Guido Aloise – Tra sogno e realtà a cento anni dalla nascita

Informazioni Evento

Luogo
BIBLIOTECA ANGELICA - GALLERIA ANGELICA
Via Di Sant'agostino 11, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

tutti i giorni 12.00 – 20.00. Domenica chiuso

Vernissage
10/06/2025

ore 18,30

Artisti
Guido Aloise
Generi
arte contemporanea, personale

In occasione del centenario della nascita, la Biblioteca Angelica di Roma ospita una mostra dedicata a Guido Aloise, artista che ha saputo raccontare l’uomo e il suo tempo con uno sguardo intimo, poetico e senza tempo.

Comunicato stampa

In occasione del centenario della nascita, la Biblioteca Angelica di Roma ospita, dal 10 al 16
giugno, una mostra dedicata a Guido Aloise, artista che ha saputo raccontare l’uomo e il suo
tempo con uno sguardo intimo, poetico e senza tempo. La mostra raccoglie dipinti, disegni e
materiali d’archivio provenienti da collezioni pubbliche e private, proponendo un percorso che
ripercorre i momenti salienti della sua attività, dagli esordi degli anni Cinquanta fino alle ultime
opere degli anni Ottanta.
Nato nel 1925 a Fiumefreddo Bruzio, un piccolo borgo affacciato sul mar Tirreno, Aloise si
trasferisce giovanissimo a Roma, dove si forma all’Accademia di Belle Arti. Nel corso degli anni
Cinquanta, avvia un’intensa attività espositiva, che lo porta a esporre in numerose gallerie
italiane e straniere, riscuotendo il favore della critica e di importanti intellettuali del tempo. Sin
dagli esordi, la sua pittura si sviluppa in una direzione autonoma, lontana dalle correnti
dominanti, in un dialogo costante con la dimensione onirica e simbolica dell’esistenza. Le sue
figure – Pulcinella, Don Chisciotte, cavalli – abitano uno spazio interiore, sospeso tra sogno e
realtà, leggerezza e malinconia, materia e spirito.
Nel corso della sua vita, Aloise realizza anche opere per spazi pubblici e religiosi, testimonianza
della sua capacità di coniugare ricerca formale e impegno spirituale. Tra le più significative si
segnalano:
- - due bozzetti su tela per il mosaico absidale della Chiesa di San Francesco di Paola a
Catona (RC);
- l’omaggio nel 1979, a Papa Giovanni Paolo II, con il dipinto “Testa di Cristo”,
- l’affresco monumentale del Giudizio Universale sull’altare maggiore della Chiesa di
Sant’Aniello a Cosenza
- i grandi dipinti absidali nella Chiesa di S.S. Addolorata a Roma, raffiguranti l’Ultima
Cena e la Deposizione.
Un fil rouge attraversa tutta la sua opera: l’attenzione per l’umano, per la sua solitudine, la sua
speranza, la sua tensione verso un altrove possibile. Nei suoi personaggi si riflette un universo
interiore che è insieme fragilità e resistenza, ferita e desiderio, memoria e sogno. Figure che
non si limitano a evocare un tempo, ma che restituiscono un’intimità, un’attesa, un’oscillazione
costante tra materia e spirito. Una pittura che non cerca di spiegare, ma di evocare; che non
grida, ma che si insinua con dolcezza e inquietudine, come una musica lontana.
A cento anni dalla nascita, questa mostra vuole essere l’occasione per riscoprire un artista
appartato e radicale, capace di attraversare la realtà con uno sguardo visionario. Un autore che,
pur lontano dai riflettori, ha lasciato un segno profondo e personale nella storia dell’arte italiana
del secondo Novecento. Le sue immagini ci parlano ancora oggi, come sogni che non
svaniscono al risveglio, come domande che restano sospese nell’aria.
Biografia sintetica
Guido Aloise nasce nel 1925 a Fiumefreddo Bruzio (CS). Dopo aver frequentato l’Accademia di
Belle Arti di Roma, partecipa attivamente alla vita artistica italiana a partire dagli anni
Cinquanta. Espone in numerose gallerie e riceve riconoscimenti in diversi premi nazionali.
Figura schiva e coerente, costruisce un linguaggio personale che fonde memoria, simbolo e
spiritualità. Oltre alla pittura da cavalletto, realizza opere per chiese e spazi pubblici. Muore a
Roma nel 1986.
Nota
Guido Aloise non ha mai rincorso le mode del tempo. Questa mostra restituisce ad Aloise la sua
voce discreta ma necessaria: quella di un poeta del colore, di un visionario della luce, di un
artista che ha saputo custodire il mistero dell’umano La sua pittura, silenziosa e radicale, ha
sempre seguito un movimento interiore. Il sogno, la solitudine, il desiderio di salvezza sono le
sue costanti. Ogni figura è una soglia tra il visibile e l’invisibile. La sua arte non rappresenta, ma
evoca; non illustra, ma interroga.