Ibrida, group show / Castello di Perno / Monforte D’Alba; Sauvage, group show / Curated by Sonia D’Alto / Dom / Palermo; Allenamento#1, group show / Basis Showroom / Frankfurt am Main; L’isola portatile, group show / curated by Caterina Molteni / ADA / Rome 2017 Prima Persona Singolare, solo show / Tile Project Space / Milan; Artagon, The international encounter of art schools, group show / Paris
Cover: Arian Ozmaey
Transformation Room, 2018, OIL ON CANVAS, 170 X 140 CM
Courtesy l'artista e Monitor Roma, Lisbona