Gonzalo Borondo – Non Plus Ultra

Informazioni Evento

Luogo
MACRO - MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA DI ROMA
Via Nizza, 138, Roma, Italia
Date
Dal al

dal martedì alla domenica dalle 10 alle 20, sabato dalle 10 alle 22 - FREE ENTRY

Vernissage
16/11/2018

ore 17

Biglietti

ingresso libero

Patrocini

NON PLUS ULTRA
GONZALO BORONDO
in collaborazione con 56FILI
Prodotto da Ex Dogana
A cura di Chiara Pietropaoli
Partners Studio Volante

Artisti
Borondo
Curatori
Chiara Pietropaoli
Generi
arte contemporanea
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Ex Dogana e MACRO ASILO presentano Non Plus Ultra installazione in serigrafia su vetro dell’artista spagnolo Gonzalo Borondo realizzata in collaborazione con 56Fili a cura di Chiara Pietropaoli

Comunicato stampa

Non Plus Ultra è la nuova e imponente installazione dell’artista spagnolo Gonzalo Borondo, noto in tutto il mondo per le importanti opere di arte pubblica che indagano il tema del sacro e della natura umana, fulcro della sua poetica.

Non Plus Ultra è un’installazione serigrafica percorribile, senza precedenti.
Composta da cinquantadue lastre di vetro di due metri e cinquanta centimetri di altezza per ottanta centimetri di larghezza, con due immagini grafico-pittoriche stampate su entrambi i lati: da un lato una colonna, dall’altro un uomo di spalle con le braccia distese che rimanda all’iconografia della crocifissione.

L’intero processo di realizzazione si trasformerà in un’esperienza collettiva all’interno del cortile del Museo Ospitale, dove l’artista condividerà tutte le fasi di realizzazione dell’imponente installazione: dalla serigrafia all’allestimento in loco.

Dal 16 al 18 novembre l’opera sarà presentata in preview all’interno del progetto MACRO ASILO per poi migrare dal 30 novembre al 30 dicembre all’interno delle mura dell’Ex Dogana, luogo caro a Borondo, che da tre anni convive con artisti dai differenti linguaggi all’interno della Factory Studio Volante, presente nel polo culturale capitolino.

Non Plus Ultra riflette sul concetto di limite, sul bisogno sacro dell’uomo di varcare la soglia del conosciuto e della logica, di superarsi.

I limiti spaziali imposti dall’opera si fanno varchi (sono archi). Il limite attrae e respinge - spiega la curatrice dell’opera Chiara Pietropaoli - proietta lo spettatore all’infinito, tra prospettive e riflessi, simboli trasparenti che si fondono e si perdono, si confondono nella moltitudine, e moltiplicati attraverso la serigrafia, elevano gli interrogativi.

Fin dagli esordi della sua attività artistica Borondo trova nel vetro materia interessante da esplorare, fonte di possibilità creative originali. Nel tempo il vetro è divenuto il protagonista di gran parte delle sue opere, realizzate secondo una tecnica originata dall’artista. Alla base del procedimento, che si configura tra la pittura e l’incisione, la sottrazione della materia, della vernice applicata sul supporto trasparente con pennelli e rulli e poi graffiata via con strumenti appuntiti. La poetica del vetro, trasparente e fragile, stimola riflessioni e ispira i soggetti che lo abitano, alle volte figure femminili, nudi, sentieri eterni, un cavallo imponente che si muove e muta la sua natura.
Negli ultimi anni Borondo si è confrontato con la materia con un approccio multidisciplinare, articolando soluzioni formali innovative che hanno unito competenze di diverse aree e hanno visto la tecnica dello scratching glass evolversi in relazione agli intenti dell’artista: animare la pittura e sperimentare la serigrafia.
Tra le sue più importanti opere si ricorda il progetto espositivo Matière Noire, mostra personale realizzata all’interno del Marché aux Puches, uno dei più grandi mercati delle pulci d’Europa.
Nei suoi studi ad affiancarlo Arturo Amitrano, fondatore di 56Fili, le cui capacità tecniche, applicate in senso avanguardista, hanno guidato Borondo in percorsi inediti.