Gulnara Kasmalieva & Muratbek Djumaliev
“Aspettando la Primavera. Focus sull’arte dell’Asia Centrale: il duo kirghiso Gulnara Kasmalieva & Muratbek Djumaliev”, a cura di Silvia Cirelli, nasce come evento collaterale del XIV Festival CinemAmbiente di Torino (31 maggio – 5 giugno 2011).
Comunicato stampa
“Aspettando la Primavera. Focus sull’arte dell’Asia Centrale: il duo kirghiso Gulnara Kasmalieva & Muratbek Djumaliev”, a cura di Silvia Cirelli, nasce come evento collaterale del XIV Festival CinemAmbiente di Torino (31 maggio – 5 giugno 2011). Nato nel 1998 a Torino, il Festival è stato pioniere tra le rassegne cinematografiche a tematica ambientale, promuovendo nel corso degli anni la cultura dell’ambiente attraverso la proiezione di film e documentari del panorama internazionale.
Ospitata nello spazio espositivo del Circolo Culturale Amantes, sede del Festival dal 2004, la mostra evidenzia la realtà di un paese che forse si conosce ancora poco, il Kirghizistan, qui proposto con le opere del duo Gulnara Kasmalieva & Muratbek Djumaliev, artisti molto noti a livello internazionale con partecipazioni alla Biennale di Venezia (2005) e a quella di Sharjah (2007) e protagonisti di mostre in prestigiosi Musei come il MoMa di New York e il Museum of Contemporary Art di Taipei.
Da sempre impegnato in indagini di carattere ambientale, il percorso artistico del duo è improntato sull’analisi sociale e culturale dell’Asia Centrale. Con un linguaggio espressivo di singolare lirismo, i due artisti si confrontano con i territori urbani di un Kirghizistan ancora disagevole e arretrato, che fatica a trovare una propria e solida identità.
Affrontando il delicato tema delle numerose discariche a cielo aperto del Kirghizistan, la mostra svela il difficile atteggiamento dell’uomo verso la Natura e la sua enigmatica lotta per la sopravvivenza.
Protagonista delle opere - un video ed una serie di fotografie - è infatti la periferia di Bishkek (capitale del Kirghizistan), che fa da cornice ad un insolito spettacolo inscenato dagli stessi artisti: su cumuli di macerie e fra i fumi tossici di una maleodorante discarica, si diventa spettatori di un concerto di musica classica, dove le splendide note della Primavera di Vivaldi vengono suonate da elegantissimi musicisti del Conservatorio di Bishkek. L’atmosfera lunare e desolata si confronta violentemente con la soavità e la piacevolezza della musica, confondendo l’osservatore che non capisce se lasciarsi trasportare dalle eleganti note o se spaventarsi alla vista dell’allarmante verità di un disastro ecologico sotto gli occhi di tutti.
Mentre bambini e giovani raccolgono rifiuti e giocano fra le macerie, l’orchestra continua a suonare, tingendo la scena di un sapore onirico prettamente artificiale: è il progresso che, nel suo cammino, spesso dimentica uomini e paesaggio, lasciandosi alle spalle solo macerie.