Henri Beaufour – Hidden forms

Mostra personale dello scultore francese Henri Beaufour.
Comunicato stampa
Galleria Rubin è lieta di annunciare la mostra personale dello scultore francese Henri Beaufour.
Nelle opere selezionate per la sua prima esposizione nel nostro spazio sono gli animali a essere esclusivi protagonisti. È una scelta parziale, fatta escludendo altri temi importanti trattati dall’artista. Tuttavia, dopo una visita alla sua casa studio di Carrara, viene naturale pensare che lo scultore intrattenga con il mondo animale un rapporto di speciale intimità ed è immediato cogliere nell’istintività e nella capacità di sintesi i componenti essenziali della sua arte.
Altro protagonista della mostra milanese è il marmo, materia che in apparenza sembra la meno predisposta per tradurre in una forma stabile la fuggitività di un'espressione animale o di una posa, ma così non è quando l’artista lavora con una coscienza lucida e con l’esperienza che gli deriva da tanti anni di continua pratica.
L’energia che scaturisce dalle opere dello scultore francese è frutto di veloci manipolazioni della materia. È immediato riscontrarlo nelle sue numerose opere in terracotta, nei disegni e nelle incisioni, mentre risulta più complessa la sua traduzione nella scultura in marmo. La sua produzione, ricchissima e attraversata da un flusso continuo di energia, rappresenta per la critica un esempio compiuto di “espressionismo barocco”, pur senza mai perdere il senso del limite, della misura e di un controllo delle forme. Vi è dunque una tensione continua nei suoi lavori, capace di mettere insieme drammaticità, intensità espressiva e talvolta ironia, in un originale incontro tra registri alti e colti ed altri più bassi e popolari.
Attorniate da alcune raffinate opere realizzate con la tecnica tradizionale dei punti, abbiamo pensato di disporre un piccolo nucleo di sculture realizzate a taille directe. In queste opere, Beaufour lavora il marmo senza fare uso di modelli. La sua azione è diretta, incisiva ma senza agire in profondità. Il blocco mantiene in parte la sua forma originaria e al tempo stesso l’immagine si concretizza, appoggiandosi e confluendo nella materia.
In mostra saranno presenti una decina di sculture in marmo, materiale con il quale l’artista ha instaurato un legame profondo, ed un altrettanto numeroso gruppo di incisioni all’acquaforte.