I Am the President

Informazioni Evento

Luogo
MAJA ARTE CONTEMPORANEA
Via di Monserrato 30, Roma, Italia
Date
Dal al

MARTEDÌ - VENERDÌ h. 15-20 | SABATO h. 11-13 / 15-19,30
CHIUSO LUNEDÌ E FESTIVI; ALTRI ORARI SU APPUNTAMENTO. INGRESSO LIBERO
DOMENICA 1 MARZO 2015 ORARIO h. 11-13 / 15-19,30

Vernissage
12/02/2015

ore 17

Generi
arte contemporanea, personale
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Nell’uso del negativo, ovvero nel ribaltamento dell’immagine, l’artista scopre una quarta dimensione della figura: una identità introspettiva, un’immagine interna diversa dallo schema del Sé corporeo, volta a cogliere “l’altra faccia” del ritratto, il suo “prossimo sé” raggiungibile in una sorta di istantanea pittorica.

Comunicato stampa

Giovedì 12 febbraio 2015, alle ore 17, si inaugura la mostra I Am the President - Tra identità e anonimato, alla MAC Maja Arte Contemporanea (via di Monserrato 30 - Roma).
Una precisa affermazione di ruolo e di identità sociale per sette dipinti che ritraggono al “negativo” i volti rispettivamente di Barack Obama, Vladimir Putin, la Regina Elisabetta II d’Inghilterra, Papa Benedetto XVI (unica figura intera), Silvio Berlusconi, Angela Merkel, Benjamin Netanyahu.
Nell’uso del negativo, ovvero nel ribaltamento dell’immagine, l’artista scopre una quarta dimensione della figura: una identità introspettiva, un’immagine interna diversa dallo schema del Sé corporeo, volta a cogliere “l’altra faccia” del ritratto, il suo “prossimo sé” raggiungibile in una sorta di istantanea pittorica.
Sette opere che custodiscono il gesto dell’artista, il quale rimarrà nell’anonimato per tutta la durata dell’evento.
Scrive in proposito Marina Miraglia nel testo critico che accompagna la mostra:

“Nel nostro caso, c’è, nella scelta dell’anonimato, la volontà di concentrare l’attenzione del riguardante sulle strategie adottate e, coinvolgendolo in esse, di riflettere, personalmente e con lui, sul corso attuale dell’arte che sempre più comunica attraverso le varie forme dell’âpres di un tempo: la citazione, la semplice ‘traduzione’ da un linguaggio iconico a un altro, il rendering, lo scanning, la contaminazione.
I pittori fanno infatti spesso leva sulla possibilità dell’arte di riattualizzare perennemente il significato e le valenze delle immagini di un passato più o meno recente e indipendentemente dal fatto che siano autoriali o meno; diventa centrale lo sguardo e l’interpretazione del presente e l’implicito aiuto della fotografia che, per statuto, racchiude in sé il presente dello scatto e dell’impronta - l’hic et nunc di Benjamin - il passato dell’è stato di Barthes, il futuro degli spazi discorsivi di Krauss. [...]”
Aggiunge la curatrice della mostra Daina Maja Titonel:
“Sono idealmente alla ricerca di un rapporto con l'opera che risenta il meno possibile di condizionamenti esterni, quali il ‘nome’ dell’artista o le opportunità di mercato. Con questo spirito ho proposto all'autore di celare il suo nome al pubblico, liberando l'opera dalla firma, per restituirle l’attualità e la centralità nel rapporto con lo spettatore”.