Guglielmo Monti – Prima… E dopo?
Dipinti con spontaneità sorvegliata e protetta (anche nelle misure) sono strutture costanti
di un tessuto animato di coesistenza e immedesimazione con il mondo. Le trasformazioni
si compiono da uno spazio supposto a uno spazio immaginario dove le categorie conscio non-conscio, storia, natura, vita, non sono distinte.
Comunicato stampa
All’inaugurazione l’architetto Roberto Nardin legge poesie inedite dell’Artista.
...Magico richiamo delle zone sorgive in Guglielmo Monti è il paesaggio definito come
costruzione. Non si basa sulla percezione esterna, è un mezzo per accrescere la
conoscenza attraverso forme dipinte come le concepisce la mente. La presa istantanea di
possesso dello spazio presuppone un prima: prima che qualcosa finisca, si concluda,
sparisca; la visione di amate architetture, le peonie, la fioritura dell’albero, anche l’attesa
di un giorno di vacanza. Un gioco continuo e sottile di invenzioni, di rimandi, di misteri:
l’anno palladiano, il fuoco dell’autunno, la fontana che non c’è più, le nebbie cinesi
intorno al campanile di Barga.
Dipinti con spontaneità sorvegliata e protetta (anche nelle misure) sono strutture costanti
di un tessuto animato di coesistenza e immedesimazione con il mondo. Le trasformazioni
si compiono da uno spazio supposto a uno spazio immaginario dove le categorie conscio
non-conscio, storia, natura, vita, non sono distinte.
Il limite tra l’umanità e l’artificio è sempre presente ma accuratamente nascosto. L’ideale
di pittura per Monti non commenta il paesaggio ma lo riproduce in sé. Talvolta il
significato delle divagazioni, sempre autonome e originali, rimane oscuro e sconcertante.
Un travestimento che diventa concetto fondamentale di appropriazione della civiltà alla
quale apparteniamo... L.B.
Guglielmo Monti nel 1942 nasce a Roma dove si laurea in Architettura. Dipinge dagli anni
’50 e fa parte del gruppo di via Margutta. Nel ’77 entra come architetto nel Ministero dei
Beni Culturali incaricato di rappresentare l’amministrazione presso il Consiglio d’Europa.
Dal 1991 è nominato Soprintendente per i Beni Architettonici e il Paesaggio per le
province di Venezia, Padova, Treviso, Belluno, Verona e per il Friuli Venezia Giulia.
Ha continuato a dipingere esponendo in sedi prestigiose. Ha realizzato costruzioni e
restauri nelle Marche e nel Veneto. Ha pubblicato Le carte del restauro 1931-1991,
Poligrafico dello Stato e Progetto e conservazione, Cortina, oltre a saggi sull’arte e sul
cinema.