Giuseppe Corcione – L’Ottava Misericordia
La Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee ha concesso il Matronato al progetto L’Ottava Misericordia dell’artista Giuseppe Corcione
Comunicato stampa
In un momento storico dove intere popolazioni sono private della loro identità sentendosi smarrite la nostra “cura” è compiere opere di misericordia e ogni volta che ci prendiamo cura dell’altro stiamo curando noi stessi .
Giuseppe Corcione
La finalità dell’arte è curare. Se l’arte non fa guarire, non è vera arte.
Alejandro Jodorowsky
L’opera L’Ottava Misericordia costituisce l’epilogo di un processo iniziato nel 2013 quando l’artista ha presentato il progetto alla Fondazione Pio Monte della Misericordia.
La Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee ha concesso il Matronato al progetto L’Ottava Misericordia dell’artista Giuseppe Corcione
Il progetto L’ottava Misericordia site-specific di Giuseppe Corcione si concretizza attraverso una scultura tattile dell’ artista che verrà installata accanto alla tela di Caravaggio “Le Sette Opere della Misericordia”, l’opera diventa medium per il processo di inclusione che rende lo spettatore escluso, partecipe del patrimonio artistico coinvolgendolo attraverso un dialogo intersensoriale. E’ in quest’ azione di inclusione che avviene l’atto di misericordia e la “cura” poiché “ogni pensiero e pratica di vita funzionali a portare vitalità in un sistema vivente è l’atto di cura più potente” . Da qui il dialogo con l’opera di Caravaggio e del suo lascito che lo ha reso il pittore rivoluzionario che tutti conosciamo; in questo speciale luogo voluto dalla stessa committenza, che ingaggiò il Caravaggio per il proprio manifesto, gli viene offerta per la prima volta l’opportunità di esplicare senza censure le proprie escogitazioni poetiche, quel mondo popolato di figure emarginate, escluse e ghettizzate trova posto in questa tela, rendendo i sette nobili della misericordia la committenza più colta dell’Europa del ‘600. Oggi i Governatori del Pio Monte della Misericordia approvano con entusiasmo l’ambizioso e audace progetto del giovane artista napoletano Giuseppe Corcione denominato “L’Ottava Misericordia” aprendogli le porte intuendo tutta l’innovazione di cui si fa portavoce il progetto e facendolo “salire sulle spalle dei giganti”. L’artista Corcione, come Caravaggio include chi non era stato invitato o per lo meno impossibilitato, lo fa attraverso quest’invito, attraverso l’opportunità di partecipare e trovarsi in una condizione di pari opportunità abbattendo il muro dell’esclusione e le barriere sensoriali che impediscono la reale fruizione dell’arte. L’Ottava Misericordia vuole favorire forme espressive e comunicative capaci di integrarsi in maniera creativa e costruttiva con il preesistente patrimonio artistico. L’idea progetto inoltre vuole rappresentare un volano per future esperienze creative basate sui principi del “design and art for all”.
La proposta progettuale nel contesto territoriale si impone come un elemento di assoluta innovatività , essendo il primo bassorilievo “tattile” realizzato al Sud. Infatti, sebbene la città partenopea costituisca un unicum storico-artistico per l’ingente patrimonio culturale che possiede, sono davvero scarse le iniziative che pongono al centro dell’attenzione gli obiettivi di inclusione e di integrazione sociale delle persone con disabilità. Questo progetto si fa portatore dell’idea che, attraverso l’arte e la cultura, si possa nel tempo verificare una riduzione del divario qualitativo dei servizi che Napoli offre rispetto alle altre città. In questo senso il lavoro proposto si affianca a pochissimi esperimenti analoghi avvenuti in Italia negli ultimi anni, ma assolutamente svetta per la straordinarietà dell’opera di Caravaggio scelta.
Il progetto ha avuto l’approvazione da parte del Pio Monte della Misericordia, l’interesse della sezione provinciale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Napoli e del Movimento Apostolico Ciechi Nazionale e ha ottenuto dalla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee il Matronato.
L’opera è stata realizzata con la tecnica di fusione a cera persa in alluminio dalla prestigiosa fonderia Nolana del Giudice, fonderia che collabora con artisti internazionali. Portando la qualità e l’eccellenza nel mondo.
Biografia
Giuseppe Corcione artista napoletano, pittore, scultore, designer . Laureatosi all’Accademia di Belle Arti di Napoli con una tesi sperimentale sul graffitismo metropolitano a Napoli,. Tra le sue più importanti esposizioni, le collettive: “Arte Laguna 2009”, Tese dell’Arsenale, Venezia (2010); Asta di beneficenza di arte contemporanea a favore del Museo Filangieri di Napoli con artisti come Sandro Chia, Mimmo Jodice, Jannis Kounellis, Marisa Albanese, Luca Patella, Alice Cattaneo (Prima edizione: 2013, e seconda edizione: 2015), “Food culture e Slow Art: l’arte che rappresenta il gusto”, nell’ambito dell’EXPO Milano, Spazio Cracking-Art Group Milano (26 Maggio- 2 Giugno 2015), Progetto “Il cielo d’Italia” Expò 2015, Progetto Imago Mundi Campania per la Fondazione Benetton, Doni, a cura di Chiara Pirozzi, Napoli 2015. Le personali: nel 2011 realizza il progetto “Cristo Svelato o luce nascosta” installato nella cappella del Real Monte Manso di Scala, opera posta simmetricamente in dialogo con il Cristo Velato della Cappella Sansevero di Napoli, realizzazione di dodici busti di Apostoli in bronzo per l’altare maggiore del Duomo di Nola, Fonderia artistica Del Giudice (novembre 2015). Vincitore del Concorso Arte della Medaglia per l’Istituto Poligrafico-Zecca dello Stato a Roma (2004); finalista al 4° Premio Internazionale Arte Laguna 2009, sezione Scultura, Venezia.