Hannu Karajlainen – Woman with blond hair

Informazioni Evento

Luogo
PIAZZA SAN BENEDETTTO
Piazza San Benedetto , Polignano a Mare, Italia
Date
Dal al

L’opera sarà visibile dal Ponte Lama Monachile e dalla Balconata Cala Porto dalle ore 20:00 alle ore 5:00.

Vernissage
01/08/2013
Artisti
Hannu Karajlainen
Curatori
Giuseppe Pinto
Generi
presentazione
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L’artista ritorna in territorio pugliese con una videoinstallazione appositamente pensata per l’occasione.

Comunicato stampa

HANNU KARAJLAINEN

“Woman with blond hair”

1, 2, 3, Agosto, Polignano a Mare.

L’opera sarà visibile dal Ponte Lama Monachile e dalla Balconata Cala Porto dalle ore 20:00 alle ore 5:00.

Il 1° Agosto all’interno del progetto Experimenta Art ideato da Guillermina De Gennaro saranno presentate le videonstallazioni di, Sigurdur Gudjonsson, Hannu Karajlainen, Trine Lise Nedreaas, Nina Lassila già presentate nel progetto FATAMORGANA#1. L’installazione delle opere coinvolgerà via San Benedetto e Piazza San Benedetto, dalle ore 20:30.

Info:
[email protected]
+39 339 7313644
+39 080 3512203

www.likealittledisaster.com
[email protected]
+39 333 5282796

Like a little disaster e Omphalos sono felici di presentare un novo progetto dell’artista finlandese Hannu Karajlainen curato da Giuseppe Pinto.
A distanza di pochi mesi dalla presentazione di “Man in blue shirt” nella mostra FATAMORGANA#1 per la galleria Omphalos l’artista ritorna in territorio pugliese con una videoinstallazione appositamente pensata per l’occasione.

“Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Fallisci ancora. Fallisci meglio.”
S.B.

- Ah volare!
- Ah cadere!

Cadere è una delle pratiche e metafore più massicciamente ricorrenti nella modernità. CADERE si distingue, per intenzioni e risultati, dal più generico e “spensierato” VOLARE.
Il volo modernista prevede una concettualizzazione del vuoto, una presentazione non performativa e soprattutto una certa dose di romanticismo, come il salto nel vuoto di Yves Klein. Cadere ha invece sicuramente complicazioni psicologiche con il fantasma del fallimento, che si aggira sempre tra di noi da più di un secolo, ma anche qualcosa di aderente a quel fare artistico che presuppone una traiettoria, una direzione, l’insistenza sulla forza di gravità e soprattutto sulla fissazione di un evento che aggiunge qualcosa, o supplisce, al panorama quotidiano.
La caduta ha sempre affascinato gli artisti, da Tintoretto a Bruegel il Vecchio, da Bruce Newmann a John Baldessarri, da Barnett Newman a Jackson Pollok, da Buster Keaton alla ricerca artistica, simbolo e manifesto di questa volontà, di Bas Ian Arder.
Naturalmente la contemporaneità vi aggiunge di suo alterazioni psicologiche, sentimentali o dichiaratamente processuali. Aggiunte e supplementi già contenuti nella storia etimologica della parola “fallire”. Le cose accadono e cadono, dopo un volo più o meno breve. L’aspirazione, o l’oggetto del desiderio, non è più volare, lanciarsi, e rimanere, in volo ma ricadere, con una precisa intenzione, a terra, con la sola eccezione di un romantico e ingannevole salto nel vuoto. Uno stato di antigravità, di sospensione o levitazione, l’attrazione per il vuoto, cadere e fallire come atti di resistenza.

"una conclusione apparentemente inaccettabile, che deriva da premesse apparentemente accettabili per mezzo di un ragionamento apparentemente accettabile"
M. S.

E 'strano come le opere di Karjalainen possano minacciare la nostra visione, ostacolare la relativa facilità con cui di solito percepiamo il tempo e lo spazio.
Molte delle sue opere sembrano ignorare le leggi della natura, si incontrano “paesaggi” in cui non regnano le forze regolatrici di questo mondo. Come Zenone di Elea Karjalainen definisce raffinati paradossi in cui si alternano propositi a favore e contro la divisibilità infinita del tempo e dello spazio. La logica comune non può essere applicata in queste opere, questo mondo non è il loro quadro di riferimento. Le opere di Karjalainen generano una stato di sospensione in senso letterale e figurato, uno stato di continuo rinvio in cui i protagonisti sembrano sentirsi a loro agio.
L’espediente del ralenti aiuta a riconoscere ogni movimento in modo chiaro e preciso – in un azione che sembra sia implodere che esplodere, esibendo anche una sorta di lotta alla sopravvivenza in scala monumentale. Nei video vi è spesso grande enfasi sugli accadimenti esterni alla superficie della proiezione che a sua volta lotta per contenere la tensione degli eventi rappresentati.
La fotografia e le luci delle sue opere sono volutamente artificiali, i movimenti sembrano ambigui e falsi, la coerenza degli oggetti subisce una continua minaccia. Il mondo parallelo di Karjalainen è attentamente orchestrato, nella sua complessità assume le forme di una struttura dove più anomalie diventano compossibili e in cui si manifesta la debolezza della nostra capacità di discernimento e i limiti di alcuni strumenti intellettuali adottati dal ragionamento.

Hannu Karjalainen ha recentemente preso parte alla mostra “Il Museo privato” a cura di Giacinto Di Pietrantonio e M. Cristina Rodeschini, GAMeC, Bergamo, e alla mostra “Broken Fall” a cura di Giovanni Iovane e Alessandra Pace, Galleria Astuni di Bologna. Negli ultimi tre anni ha esposto le sue opere in importanti musei e gallerie private tra cui; Bryce Wolkowitz Gallery, New York – Kunsthalle Helsinki – Kiasma Contemporary Art Museum, Helsinki – Studio at Kunsthalle Helsinki – Gallery Rotwand, Zurigo – Korjaamo Gallery, Helsinki – Tampere Art Museum, Finlandia – Rotwand Gallery, Zurigo – Galerie Adler, Fracoforte/New York – Kunsthalle Lophem, Bruges, Belgio – Helsinki City Art Museum – Sammlung Hoffmann, Berlino – Artissima, Gallery Taik, Torino – Armory Show, New York – Borås Art Museum, Borås, Svezia –Parrotta Contemporary Art, Stoccarda – Engholm Engelhorn Galerie, Vienna. Nel 2013 l’Alvar Aalto Museum (Fi) gli dedicherà una mostra personale.

L.A.L.D. e OMPHALOS ringraziano Peppino Campanella e l’ Arena Vignola per la disponibilità e la collaborazione.